Generalità
Il Ginkgo biloba è una pianta che affonda le sue radici in tempi assai remoti, dal momento che è comparsa circa 200 milioni di anni fa. Alta fino a 30-40 metri, con un tronco che può raggiungere il metro di diametro, è stata definita da Darwin un fossile vivente, in quanto unico esemplare appartenente alla famiglia delle Ginkgoine.
Queste piante sono un antico gruppo di gimnosperme ad alto fusto, con caratteristica forma a ventaglio, appartenenti all'era mesozoica ed estinte ormai da circa 100 milioni di anni.
Il ginkgo, oltre ad essere considerato l'albero più vecchio presente sulla faccia della Terra, è anche uno dei più longevi, dal momento che può raggiungere i 1000 anni di vita. Non c'è da stupirsi, dunque, che in Giappone sia considerato un albero sacro, spesso presente nelle vicinanze dei templi. Per questo motivo si ritiene che la specie sia stata preservata grazie alla coltivazione operata dai monaci cinesi per ornare i luoghi di culto.
Oggi, il ginkgo biloba è diffuso nelle aree temperate del Pianeta, come pianta ornamentale da parco e da viali cittadini; proprio a tale scopo è stato introdotto in Europa a metà del XVIII secolo.
Curiosità
Il termine "ginkgo" deriva dal giapponese "Yin-kuo" che significa "albicocca d'oro"; "biloba" si riferisce invece alla forma della foglia, più o meno bilobata.
Caratteristiche generali e Proprietà
Le proprietà fitoterapiche del ginkgo sono note da millenni, ma nel mondo occidentale hanno conosciuto un momento di grande popolarità solamente negli ultimi anni, grazie alle molteplici virtù attribuite agli estratti standardizzati.
Le parti utilizzate a tale scopo sono le foglie, mentre i semi presentano una parte esterna commestibile ed un cuore ricco di sostanze irritanti e tossiche (come l'alcaloide ginkgotossina).
Nei mercati orientali, la polpa ed i semi di ginko vengono venduti come antielmintici o vermifughi (medicinali usati per combattere i vermi parassiti che si insidiano a livello intestinale).
Costituenti Chimici del Ginkgo biloba
I costituenti principali delle foglie sono i flavonoidi (il ginkgo contiene glucosidi flavonoidici come kampferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine ecc.), particolarmente noti ed apprezzati per le loro proprietà antiossidanti. Le foglie sono altresì ricche di derivati terpenici (ginkgolidi e bilobalide) e di acidi ginkgolici.
Ginkgo biloba Proprietà
I flavonoidi presenti nel ginkgo esercitano un'azione antiossidante e sono in grado di neutralizzare i radicali liberi resposabili dello stress ossidativo. Se prodotte in eccesso, a causa di inquinamento e stile di vita scorretto, queste piccole molecole accelerano i processi di invecchiamento ed il normale deterioramento del corpo che li accompagna; possono inoltre favorire la comparsa di malattie dal peso sociale rilevante, come patologie degenerative ed alcune forme tumorali. Componenti tipici del ginkgo biloba, ma anche di molte altre piante (tè verde, centella asiatica, curcuma, cardo mariano), i flavonoidi esercitano un'azione positiva anche a livello della rete capillare, diminuendo la permeabilità ed aumentando il tono della parete vasale. Per queste attività, le foglie di ginkgo ed i loro estratti vengono utilizzati nei disturbi della circolazione periferica (varici o vene varicose, cellulite, problemi di ritenzione idrica, claudicatio intermittens).
Gli estratti di ginkgo sono inoltre universalmente conosciuti come complemento dietetico utile per migliorare le capacità mentali, grazie all'aumento della circolazione sanguigna a livello cerebrale, che assicura un maggior apporto di nutrienti ed una più rapida eliminazione delle scorie. A tale scopo, il ginkgo biloba, viene consigliato ai giovani per aumentare le capacità e negli anziani come preventivo del morbo di Alzhaimer e della demenza senile.
Il ginkgolide B è ritenuto un efficace antagonista del PAF (fattore delle piastrine), essenziale per la coagulazione del sangue e nei processi infiammatori, ma che è bene tenere sotto controllo in presenza di aterosclerosi e malattie del cuore e dei vasi (può favorire la formazione e la rottura di trombi e placche aterosclerotiche, facendo impennare il rischio di subire gravi incidenti cardiovascolari, come infarto ed ictus).
Il PAF è anche un mediatore della broncocostrizione e ciò spiega il tradizionale impiego del ginkgo biloba nel trattamento delle forme asmatiformi.
A cosa serve il Ginkgo biloba?
Alla luce di quanto appena affermato non sorprenderà sapere che le principali indicazioni del ginkgo biloba, o meglio, dei prodotti che contengono i suoi estratti riguardano soprattutto il miglioramento delle funzioni cognitive e della memoria, ma anche il trattamento di piccoli disturbi circolatori; naturalmente, previo consiglio medico.
Gli etsratti della pianta, inoltre, sembrano essere efficaci anche in presenza di acufeni, vertigini e claudicatio intermittens.
Per approfondire: Ginkgo Biloba in Erboristeria: Proprietà del Ginkgo BilobaDosi e Modo d'uso del Ginkgo biloba
Come assumerlo e in quale dosaggio?
Gli estratti di ginkgo sono solitamente contenuti all'interno di integratori alimentari, quindi, da assumersi per via orale. Si consiglia a tal proposito di ricorrere all'uso solo di prodotti titolati e standardizzati in principi attivi e venduti da rivenditori seri e affidabili.
Il dosaggio è riportato sulla confezione del prodotto e/o sul foglietto illustrativo dello stesso e può variare in funzione della concnetrazione di sostanze attive contenute. Le dosi indicate dal produttore NON devono mai essere superate.
Quando assumerlo?
Solitamente, si consiglia l'assunzione dei prodotti a base di Ginkgo biloba per aumentare memoria e concentrazione; ma vi sono prodotti a base di estratti di questa pianta indicati anche per favorire la funzionalità del microcircolo.
L'uso del ginkgo e dei prodotti che lo contengono, chiaramente, può avvenire solo in assenza di controindicazioni. Per questa ragione, prima di assumerli, è sempre opportuno chiedere il consiglio preventivo del prorpio medico.
Effetti Indesiderati
L'ingestione dei frutti e dei semi provoca reazioni allergiche, disturbi dell'apparato digerente, respiratorio e circolatorio. I semi, in modo particolare, possono provocare gravi intossicazioni alimentari, con comparsa di convulsioni e perdita di coscienza, fino a risultare addirittura mortali.
Gli effetti indesiderati dei prodotti a base di Ginkgo biloba attualmente in comemrcio, invece, sembrano essere piuttosto rari e comunque lievi.
Controindicazioni
L'uso del ginkgo e dei prodotti che lo contengono o ne contengono gli estratti va evitato in tutti i seguenti casi:
- Individui con turbe della coagulazione;
- Gravidanza;
- Allattamento al seno.
Si ricorda, inoltre, che il Ginkgo biloba può interferire con l'azione di numerosi farmaci, fra cui ricordiamo: farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO e FANS (tipo aspirina). Pertanto, qualora si stiano seguendo terapie farmacologiche (anche con farmaci non indicati sopra), prima di assumere il ginkgo in qualsiasi sua forma, è fondamentale chiedere il parere del medico.
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La Glutammina è uno degli amminoacidi più diffusi nell'organismo, particolarmente nel tessuto muscolare, ma anche nel cervello.
La Fosfatidilserina è un fosfolipide che costituisce le membrane delle cellule, soprattutto dei neuroni.
Il Magnesio e la Vitamina B6 favoriscono le normali funzioni psichiche e del sistema nervoso e riducono stanchezza ed affaticamento.
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