La guaranina è una sostanza chimica strutturalmente identica alla caffeina (presente, ad esempio, nel tè o nel caffè); pertanto, i due termini si possono usare indistintamente come sinonimi. Nonostante ciò, molti sostenitori del guaranà e dei suoi derivati preferiscono parlare di guranina, dipingendola come un composto chimico a parte. Non vi è dubbio, infatti, che la parola "guaranina" - ben impressa sull'etichetta di un integratore o fra le righe di un giornale - eserciti un maggiore appeal sui potenziali clienti rispetto alla tradizionale e gemella caffeina.
La scoperta della guaranina è il frutto degli studi del botanico bavarese Theodore Von Martius che la isolò per la prima volta nel lontano 1826.
In media, il contenuto in guaranina dei semi di guaranà varia dal due al cinque percento.
Durata d'azione
Un ulteriore motivo di confusione deriva dalle errate informazioni sulla maggior durata d'azione della guaranina. In realtà non sorprende che tale caratteristica, totalmente estranea alla guaranina in sé, dipenda semplicemente dal maggior contenuto lipidico del seme di guaranà rispetto a quello di caffè.
Negli integratori, infatti, ritroviamo generalmente semi di guaranà essiccati e ridotti in polvere, che proprio in virtù della ridotta idrosolubilità (per la ricchezza in lipidi), vengono assorbiti più lentamente rispetto alla caffeina pura o contenuta in una tazzina di caffè (anche i tannini e le saponine possono modularne l'effetto).
Questo è il principale motivo per cui l'azione stimolante del guaranà risulta diversa e
talvolta più apprezzata rispetto a quella del caffè.