Integratori alimentari nocivi: quali sono e perché

Cosa sono gli integratori alimentari a cosa servono
Gli integratori alimentari sono fonti concentrate di uno o più nutrienti essenziali – l'esempio più classico è quello di minerali e vitamine – e commercializzate in forma "pre-dosata" (polvere, compresse, capsule, liquidi dosati, polvere ecc.).
Gli integratori alimentari nascono per compensare rapidamente ed efficacemente le carenze nutrizionali, ovvero l'insufficienza di uno o più nutrienti nell'organismo, principalmente dovuta ad una dieta inadeguata e/o all'aumento fisiologico, para-fisiologico o patologico del fabbisogno individuale.
Non si tratta di medicinali e pertanto il loro uso non dovrebbe essere finalizzato alla cura o alla prevenzione di malattie nell'uomo o alla modifica delle normali funzioni fisiologiche.
A dire il vero, gli integratori dovrebbero essere differenziati anche dei cosiddetti "supplementi nutrizionali", che hanno invece l'obbiettivo di aumentare l'apporto di fattori nutrizionali non essenziali o nutrienti a prescindere dall'adeguatezza minima del loro apporto.
Per chiarezza, facciamo un esempio:
- un prodotto contenente vitamina D, destinato ad aumentarne i livelli nell'organismo dei soggetti che mostrano livelli ematici oggettivamente bassi di vit. D3, è da considerare un integratore;
- un prodotto contenente creatina monoidrato, destinato ad aumentare la concentrazione di CP muscolare nei soggetti che praticano sport, è da considerare un supplemento.
Gli integratori alimentari e supplementi nutrizionali (da qui in poi, per comodità, solamente "integratori") hanno lo scopo di correggere carenze nutrizionali, mantenere un adeguato apporto di determinati nutrienti o supportare specifiche funzioni fisiologiche.

Gli integratori alimentari possono essere nocivi?
In Unione Europea (UE), la produzione e la commercializzazione degli integratori sono regolamentate dall'EFSA (European Food Safety Authority), mentre negli USA dalla FDA (Food and Drug Administration).
Sono da considerare prodotti generalmente sicuri, a patto che vengano acquistati su canali di vendita sicuri (attenzione alla vendita on-line), e che, prima del consumo:
- si consulti il medico;
- si leggera attentamente l'etichetta;
- si rispetti la posologia suggerita dal produttore.
Questo perché, pur non esercitando un'azione farmacologica, immunologica o metabolica "propriamente dette", anche gli integratori possono determinare effetti collaterali, interazioni farmacologiche e richiedere avvertenze e precauzioni molto importanti.
Ciò vale sì nella singola assunzione (in acuto), ma soprattutto a lungo termine (in cronico).
Per fare alcuni esempi abbastanza indicativi:
- I supplementi di caffeina o altre molecole stimolanti inducono frequentemente effetti collaterali come ansietà e problemi gastro-intestinali;
- I supplementi di arginina, omega 3 e migliorativi della sensibilità insulinica possono interagire con l'azione farmacologica delle terapie antipertensive, anticoagulanti e ipoglicemizzanti;
- Gli integratori contenenti vitamina A, dovrebbero essere assunti con estrema attenzione in gravidanza – poiché l'eccesso di questo nutriente può avere effetti teratogeni.
Ma quali sono gli integratori più "pericolosi", ovvero che hanno maggiori possibilità di provocare conseguenze indesiderate nel consumatore?
Integratori alimentari più nocivi
Attenzione! La regolamentazione vigente sugli integratori è in costante evoluzione e mutamento. Consigliamo pertanto ai gentili lettori di verificare le informazioni di seguito riportate con quelle menzionate dalle Linee Guida Ministeriali (LGM).
La maggior parte dei gentili lettori affronterà le prossime righe con un velo di perplessità; forse addirittura di delusione. "Quasi" tutti gli integratori che contesteremo sotto non sono commercializzati "regolarmente" in Italia ed è perfino complicato riuscire ad ottenerli per "vie traverse".
Trattandosi di sostanze spesso utilizzate nella medicina popolare, talvolta proposte nella cura di problematiche alle quali risulta difficile trovare rimedio, e vista la spesso elevata nocività, è per noi doveroso quantomeno menzionarle.
Secondo Consumer Reports – un'autorevole rivista statunitense pubblicata dal 1936 da Consumers Union, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a test imparziali sui prodotti, ricerca e consigli orientati verso il consumatore – molti integratori alimentari potenzialmente pericolosi sono disponibili soprattutto nella vendita on-line.
L'opinione dei ricercatori è che gli integratori che andremo a menzionare possano in qualche modo influenzare il rischio di cancro, la salute di fegato, reni e cuore, e persino la mortalità.
Molti di questi prodotti sono venduti sia singolarmente che in combinazione, e per un'ampia varietà di usi – dalla costruzione muscolare e la perdita di peso, fino all'alleviamento dello stress e all'aumento del desiderio e della libido.
I ricercatori hanno diviso l'elenco in tre categorie: decisamente pericoloso, molto probabilmente pericoloso e probabilmente pericoloso.
Lo staff afferma inoltre che i consumatori dovrebbero sempre leggere attentamente la lista degli ingredienti di ogni prodotto, poiché molte nomenclature potrebbero non comparire nel nome specifico.
Integratori alimentari decisamente pericolosi
Acidi aristolochici
Contenuti nelle piante della Famiglia Aristolchiaceae (soprattutto Aristolochia, usata nell'antica medicina cinese per facilitare il parto) – sinonimi: birthwort, snakeroot, snakeweed, snagree root, sangrel, serpentary, wild ginger – gli acidi aristolochici sono una famiglia di sostanze fitochimiche tra le quali l'acido aristolochico (AA) è il più abbondante.
Ha dimostrato effetti cancerogeni (tumori uroteliali), mutageni e nefrotossici (insufficienza renale).
È possibile trovarla come pianta ornamentale.
Integratori alimentari molto probabilmente pericolosi
Consolida maggiore (Symphytum officinale)
Anche nota con i nomi volgari anglosassoni di ass ear, black root, blackwort, bruisewort, consolidae radix, consound, gum plant, healing herb, knitback, knitbone, salsify, slippery root, symphytum radix, wallwort, la consolida maggiore nacque come rimedio "popolare" vulnerario (velocizza la cicatrizzazione delle ferite) e migliorativo sulla calcificazione post-frattura.
In occidente è usata come prodotto antinfiammatorio intestinale e astringente.
È tuttavia in grado di alterare o danneggiare la funzionalità epatica, spesso in maniera irreversibile. Sono stati segnalati casi di decesso provocato dagli effetti dell'assunzione.
È possibile trovarla come pianta ornamentale.
Androstenedione (4-androstene-3, 17-dione)
O più volgarmente andro, androstene, l'androstenedione è un ormone secreto nel plasma dalle ghiandole surrenali, dal testicolo nell'uomo e dall'ovaio nella donna.
È stato segnalato come potenzialmente cancerogeno e riducente i livelli di colesterolo "buono" HDL.
Non è reperibile sui canali di vendita ordinari.
Chaparral (Larrea divaricata)
Anche nota con i nomi volgari anglosassoni di creosote bush, greasewood, hediondilla, jarilla, larreastat, la Larrea divaricata nacque come abortivo e antimicrobico contro l'Helicobacter pylori.
Può tuttavia provocare anomalie nella funzionalità epatica.
È reperibile come pianta ornamentale ed estratto.
Camedrio comune (Teucrium chamaedrys)
Anche noto con i nomi volgari anglosassoni di germander, wall germander o wild germander, il camedrio comune nacque come lassativo, carminativo, digestivo e stomachico.
Può tuttavia provocare anomalie nella funzionalità epatica.
È reperibile come pianta ornamentale.
Kava (Piper methysticum)
Anche nota con i nomi volgari anglosassoni di ava, awa, gea, gi, intoxicating pepper, kao, kavain, kawa-pfeffer, kew, long pepper, malohu, maluk, meruk, milik, rauschpfeffer, sakau, tonga, wurzelstock, yagona, yangona, la kava-kava nacque come rimedio ansiolitico, sedativo, ipnotico, anticonvulsivante, miorilassante ed anestetico-locale.
Può tuttavia provocare anomalie nella funzionalità epatica.
È reperibile, soprattutto on-line.
Integratori alimentari probabilmente pericolosi
Sinefrina
Estratta dal frutto dell'arancia amara (Citrus aurantium) – con i nomi volgari inglesi di: green orange, kijitsu, neroli oil, seville orange, shangzhou zhiqiao, sour orange, zhi oiao, zhi xhi – la sinefrina è proposta come principio attivo "dimagrante" – anche se di dubbia efficacia.
Ha comunque dato prove di poter aggravare l'ipertensione, aumentare il rischio di aritmie cardiache, infarto e ictus.
La sua commercializzazione si è espansa come conseguenza del divieto di efedrina ed Efedra, a loro volta legate all'insorgenza di effetti collaterali molto simili.
Ciò nonostante, in Italia ne è oggi concesso l'impiego, seppur a dosi controllate.
Estratti di organi / ghiandole (cervello / surrene / ipofisi / placenta / altro)
Gli estratti da ghiandole o organi animali hanno una moltitudine di applicazioni, anche se di dubbia efficacia.
Perché teoricamente collegati ad aumento del rischio di BSE (Bovine Spogiform Encephalopathy) o più comunemente "sindrome della mucca pazza".
Lobelia (Lobelia inflata)
Anche nota con i nomi volgari anglosassoni di asthma weed, bladderpod, emetic herb, gagroot, lobelie, indian tobacco, pukeweed, vomit wort, wild tobacco, la lobelia esercita un effetto broncodilatatore, ma potrebbe compromettere la funzionalità respiratoria e cardiaca.
In Italia è reperibile.
Olio di mentuccia
Estratto dalla Hedeoma pulegioides (nomi volgari inglesi: lurk-in-the-ditch, mosquito plant, piliolerial, pudding grass, pulegium, run-by-the-ground, squaw balm, squawmint, stinking balm, tickweed), l'olio di mentuccia veniva usato nella medicina popolare per favorire la sudorazione e come emmenagogo.
Può tuttavia promuovere: insufficienza epatica e renale, danni ai nervi, convulsioni, dolori addominali, bruciore alla gola; sono stati segnalati casi di decesso.
Scutellaria (Scutellaria lateriflora)
Anche nota con i nomi volgari inglesi di lue pimpernel, helmet flower, hoodwort, mad weed, mad-dog herb, mad-dog weed, quaker bonnet, scutelluria, skullcap, la scutellaria nasce come blando rimedio sedativo e promotore del sonno.
Il consumo si associa ad anomalie e danni al fegato.
È reperibile come pianta ornamentale.
Yohimbe (Pausinystalia yohimbe)
Anche nota come johimbi, yohimbehe, yohimbine, questa droga ricavata dall'albero Pausinystalia yohimbe è ricca in yohimbina, una sostanza associata ad aumento della libido e delle prestazioni sessuali.
È tuttavia correlata a variazioni della pressione sanguigna, irregolarità del battito cardiaco e attacchi di cuore.
In Italia ne è vietata la vendita.