Ultima modifica 21.01.2020

Generalità

Il lattulosio è un disaccaride semisintetico, ottenuto dall'associazione degli zuccheri D-galattosio e D-Lattosio.


Lattulosio

Il particolare legame chimico presente tra i suoi due zuccheri costituenti, conferisce al lattulosio una naturale resistenza all'azione idrolitica degli enzimi digestivi, permettendogli di raggiungere inalterato l'ambiente intestinale.
Questa caratteristica costituisce la prerogativa dell'attività biologica del lattulosio. Infatti, raggiunto inalterato l'ambiente colico, il lattulosio può esercitare le sue funzioni;

  • meccaniche, utili nel trattamento della stitichezza;
  • metaboliche di tipo prebiotico, grazie ai processi di fermentazione sostenuti dai Lattobacilli e dai Bifidobatteri.

Indicazioni

Perché si usa il lattulosio? A cosa serve?

In ambito integrativo, il lattulosio viene utilizzato principalmente per la sua azione lassativa e prebiotica.
In ambito farmacologico, invece, al lattulosio vengono ascritte proprietà detossificanti nei confronti dei prodotti azotati, particolarmente preziose in corso di encefalopatie.
Studi recenti attribuirebbero al lattulosio anche:

Proprietà ed Efficacia

Quali benefici ha dimostrato il lattulosio nel corso degli studi?

Numerosissimi sono gli studi e le evidenze cliniche relative all'utilità del lattulosio.

Lattulosio e attività lassativa

Ben caratterizzata dal punto di vista clinico è l'attività lassativa del lattulosio, rivelatasi efficace anche in caso di costipazione cronica.
Tale attività sarebbe riconducibile all'effetto osmotico del lattulosio, in grado di richiamare acqua nel lume intestinale, ammorbidendo le feci e stimolando la peristalsi.
La sicurezza d'impiego del lattulosio è tale da permetterne l'utilizzo anche come rimedio nei bambini e nei pazienti in età geriatrica.

Lattulosio e salute intestinale

Raggiunto l'ambiente intestinale indigerito, il lattulosio subisce processi di metabolizzazione ad opera della flora batterica residente.
L'azione metabolica della flora batterica sul lattulosio, determina la produzione di acidi grassi a catena corta, tra cui il butirrato, ai quali vengono attribuite:

  • Proprietà protettive nei confronti dei colociti e più in generale della mucosa intestinale;
  • Attività antibatteriche, molto efficaci ad esempio nel contrastare annidamento e crescita di Salmonelle, Clostridium perfringens ed E. Coli;
  • Attività prebiotiche;
  • Attività antitumorali, e di prevenzione delle recidive.

Lattulosio e attività metaboliche

Attraverso meccanismi non ancora del tutto noti, ma che probabilmente tirerebbero ancora una volta in ballo gli acidi grassi a catena corta, il lattulosio sembrerebbe inibire la sintesi epatica di trigliceridi e colesterolo, migliorando sensibilmente il profilo lipidemico, in soggetti affetti da sindrome metabolica

Lattulosio e menopausa

In un recente trial clinico, l'uso di lattulosio si è rivelato efficace, in donne con menopausa, nel migliorare l'assorbimento di calcio e nel ridurre la graduale perdita ossea età correlata.
Questa attività potrebbe risultare particolarmente preziosa nel prevenire alcune conseguenze patologiche associate alla menopausa, come l'osteoporosi.

Lattulosio ed encefalopatia epatica

L'acidificazione del contenuto colico indotta dal lattulosio risulterebbe benefica anche in presenza di encefalopatia epatica, una sindrome neurologica dovuta all'accumulo in circolo di sostanze tossiche, come l'ammoniaca.
Il lattulosio, ostacolando la crescita dei batteri produttori di ammoniaca (come l'. E coli) a favore dei lattobacilli, ed acidificando il contenuto colico, potrebbe essere utile nel trattamento di questa patologia.
In particolare, la riduzione del pH colico faciliterebbe da un lato la conversione dell'ammoniaca (NH3) nell'assai meno assorbibile ione ammonio (NH4+), mentre l'aumento della peristalsi accelererebbe l'eliminazione delle stesse specie.
Il tutto si tradurrebbe  nella formazione di un gradiente negativo in ambiente colico, per cui l'ammoniaca presente nei capillari della mucosa colica diffonderebbe nel lume, con conseguente riduzione dell'ammoniemia (concentrazione della sostanza nel plasma).

Dosi e Modo d'uso

Come usare il lattulosio

Le dosi di lattulosio suggerite variano sensibilmente a seconda delle finalità.
A scopi integrativi, il lattulosio dovrebbe essere assunto in concentrazioni pari a 2-5 g.
Dosi più alte, dai 10 ai 40 grammi giornalieri, potrebbero essere utilizzate per combattere costipazione e stipsi.
A questi dosaggi, la frequenza di effetti collaterali è chiaramente elevata.
Dosaggi ancora più alti, pertanto di stretta pertinenza medica e farmacologica, potrebbero essere utilizzati nella gestione dell'encefalopatia epatica.

Effetti Collaterali

Dosi superiori ai 10 g giornalieri potrebbero associarsi a disturbi gastrointestinali, quali diarrea, flatulenza, dolori addominali crampiformi e feci poco formate.

Controindicazioni

Quando non dev'essere usato il lattulosio?

L'uso di lattulosio è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo.
Data la presenza di galattosio, in molti prodotti contenenti lattulosio, le controindicazioni all'uso potrebbero estendersi anche ai soggetti che richiedono una dieta a basso contenuto di galattosio.

Interazioni Farmacologiche

Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto del lattulosio?

I potenziali effetti benefici del lattulosio sulla salute intestinale, potrebbero essere aumentati dalla contestuale assunzione di Bifidobatteri.
L'uso di lattulosio potrebbe potenziare l'assorbimento di calcio e magnesio, assunti sia come integratori che attraverso gli alimenti.       
Agenti antibatterici a largo spettro e antiacidi, somministrati per via orale contemporaneamente al lattulosio, possono limitarne l'efficacia terapeutica.

Precauzioni per l'uso

Cosa serve sapere prima di prendere il lattulosio?

L'uso di lattulosio durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno, dovrebbe realizzarsi, se strettamente necessario, sotto la supervisione del proprio medico.
Note le caratteristiche metaboliche del lattulosio, l'uso degli integratori che lo contengono dovrebbe avvenire con particolare cautela nei pazienti:

  • con disturbi gastro-enterici, quali gonfiore, diarrea e flatulenza;
  • affetti da intolleranza al lattosio;
  • o indirizzati verso valutazioni endoscopiche del tratto intestinale.