Integratori di proteine: fanno male?

Gli integratori di proteine fanno male?
Quelli di proteine sono integratori alimentari.
Non richiedono la prescrizione anche se, per correttezza, il consulto medico è sempre raccomandabile.
La loro funzione sarebbe di colmare eventuali lacune nutrizionali. Queste interessano i sedentari che "mangiano male" e/o che hanno un aumentato fabbisogno di proteine (gestazione, terza età, malassorbimento ecc.), ma soprattutto gli sportivi e in particolare quelli che praticano attività di forza.
Trovano applicazione anche nella dieta ipocalorica dimagrante, soprattutto per ragioni di praticità. Tuttavia in tal caso bisogna fare molta attenzione a non abusarne.

Infatti, se assunti in dosi elevate ed abbinati ad una dieta già naturalmente iperproteica, gli integratori di proteine contribuiscono ad aumentare l'intake energetico e favoriscono il deposito adiposo o comunque ostacolano il processo dimagrante.
Questo perchè, dato che nel nostro organismo non esistono depositi "veri e propri" di proteine, l'eccesso proteico viene trasformato in acidi grassi poi depositati nell'adipe.
Se le calorie totali risultano insufficienti invece, o se l'apporto di carboidrati è troppo basso, parte degli amminoacidi assorbiti dalle proteine alimentari viene condotta nel fegato e impiegata per la neoglucogenesi (produzione di glucosio) o per la chetogenesi (produzione di corpi chetonici).
Nel muscolo invece, la carenza di glucosio da glicogeno e/o da gllicemia determina un utilizzo superiore al normale di amminoacidi ramificati provenienti dalle proteine strutturali.
La quantità di proteine necessaria a compensare le perdite di amminoacidi durante l'attività muscolare o nel turnover globale può essere davvero molto diversa tra un soggetto globalmente "minuto" e sedentario, e un altro fisicamente "importante" e che svolge ad esempio bodybuilding.
La stima del fabbisogno proteico nel sedentario può essere fatta in percentuale sulla dieta normocalorica (13% circa), opppure con un coefficiente da moltiplicare ai chilogrammi di peso (kg) - reale o fisiologico desiderabile o addirittura di massa magra - che offrirà il monte proteico giornaliero espresso in grammi (g/die).
Ad esempio, un sedentario normale (senza patologie o condizioni parafisiologiche o fisiologiche speciali) che voglia prevenire il deficit proteico può assumere anche <1,0 g/kg/die di proteine, mentre un culturista in fase di definizione piuttosto impegnativa - il fabbisogno aumenta al taglio delle calorie - può addirittura giungere a >3,0 g/kg/die.
Nel soggetto sano, l'eccesso di proteine non causa problemi di alcun tipo; il rene si adatta facilmente al maggior carico di lavoro. Diverso è per le persone malate di insufficienza renale o epatica, o per i mono-rene. Nel cronico tuttavia, non ci è dato sapere quali possano essere i risvolti soggettivi di un eccesso importante di proteine alimentari - e di quale sia il limite per essere definito tale.
L'abuso di integratori proteici incrementa infatti la perdita di calcio con le urine ma, di solito, questo non costituisce un problema perchè l'assorbimento intestinale e l'escrezione del calcio renale vengono finemente regolati da fattori metabolici e ormonali. Una dieta equilibrata e "normale" è solitamente in grado di fornire tutto il calcio necessario anche in caso di dieta iperproteica. Forse converrebbe porre maggiore attenzione ai livelli di vitamina D.
Il metabolismo delle proteine richiede più liquidi rispetto a grassi e carboidrati - quasi due volte di più - e può indurre un aumento del fabbisogno idrico, soprattutto in condizioni di caldo e sudorazione per attività motoria.
Per contro, le proteine hanno una maggior termogenesi e quindi costano più energia per essere digerite e metabolizzate; sono peraltro dotate di un elevato potere saziante. Entrambi questi fattori vanno a vantaggio delle strategie dimagranti.
In alcuni soggetti, gli integratori di proteine possono causare crampi addominali e diarrea.
Per tutti questi motivi sulla confezione degli integratori di proteine devono essere obbligatoriamente specificare le seguenti frasi:
"Avvertenze: in caso di uso prolungato (oltre le 6-8 settimane) è necessario il parere del medico".
"Controindicati nei casi di patologia renale, epatica, in gravidanza, al di sotto dei 14 anni".
Il momento migliore per assumere gli integratori di proteine con l'obbiettivo di evitare il catabolismo e promuovere la crescita muscolare è nell'arco di tempo che sta tra: immediatamente prima, durante e soprattutto dopo l'allenamento con i pesi.
Chi svolge attività aerobiche invece, limitaerà l'assunzione al solo post-workout.