Magnesio ossido: idrossido di magnesio
L'ossido di magnesio è un composto inorganico del magnesio, rappresentato dalla formula chimica MgO. Fortemente igroscopico, in presenza di acqua si trasforma nella forma idratata, nota come idrossido di magnesio Mg(OH)2.
MgO + H2O = Mg(OH)2
Sotto il nome di magnesia, l'idrossido di magnesio è conosciuto principalmente per l'impiego come lassativo, basti pensare alla famosa magnesia S. pellegrino, che contiene idrossido di magnesio al 90%. La posologia suggerita dal produttore, in questo caso riferita agli adulti, chiarisce gli impieghi salutistici di questo composto:
- Come antiacido 1 cucchiaino da caffè (0.5-1.5g);
- Come lassativo 1 cucchiaio da tè (2-5 g);
- Come purgante 1 cucchiaio.
Efficacia
L'effetto lassativo dell'idrossido di magnesio è di tipo osmotico; se assunto in quantitativi importanti, il magnesio idrossido sfugge all'assorbimento intestinale, richiamando acqua nel lume enterico per gradiente osmotico. Di conseguenza, l'ingestione di magnesio idrossido aumenta l'idratazione delle feci, conferendogli una consistenza semisolida o francamente liquida che ne facilita l'evacuazione. L'aumento volumetrico fecale, con conseguente distensione delle pareti enteriche, ha anche un effetto stimolatorio sulla motilità intestinale, attivando i movimenti peristaltici che favoriscono la defecazione.
L'effetto antiacido dell'idrossido di magnesio emerge dalla seguente reazione chimica, dove HCl è l'acido cloridrico secreto dalle cellule parietali della mucosa gastrica
Mg(OH)2 + 2HCl → MgCl2 + 2H2O
Non a caso, l'idrossido di magnesio è il principio attivo del MAALOX ®, noto farmaco antiacido dove si trova combinato all'idrato di alluminio per neutralizzarne l'effetto lassativo e coadiuvarne le proprietà antiacide.
Effetti collaterali
Se assunto in eccesso o per periodi prolungati, il magnesio ossido e/o il magnesio idrossido possono causare problemi renali (legati all'eccessiva assunzione di magnesio) e squilibri elettrolitici. Nei casi più gravi è possibile l'insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia, la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.
Per questo motivo, il loro utilizzo è controindicato ai pazienti affetti da patologie renali e sconsigliato ad anziani, gestanti e bambini.
In generale, i lassativi sono controindicati nei soggetti con dolore addominale acuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosi intestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione.
I lassativi possono ridurre il tempo di permanenza nell'intestino, quindi l'assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneamente per via orale.
Evitare quindi di assumere contemporaneamente lassativi ed altri farmaci: dopo aver preso un medicinale lasciare trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima di prendere il lassativo.
L'idrossido di magnesio, come tutti gli antiacidi, non dev'essere assunto contemporaneamente ad antibiotici della classe delle tetracicline in quanto ne riduce l'assorbimento.
Il latte o gli antiacidi possono modificare l'effetto del medicinale; lasciare trascorrere un intervallo di almeno un'ora prima di prendere il lassativo.
Associazione da evitare:
- tetracicline: formazione di complessi insolubili con riduzione dell'assorbimento e dell'attività di tali antibiotici.
Associazione sconsigliata:
- chinidina: aumento dei tassi plasmatici della chinidina e rischio di sovradosaggio a causa della diminuzione dell'escrezione.
Associazioni che necessitano di precauzioni d'impiego:
- indometacina, fosforo, desametasone, digitalici, sali di ferro, nitrofurantoina, lincomicina: diminuzione dell'assorbimento a livello dell'apparato digestivo.
Come integratore
Tra tutti i composti usati per integrazioni specifiche del minerale, l'ossido di magnesio è quello contenente le percentuali più generose di magnesio, tanto che ogni grammo di questo composto racchiude ben 600 mg del prezioso elemento. Allo stesso tempo, l'ossido di magnesio è anche la forma integrativa che solleva i maggiori criticismi, derivanti dalla scarsa biodisponibilità; in altre parole, pur essendo particolarmente ricco di magnesio, lo contiene in una forma scarsamente assorbibile, di conseguenza anziché essere assorbito a livello intestinale e distribuito ai tessuti, il minerale viene in gran parte eliminato con le feci.
La scarsa assorbibilità dell'ossido di magnesio deriva in parte dalla bassa solubilità in acqua. Inoltre, in alcuni studi condotti sia su umani che in modelli murini, questo composto di magnesio ha dimostrato una minore biodisponibilità rispetto ad altre forme di magnesio, testimoniata dallo scarso aumento delle concentrazioni urinarie dopo assunzione orale. La scarsa solubilità in acqua sembra un parametro importante per valutare la biodisponibilità dell'ossido di magnesio: in alcuni studi condotti su bestiame ruminante, si è osservato come i due aspetti fossero proporzionali, ragion per cui le polveri più fini di magnesio ossido potrebbero risultare maggiormente biodisponibili rispetto a quelle a grana più grossa.