La creatina è una sostanza azotata prodotta nel fegato, nei reni e nel pancreas, a partire da altri tre aminoacidi: l'arginina, la metionina e la glicina. La sintesi endogena appena descritta copre circa la metà del fabbisogno corporeo, mentre la quota residua viene fornita dagli alimenti, in particolare da quelli carnei (i vegetali ne sono privi).
Ormai da svariati anni, la creatina è tra gli integratori più utilizzati, uno dei pochi su cui esistono certezze scientifiche a sostegno del suo effetto ergogenico (anche se alcuni soggetti, specie quelli impegnati in determinati sport, non traggono vantaggi particolari da un'eventuale supplementazione). Con simili premesse, non sorprende che il
business mondiale associato alla produzione e al commercio di creatina sia particolarmente florido.
Il consumatore, quando acquista un qualsiasi integratore a base di creatina, richiede e pretende la massima purezza e qualità del prodotto. Iniziamo col dire che nessun supplemento contiene creatina pura al 100%. Nel famoso e tradizionale monoidrato, sia esso micronizzato o meno, troviamo circa l'88% di creatina pura, mentre il rimanente 12% e costituito da acqua. Nella forma effervescente, per il maggior peso molecolare del citrato, la percentuale di creatina pura scende intorno al 50%. Analogamente, nella forma fosfato, la concentrazione di creatina è pari al 62% circa. In molti altri prodotti l'amminoacido viene combinato con complessi vitaminici, zuccheri, o amminoacidi, per favorirne - almeno in linea teorica - il trasporto all'interno delle cellule muscolari; di conseguenza, la quota di creatina risulta spesso modesta.
Non tutti gli utilizzatori sanno che a livello internazionale esistono pochi produttori di creatina. Le varie aziende che commercializzano integratori si limitano ad acquistare la materia prima e a trasferirla direttamente nei barattoli (come avviene per la creatina monoidrata o micronizzata in polvere); in altri casi la materia prima viene lavorata per produrre compresse o formulazioni più elaborate, come quelle sopramenzionate. La creatina più nota ed apprezzata a livello internazionale per l'elevato grado di purezza, ma anche per il maggior costo, è la creapureTM (SKW-degussa). Le aziende che utilizzano questa materia prima per i loro integratori hanno tutto l'interesse a specificarlo chiaramente in etichetta; al contrario, quando ciò non avviene molto probabilmente la creatina è di origine cinese (cosa che, naturalmente, non verrà mai dichiarata in etichetta). Per quanto detto, scritte promozionali del tipo "creatina monoidrato pura al 100%", senza un chiaro riferimento all'origine della materia prima, non vanno certo intese come garanzia di qualità. Allo stesso modo, se il prezzo del prodotto risulta eccessivamente basso rispetto ai concorrenti, è lecito sospettare che non contenga creapure o che questa sia stata tagliata con la cinese.
Il problema legato all'acquisto di creatina cinese deriva dal maggior contenuto in impurità e prodotti di rifiuto (come la creatinina, la diciandiamide e la diidrotriazine). I consumatori più accaniti, che spesso hanno la necessità di risparmiare, dovrebbero essere i primi ad evitare questi prodotti, dal momento che ad alte dosi la quota di impurità assunte diventa consistente.
Alcune aziende americane utilizzano, per i propri integratori, esclusivamente creatina made in USA, millantandone un grado di purezza molto superiore alla tedesca. In questo mercato globale esiste un posticino anche per l'Italia, grazie ad un'azienda del nord che produce esclusivamente creatina citrato per il marchio creapure.