Acido linoleico coniugato (CLA): di cosa si tratta, benefici ed effetti collaterali

Acido linoleico coniugato (CLA): di cosa si tratta, benefici ed effetti collaterali
Ultima modifica 25.11.2022
INDICE
  1. Perché si usa il CLA?
  2. Quali benefici ha il CLA?
  3. Come usare il CLA
  4. Effetti collaterali, controindicazioni, interazioni e precauzioni d'uso

L'acido linoleico coniugato, detto più semplicemente CLA, è un isomero del più noto acido linoleico (LA).

L'acido linoleico è un acido grasso polinsaturo appartenente alla famiglia degli omega 6, caratterizzato da uno scheletro carbonioso di 18 atomi e da due doppi legami, il primo dei quali in posizione 6 (vedi figura).

Pur mantenendo la stessa costituzione carboniosa, il CLA differisce dall'acido linoleico per la posizione dei due doppi legami; questi, in particolare, si trovano tra il decimo ed il dodicesimo atomo di carbonio o tra il nono e l'undicesimo.

La particolare struttura chimica di questo acido grasso definisce sedici possibili isomeri, ma in natura se ne ritrovano prevalentemente due, il 9 cis - 11 trans ed il 10 cis - 12 trans, la cui abbondanza è sicuramente correlata alla relativa funzionalità biologica.

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L'acido linoleico coniugato è definito un acido grasso essenziale, in quanto l'organismo umano non presenta gli enzimi deputati alla sua sintesi.

Tali enzimi sono invece patrimonio del rumine (stomaco con funzioni digestive) dei ruminanti, dove la presenza di specifici microrganismi è in grado di indurre la reazione di bioidrogenazione incompleta necessaria alla sua sintesi.

Si può quindi facilmente dedurre come una delle principali fonti di questa sostanza sia proprio la carne animale, ma soprattutto il latte e i relativi derivati.

Esistono tuttavia altre fonti di CLA, come l'olio di cartamo e di girasole, dalle quali si preferisce condurre l'estrazione per produrre specifici integratori.

In un regime di sana alimentazione, la quota di acido linoleico coniugato introdotta giornalmente con la dieta, è stata stimata tra i 20 ed i 170 mg, quantità decisamente inferiore rispetto a quella suggerita dai vari protocolli integrativi.

Per approfondire: Integratori di CLA: cosa sono, a cosa servono, come assumerli e prodotti migliori

Perché si usa il CLA?

Al CLA vengono classicamente attribuite diverse funzioni biologiche, osservate per lo più su modelli sperimentali.

Più precisamente, dalle prime indicazioni, oltre al ruolo nutrizionale, emergerebbero potenziali attività:

Tuttavia, nonostante il grandissimo numero di articoli pubblicati, la maggior parte della documentazione è stata ottenuta su modelli in vitro o animali, rendendo alquanto problematica l'interpretazione degli effetti di una specifica integrazione di CLA nell'uomo.

A questo limite se ne aggiungono altri, derivanti dal ruolo pro-infiammatorio di alcuni isomeri di questo acido grasso.

Quali benefici ha il CLA?

Come accennato, gran parte degli studi attualmente reperibili in letteratura descrivono gli effetti biologici del CLA su modelli sperimentali.
Da questi studi emergerebbero funzioni preziose ma anche limiti degni di nota.

CLA e cancro

L'azione anticancerogena sembrerebbe espletarsi attraverso la modulazione del segnale apoptotico, sia su modelli in vitro che su modelli animali. Tale attività è stata osservata nei confronti di patologie neoplastiche a carico della mammella, del polmone e dell'intestino.
Mancano ad oggi trials clinici significativi che mostrino questa capacità anche sull'uomo.

CLA e salute cardiovascolare

L'azione antitrombotica sembrerebbe garantita dalla capacità del CLA di modulare la sintesi di acido arachidonico e di molecole pro infiammatorie, come trombossani, leucotrieni ed alcune prostaglandine.
Grazie a tale attività, il CLA presenterebbe un importante azione protettiva nei confronti dell'apparato cardiovascolare.

CLA e immunità

L'azione immunomodulatoria del CLA, attiva anche su individui sani, faciltierebbe la riduzione delle concentrazioni di immunoglobuline responsabili di reazioni allergiche (IgE), incrementando al contempo l'efficacia della risposta immunitaria specifica.
Questo si tradurrebbe, da un lato, in un minor rischio di reazioni autoimmuni, e dall'altro in una protezione più efficace nei confronti di potenziali agenti patogeni.

CLA e composizione corporea

Il CLA si è guadagnato un posto rilevante nella dietetica sportiva, per il potenziale ruolo migliorativo nei confronti della composizione corporea.
Entrando più nel dettaglio, si sarebbe osservata un'importante azione ripartitiva, responsabile di una diminuzione significativa dei livelli di massa grassa a favore di quella muscolare.
Quest'azione, particolarmente evidente su modelli animali, dove i dosaggi utilizzati superano di gran lunga quelli applicabili all'uomo - si riduce drasticamente sugli umani, dove la perdita ponderale indotta dalla supplementazione con CLA si aggirerebbe intorno ai 90 g/settimana.

Limiti dell'integrazione con CLA

Nonostante i potenziali effetti dell'acido linoleico coniugato, la letteratura scientifica ed i maggiori esperti mondiali sembrano ancora scettici nel suggerirne l'utilizzo come integratore alimentare.
Questa diffusa perplessità nasce sia dall'osservazione dei dati sperimentali, con una riduzione significativa dell'efficacia passando dall'animale da laboratorio all'uomo, sia dalla presenza di studi che mettono in guardia da potenziali ma importanti effetti collaterali:

Di conseguenza,

  • La presenza di queste evidenze, anche se riconducibile prevalentemente ad uno dei due isomeri presenti in natura;
  •  L'assenza di protocolli di estrazione standardizzati e controllati che possano tranquillizzare l'utente sulla corretta composizione racemica tra i due isomeri;
  • L'assenza di benefici tanto importanti da giustificare qualche rischio

limitano decisamente la diffusione del CLA tra gli integratori alimentari.

Come usare il CLA

Il dosaggio proposto dai vari studi presenti in letteratura prevede una serie di valori compresi tra i 2 grammi ed i 6,4 grammi di CLA al giorno, anche se quello più replicato, e che sembra dare risultati migliori, si aggira intorno ai 3,4 grammi.

Generalmente non si dovrebbe superare l'apporto massimo di 0,1 g/kg al giorno.

Data la struttura chimica, sarebbe preferibile assumere il CLA durante i pasti, al fine di migliorarne l'assorbimento, suddividendo la quota giornaliera totale in almeno 3 assunzioni, compatibilmente con i dosaggi proposti dalle varie case produttrici.

Effetti collaterali, controindicazioni, interazioni e precauzioni d'uso

L'uso del CLA è generalmente sicuro e ben tollerato, nonostante a dosaggi superiori ai 2 grammi giornalieri possano verificarsi reazioni gastroenteriche, quali nausea e dolore addominale.

L'uso del CLA è controindicato nei casi di patologia renale o epatica, cardiovasculopatie e/o ipertensione, ed in caso di ipersensibilità al principio attivo.

Non sono note al momento interazioni farmacologiche degne di nota tra CLA ed altri principi attivi.

Data l'assenza di studi a riguardo, l'uso di CLA dovrebbe essere evitato durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno.

In caso di uso prolungato (oltre le 6/8 settimane) sarebbe necessario richiedere il parere del medico.