Generalità
La fosfatidilserina è un fosfolipide strutturale delle membrane biologiche.
Isolata per la prima volta nel sistema nervoso centrale, venne inizialmente chiamata cefalina.
Questa molecola, divenuta oggi un nutriente prezioso in ambito nutraceutico, è presente in diversi alimenti; oltre che nelle frattaglie, la fosfatidilserina è presente anche nel tuorlo d'uovo e nella soia, che rappresenta oggi la principale fonte da cui si estrae.
Costituita da due acidi grassi legati a una molecola di glicerofosfato, la fosfatidilserina si è ritagliata un posto di tutto rispetto in ambito clinico e nutrizionale, rappresentando una molecola in grado di supportare struttura e funzione del sistema nervoso centrale.
Indicazioni
Perché si usa la fosfatidilserina? A cosa serve?
La fosfatidilserina è impiegata in ambito clinico e integrativo principalmente per le sue attività neurotrofiche e di sostegno della capacità mentali.
Più precisamente la fosfatidilserina si sarebbe rivelata utile nella gestione:
- Della malattia di Alzheimer;
- Dei disturbi della memoria età-correlati;
- Della demenza senile.
Ancora da caratterizzare sarebbe invece la presunta capacità della fosfatidilserina di contrastare lo stress indotto dall'esercizio fisico intenso e gli alti livelli di cortisolo che ne conseguono, responsabili di un declino sia delle capacità performanti che dello stato di salute generale dell'atleta.
Benefici e Proprietà
Quali benefici ha dimostrato la fosfatidilserina nel corso degli studi?
Gran parte dei risultati relativi all'efficacia clinica della fosfatidilserina derivano principalmente da studi sperimentali.
Tuttavia, in recenti lavori l'uso continuativo di integratori di fosfatidilserina si sarebbe rivelato utile nel migliorare le capacità cognitive e mnemoniche di soggetti anziani.
Tale attività sembrerebbe correlata alla capacità della fosfatidilserina di:
- stimolare la secrezione di neurotrasmettitori;
- esercitare una diretta azione protettiva nei confronti delle membrane cellulari dei neuroni.
In un recentissimo studio condotto su 140 soggetti affetti da malattia di Alzheimer, l'uso di 200 mg giornalieri di fosfatidilserina avrebbe, in un periodo di 3 mesi, migliorato in maniera statisticamente significativa le capacità mentali.
Alcuni lavori, tuttavia ancora scarsi per numerosità e portata statistica, dimostrerebbero inoltre la capacità della fosfatidilserina - assunta questa volta a dosaggi compresi tra 400 e 800 mg - di contrastare l'incremento delle concentrazioni ematiche di cortisolo indotte dall'esercizio fisico intenso.A tal proposito è possibile leggere questo approfondimento, tenendo conto che l'autore adotta un approccio eccessivamente ottimistico nell'elencare le presunte (e ancora da dimostrare) proprietà anticataboliche della fosfatidilserina.
Dosi e Modo d'uso
Come usare la fosfatidilserina
I dosaggi di fosfatidilserina più utilizzati nei vari studi, quindi quelli meglio caratterizzati, sono di 100 mg 3 volte al giorno, da assumere preferibilmente durante i pasti.
Attualmente, gran parte della fosfatidilserina presente negli integratori viene estratta a partire dalla soia, mediante processi di conversione enzimatica che consentono la conversione di fostatidilcolina in fosfatidilserina.
Effetti Collaterali
L'uso di fosfatidilserina è generalmente sicuro e ben tollerato.
Occasionalmente, tuttavia, si è osservata la comparsa di effetti collaterali gastrointestinali, quali nausea, crampi addominali e dispepsia.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usata la fosfatidilserina?
L'uso di fosfatidilserina è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli elementi presenti nella preparazione.
Interazioni Farmacologiche
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto della fosfatidilserina?
Non sono noti al momento principi attivi o alimenti in grado di alterare la normale attività della fosfatidilserina.
Precauzioni per l'uso
Cosa serve sapere prima di prendere la fosfatidilserina?
Data l'assenza di studi relativi al profilo di sicurezza a lungo termine della fosfatidilserina, se ne sconsiglia l'uso in età pediatrica, durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno.
Particolare cautela e la stretta supervisione medica, nell'utilizzo della fosfatidilserina, sarebbero necessari anche nei pazienti affetti da sindrome da anticorpi-antifosfolipidi.