Cos'è l'Olio di Canapa
Descrizione dell'olio di canapa
L'olio di canapa si ricava dai semi dell'omonima pianta (nome botanico Cannabis sativa), che lo contengono in percentuali vicine al 30%.
Precisiamo fin da subito che - utilizzando la sottospecie (ssp.) sativa - il rischio di contaminazione dell'olio da cannabinoidi psicoattivi è nullo.
Olio di marijuana o di hashish
Olio di canapa (in inglese “hemp oil”) NON è sinonimo di olio di marijuana o di hashish (in inglese “hash oil”); quest'ultimo rappresenta una sostanza oleosa, ricavata dalla Cannabis sativa ssp. Indica, che contiene significative quantità di cannabinoidi psicoattivi.
L'estrazione della componente grassa dai semi di canapa può avvenire con due metodi differenti:
- Spremitura
- Estrazione con solventi.
L'olio di canapa presenta un colore variabile dal verde chiaro al verde intenso, ha un odore poco marcato e un sapore che ricorda quello delle nocciole.
Una volta raffinato, l'olio di semi di canapa appare di colore più tenue (quasi trasparente) e risulta meglio conservabile; tuttavia, perde gran parte del suo valore nutrizionale.
Nutrienti dei semi di canapa
Nei semi di canapa, oltre a una buona percentuale di olio - che abbiamo visto essere del 30% - si trovano:
- 20-30% di fibre insolubili
- 20% di proteine a medio valore biologico
- 10-15% carboidrati.
Ciò che rimane dopo l'estrazione dell'olio è una polvere detta farina di canapa.
Utilizzi dell'olio di canapa
Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche (è un olio essiccante, ovvero polimerizza anche in forma solida) e nutrizionali (ricchezza in “grassi buoni”), l'olio di semi di canapa può essere utilizzato per varie finalità:
- Alimento - condimento dei cibi
- Integratore alimentare – si è dimostrato utile nella riduzione dei sintomi dell'eczema
- Combustibile (bio-diesel)
- Solvente naturale non inquinante - per le vernici e gli inchiostri
- Impregnante per il legno
- Indurente per il gesso
- Lubrificante
- Miscelato nelle materie plastiche - plastificante
- Ingrediente di detergenti per l'igiene personale come saponi e shampoo.
Nota: l'olio di canapa ha caratteristiche molto simili a quelle dell'olio di Tung.
Proprietà Nutrizionali
Profilo lipidico dell'olio di canapa
L'olio di canapa contiene il 100% di grassi, costituiti principalmente da trigliceridi e con frazioni meno rilevanti di altre molecole lipofile.
L'olio pressato a freddo ha un profilo lipidico caratterizzato come segue:
- 90% di acidi grassi insaturi
- 80% circa polinsaturi
- 10% circa monoinsaturi
- 10% di acidi grassi saturi (soprattutto il palmitico e lo stearico).
L'apporto di acido linoleico (LA - polinsaturo omega sei essenziale) è pari al 55%, mentre quello di acido alfa linolenico (ALA - polinsaturo omega tre essenziale) è pari al 22%.
Inoltre, si ritrovano anche discrete quantità (1-4%) di acido gamma linolenico (GLA - polinsaturo omega sei limitatamente essenziale) e di acido stearidonico (0,2% - polinsaturo omega 3 NON essenziale).
Le altre molecole lipofile dell'olio di canapa sono:
E' da segnalare, anche se di scarsa rilevanza, il contenuto di cannabinoidi in tracce, quali il tetraidrocannabinolo (THC); le concentrazioni di queste sostanze psicoattive sono talmente esigue da rendere improbabile qualsiasi fenomeno di "tossicità" (ne servirebbero alcuni litri al giorno).
Quantità di acido alfa linolenico (ALA) - omega 3 essenziale
Insieme agli oli estratti da altri semi (chia, perilla, lino, kiwi, mirtillo rosso, camelia, porcellana, olivello spinoso, noce, canola, soia ecc.), l'olio di canapa è una delle principali fonti alimentari di acido alfa linolenico (ALA - capostipite della famiglia omega tre).
Quantità di Acido Alfa Linolenico nell'Olio Estratto dai Semi di Certe Piante | |||
Nome Comune | Nome Alternativo | Nomenclatura Linnea | % ALA † |
Chia | Salvia chia | Salvia hispanica | 64% |
Kiwi | Uva spina cinese | Actinidia chinensis | 62% |
Perilla | Shiso | Perilla frutescens | 58% |
Lino | / | Linum usitatissimum | 55% |
Mirtillo rosso | / | Vaccinium vitis-idaea | 49% |
Camelia | Camelina | Camelina sativa | 35-45% |
Porcellana | Portulaca | Portulaca oleracea | 35% |
Olivello spinoso | Bacche di mare | Hippophae rhamnoides L. | 32% |
Canapa | Cannabis | Cannabis sativa | 20% |
Noce | Noci inglesi o persiane | Juglans regia | 10.4% |
Canola | Rapa da seme | Brassica napus | 10% |
Soia | / | Glycine max | 8% |
† valore medio |
Rapporto omega 6/omega 3 dell'olio di canapa
L'olio di semi di canapa è noto per il suo ottimale equilibrio tra omega sei e omega tre, presenti rispettivamente in rapporto 3:1. Al contrario, come mostrato nella tabella sottostante, nella maggior parte degli oli consumati in Italia tale rapporto è nettamente spostato verso gli omega-sei.
Rapporto Ω6/Ω3 in alcuni oli di uso comune | |
Olio di semi di lino | 1:4 |
Olio di colza | 2:1 |
Olio di canapa | 3:1 |
Olio di soia | 8:1 |
Olio di oliva | 9:1 |
olio di germe di grano | 10:1 |
Olio di arachidi | 62:1 |
Olio di girasole | 71:1 |
In passato, sulla base di certi risultati sperimentali (rivalutati successivamente), alcuni ricercatori ipotizzarono che l'eccessivo apporto di acidi grassi omega sei, a fronte di una ridotta assunzione di omega tre, potesse:
- Aumentare il rischio cardiovascolare
- Facilitare l'insorgenza di altre malattie a componente infiammatoria, come dermatite, asma, artrite reumatoide ecc.
La carenza di questi nutrienti essenziali - che essendo tali devono essere necessariamente assunti con la dieta - è stata messa in relazione anche alla comparsa di dismenorrea (vedi l'articolo dedicato ai dolori mestruali).
Olio di canapa nella dieta
Rapporto omega 6/omega 3 nell'alimentazione umana dal paleolitico a oggi | |
Popolazioni | ω-6/ω-3 |
Paleolitico | 0,79 |
Grecia prima del 1960 | 1,00/2,00 |
Stati Uniti 2000 | 16,74 |
Regno Unito e nord Europa | 15 |
Giappone | 4 |
Italia | 13 |
Come gli altri oli, essendo composto esclusivamente da lipidi, ogni grammo (g) di olio di canapa fornisce all'organismo 9 chilocalorie (kcal).
Approssimativamente, un cucchiaio di olio di semi di canapa (circa 10 ml) contiene 1,7 grammi di omega tre, arrivando a coprire l'intero fabbisogno dell'adulto.
Soprattutto all'anziano e alle persone debilitate, si consiglia comunque di non sostituire l'olio di canapa al regolare consumo di pesce (almeno due o tre porzioni settimanali), in quanto nell'olio di canapa non troviamo significative quantità di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA).
Infatti, per quanto il metabolismo umano sia capace di ricavare EPA e DHA a partire dall'ALA, non è detto che questa funzione risulti del tutto sufficiente a coprire i fabbisogni specifici.
Cucina
Come si utilizza l'olio di canapa?
L'olio di canapa dev'essere consumato preferibilmente a crudo e, per il suo basso punto di fumo, non va impiegato nelle fritture.
In virtù delle sue caratteristiche organolettiche e gustative (gradevolezza e delicatezza), l'olio di canapa si presta a condire soprattutto gli ortaggi (ad esempio le insalate) e il pane (al posto dell'olio extravergine di oliva).
Conservazione dell'olio di canapa
Pur essendo meno stabile dell'olio extravergine di oliva, la ricchezza di tocoferoli (vitamina E) e altri antiossidanti (polifenoli, fitosteroli, clorofilla ecc.) contrasta in parte l'alta suscettibilità all'irrancidimento dovuta alla ricchezza di acidi grassi polinsaturi.
Per godere a pieno del valore nutrizionale dell'olio di canapa e prevenire i fenomeni di ossidazione e irrancidimento, è molto importante scegliere i prodotti estratti per spremitura a freddo e conservati in bottiglie di vetro scure, ben chiuse e conservate al riparo da fonti di luce e calore. Dopo l'apertura, l'olio di semi di canapa andrebbe riposto e conservato in frigorifero.