Il termine efedra si riferisce alla droga ricavata da alcune piante appartenenti al genere Ephedra, famiglia Ephedraceae; si tratta di suffrutici diffusi nelle aree asciutte delle regioni temperate, Italia compresa, e sulle montagne tropicali; tuttavia, le specie di maggiore interesse commerciale - Efedra sinica, Efedra intermedia, Efedra equisetina - sono di origine prevalentemente asiatica. Le foglie sono ridotte a scaglie, il fusto ed i rami sono verdi, esili, striati longitudinalmente ed angolosi, e sono proprio le parti aree - raccolte in autunno - a costituire la droga efedra (nota anche come ma huang). Al suo interno si
riconoscono alcuni alcaloidi in concentrazione prossima all'1%, tra i quali spiccano l'efedrina (60-80%) e la pseudoefedrina (20-34%). La presenza di queste sostanze giustifica il tradizionale impiego dell'efedra come diaforetico e preparato utile nel trattamento dell'asma bronchiale, della bronchite, delle congestioni nasali, della sonnolenza e del sovrappeso. L'efedrina, comportandosi come agonista adrenergico, aumenta infatti la liberazione di noradrenalina dalle terminazioni nervose ed interagisce direttamente con i recettori alfa e beta adrenergici; tutto ciò si traduce in una dilatazione bronchiale associata ad aumento della termogenesi (accelera il metabolismo) e della pressione arteriosa (l'efedrina provoca vasocostrizione); a livello del sistema nervoso centrale si comporta come stimolante, con azione simile - anche se inferiore - a quella delle amfetamine; diminuisce inoltre l'assunzione di cibo e riduce la conversione in grassi dei carboidrati assunti in eccesso. L'utilizzo dell'efedrina pura (efedrina cloridrato o solfato) non è tuttavia scevro da controindicazioni, per la possibilità di effetti avversi a livello cardiovascolare (provoca palpitazioni ed ipertensione, per questo va utilizzata con particolare prudenza da chi soffre di problemi cardiaci), gastrointestinali (nausea, vomito, stitichezza), psichiatrici (determina
irrequietezza, nervosismo e convulsioni) e metabolici (è controindicata in presenza di diabete ed ipertiroidismo). La pseudoefedrina pura, avendo struttura ed azioni simili, è utilizzata come decongestionante nasale e presenta controindicazioni analoghe, sebbene gli effetti avversi, a parità di dosaggio, siano più attenuati.
La droga efedra, utilizzata ad esempio sotto forma di infuso, presenta le medesime indicazioni dei suoi alcaloidi
caratteristici, ma espleta un'azione più blanda e presenta meno controindicazioni (vuoi per il minor quantitativo di princìpi attivi assunti, vuoi per l'azione modulatoria del fitocomplesso). Tuttavia, il rischio di danni da abuso e le importanti controindicazioni hanno portato molti Paesi, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti, a bandire la vendita di efedra e la sua inclusione, un tempo molto popolare, negli integratori destinati alla perdita di peso; efedrina e pseudofedrina continuano comunque ad essere utilizzati in diversi prodotti farmaceutici, molti dei quali OTC.