Chetoni Esogeni per Dimagrire: Funzionano?
Ultima modifica 01.07.2020
INDICE
  1. Cosa Sono
  2. Chetosi
  3. A Cosa Servono
  4. Effetti
  5. Tipi di Integratori
  6. Servono Realmente?

Cosa Sono

Cosa sono i chetoni esogeni?

I chetoni esogeni sono corpi chetonici di provenienza esterna all'organismo. Di origine sintetica, costituiscono la base compositiva di specifici integratori alimentari finalizzati al dimagrimento.

Chetoni Esogeni per Dimagrire: Funzionano? Shutterstock

Quali sono i chetoni esogeni?

Questa categoria di corpi chetonici include tre chetoni solubili in acqua, rispettivamente:

  • Acetoacetato;
  • β-idrossibutirrato [β-HB];
  • Acetone.

Perché aumentano i corpi chetonici?

I corpi chetonici sono il risultato di un particolare processo biochimico; più precisamente, derivano dal blocco dell'acetil-CoA durante il ciclo di Krebs, causato dalla mancanza di ossalacetato, un intermedio essenziale di questo processo.

Tale processo avviene in determinate condizioni metaboliche quali:

Per approfondire: Dieta Chetogenica: Cos'è?

Chetosi

Stato Metabolico di Chetosi

Lo stato metabolico di chetosi consiste nell'accumulo eccessivo di corpi chetonici nel sangue ed è riconoscibile dal tipico sentore di acetone nell'alito.

In condizioni fisiologiche, le concentrazioni chetoniche possono aumentare a causa di:

  • Digiuno prolungato;
  • Diete chetogeniche, fondate sulla privazione dei carboidrati nel lungo termine (low carb, medium protein and high fat);
  • Esercizio prolungato;
  • Combinazione di più fattori.

Il risultato è quasi sempre un blando stato metabolico di chetosi o chetosi alimentare.

La chetosi patologica grave invece, si manifesta prevalentemente nei pazienti diabetici di tipo 1 in fase di scompenso. Altre cause e fattori predisponenti chetosi sono: infezioni, abuso di alcol, stress emozionale, pancreatite, emorragie gastrointestinali, infusione endovenosa di destrosio in gravidanza ecc.

Perché cercare la chetosi?

Lo stato di chetosi alimentare – non quella patologica – è l'obbiettivo delle cosiddette diete chetogeniche. Questo perché alti livelli di chetoni, riconoscibili con analisi specifiche o da un particolare quadro di sintomi e segni clinici, determinano:

  • Disponibilità energetica, perché vari tessuti corporei sono capaci di utilizzare i corpi chetonici – entro certi limiti – per la produzione di energia;
  • Maggior mobilitazione e un più elevato consumo dei grassi adiposi, con ipotetica ottimizzazione del dimagrimento; questo effetto è tuttavia dovuto alla condizione dietetica generale di deficit di carboidrati, non alla presenza di chetoni di per sé;
  • Riduzione del senso di appetito e fame (anoressizzante), facilitando la compliance alla dieta.

Effetti collaterali della chetosi

Una chetosi grave (discontrollata) o patologica, oppure uno stato di chetosi eccessivamente protratto nel tempo, possono determinare alcuni effetti collaterali:

  • Aumento della filtrazione renale e della diuresi (escrezione dei corpi chetonici e delle scorie azotate);
    • Tendenza alla disidratazione;
    • Aumento del carico di lavoro dei reni;
    • Possibile effetto tossico sui reni da parte dei corpi chetonici;
  • Possibile ipoglicemia;
  • Possibile ipotensione;
  • Keto-influenza o "keto-flu" in inglese; è una sindrome legata allo scarso adattamento dell'organismo dopo 2-3 giorni dall'inizio della dieta chetogenica. Comprende:
  • Nei soggetti più sensibili, aumento della possibilità di svenimento (dovuta alle due precedenti);
  • Maggior tendenza a:
  • Relativo aumento del carico di lavoro del fegato, per incremento della neoglucogenesi, dei processi di transaminazione e deaminazione - dipende dalla composizione della dieta;
  • In presenza di attività motoria intensa e/o prolungata, catabolismo muscolare;
  • È sbilanciata e tende a limitare l'assunzione di alcuni nutrienti anche molto importanti;
  • Può essere particolarmente nociva per:
    • Soggetti malnutriti come, ad esempio, i soggetti colpiti da disturbi del comportamento alimentare (DCA);
    • Diabetici di tipo I;
    • Gravide e nutrici;
    • Chi già soffre di patologie epatiche e/o renali.
Per approfondire: Integratore di Chetoni

A Cosa Servono

A cosa servono i chetoni esogeni?

L'assunzione esogena di chetoni ha come obbiettivo l'aumento dei corpi chetonici circolanti nel sangue indipendentemente dai fattori causali necessari a questa condizione.

Questo dovrebbe consentire di trarre beneficio da una condizione di chetosi alimentare lieve e controllata senza però dover fronteggiare gli aspetti negativi normalmente correlati. Attenzione però, com'è intuibile alcuni vantaggi della dieta chetogenica derivano dalla privazione stessa di carboidrati, non dall'aumento di chetoni, ragione per la quale non è detto che sia possibile ricreare la stessa condizione assumendoli per via esogena.

La maggior parte degli integratori di chetoni esogeni contiene β-idrossibutirrato, perché più efficientemente convertibile in energia e facilmente sintetizzabile.

Per approfondire: Esempio Dieta Chetogenica

Effetti

Effetto energizzante dei chetoni esogeni

Nell'organismo, il β-HB può essere convertito in acido acetoacetico, che entrerà nel percorso energetico tramite la beta-chetotialasi, dividendosi in due molecole di acetil-CoA che entreranno poi nel ciclo di Krebs per generare ATP. Le rimanenti molecole di β-HB vengono quindi convertite in acetone attraverso il meccanismo di eliminazione dell'acetoacetato decarbossilasi.

Effetto anoressizzante dei chetoni esogeni

L'effetto anoressizzante dei chetoni deriva da due meccanismi:

Altri effetti inaspettati

A livello metabolico però, l'assunzione di chetoni esogeni non porta gli stessi risultati della dieta chetogenica. Tra i principali:

  • Alterazione dell'utilizzo del glucosio nei tessuti periferici;
  • Riduzione della glicemia anche con piene riserve di glicogeno, perché limitano la gluconeogenesi epatica;
  • Effetto anti-lipolitico sul tessuto adiposo; questo avviene per una sorta di difesa dell'organismo che, vedendo aumentare troppo i corpi chetonici nel sangue, tende a ridurre il consumo di acidi grassi (dai quali provengono a livello fisiologico) prevenendo l'accumulo a monte.

Nota: l'aumento della mobilitazione e dell'ossidazione degli acidi grassi tipiche della dieta chetogenica si devono ad un effetto indiretto, ovvero alla mancanza di glucosio e calorie più che all'aumento dei corpi chetonici.

  • Ridotta proteolisi nel muscolo scheletrico;
  • Negli animali, ipotetico lieve effetto insulino-stimolante;
  • Regolazione dell'espressione genica e le risposte adattive.

Nota: quando vengono ingeriti a livello esogeno, ciò che si ottiene è una chetosi acuta nutrizionale, non cronica patologica.

Tipi di Integratori

Sali di chetoni

I sali chetonici (KS) sono composti sintetici di acido beta-idrossibutirrico, che si lega a sodio, potassio, magnesio e / o calcio per compensare la propria natura acida. Ne risulta migliorato l'assorbimento. La maggior parte dei sali chetonici sono racemici, il che significa che solo metà di essi è biodisponibile.

Esteri chetonici

È disponibile in commercio solo un tipo di estere chetonico (KE) chiamato D-Beta idrossibutirrato / D 1,3-butandiolo. Trattasi di un composto di derivazione naturale ricavato da un processo di fermentazione.

Questo monoestere collega lo stesso acido beta idrossibutirrico presente nei sali chetonici, ma legato con D 1,3-butandiolo anziché sali. La metà di questo corpo chetonico viene quindi metabolizzata direttamente (rilascio rapido) e l'altra metà attraverso il fegato (rilascio lento). Tale caratteristica lo rende simile all'olio MCT C8, ma teoricamente con minori complicazioni gastrointestinali.

Altri esteri chetonici

Esistono altri esteri chetonici come l'acetoacetato / D / L 1,3-butandiolo (racemico). Questo diestere è stato testato nei subacquei in profondità e pare non sia disponibile in commercio.

Differenze tra gli integratori

Nel sangue umano, il consumo di esteri chetonici e sali chetonici fornisce una concentrazione plasmatica di D-β-idrossibutirrato > 50% ma normale dell'isoforma β-HB.

L'uso di esteri chetonici (KE) piuttosto che dei sali (KS) comporta un aumento superiore di D-βHB (KE = 2,8 ± 0,2 mM; KS = 1,0 ± mM). Ciò è dovuto al fatto che il supplemento KE contiene > 99% dell'isoforma D-βHB, mentre il supplemento KS contiene ~ 50% dell'isoforma L-βHB – che viene metabolizzato molto più lentamente dell'isoforma D-βHB.

Inoltre, gli integratori di sale chetonico aumentano leggermente il livello di pH nel sangue. Ciò è dovuto principalmente all'azione basica coniugata del βHB (βHB-) che tende a dissociarsi; ciò aumenta leggermente il pH del sangue e delle urine, che viene ulteriormente aumentato man mano che i reni espellono i cationi in eccesso (Na +, Ca +, K +).

Gli esteri chetonici riducono il pH del sangue perché l'idrolisi libera il β-HB dal butandiolo. Questi due, a seguito del metabolismo epatico, formano un chetoacido.

Servono Realmente?

I corpi chetonici sono utili?

Si, i corpi chetonici, prodotti a livelli fisiologici possono essere molto utili all'organismo.

Questo perché gli acidi grassi non sono in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica e, logicamente, non possono venire utilizzati dal cervello a scopo energetico. I corpi chetonici, al contrario, riescono a raggiungere le cellule nervose ottemperando – seppur in parte – alla loro richiesta calorica.

Quindi, nel caso si riducesse la glicemia – come ad esempio lontano dai pasti o a seguito di attività motoria prolungata – la disponibilità di corpi chetonici assume il ruolo di supporto alla regolazione epatica (glicogenolisi e neoglucogenesi).

I corpi chetonici fanno male?

, possono essere nocivi, ma non a concentrazioni fisiologiche; gli effetti indesiderati riguardano soprattutto i casi di patologia.

Tutti produciamo corpi chetonici e ne traiamo vantaggio. Ovviamente questo non ha nulla a che vedere con le diete chetogeniche o con l'assunzione di chetoni esogeni. Soprattutto i regimi alimentari low-carb, medium protein e high fat, se non gestiti a dovere – quindi previo monitoraggio costante dello stato di chetosi – possono essere controproducenti per lo sportivo e creare disagi di varia natura.

A rimanere particolarmente "stressati" sono certamente il cervello, il fegato e i reni. Attenzione però, dando per scontato il pieno stato di salute, l'organismo dovrebbe essere perfettamente in grado di smaltire le concentrazioni di chetoni prodotte – cosa che non avviene, per esempio, nel diabetico, nell'insufficiente renale ecc.

D'altro canto, in termini di sicurezza non è comunque corretto considerare "normale" lo stato di chetosi prolungata, soprattutto se intensa.

I chetoni esogeni sono utili?

Gli unici effetti dimostrabili dei chetoni esogeni sono il maggior senso di sazietà (per l'effetto inibente sulla grelina) e un blando effetto anticatabolico. Miglioramento dell'umore, effetto tonico e terapeutico su alcune condizioni patologiche, ma soprattutto la promozione del dimagrimento, sono presunti o addirittura inesistenti.

In particolare abbiamo visto come i chetoni possano essere utilizzati anche a scopo energetico. Questo è verissimo per il cervello, e da qui la loro grande utilità nel fisiologico, ma anche per altri tessuti. Possedendo questa funzione, va da sé che – come glucosio, acidi grassi e amminoacidiforniscano chilocalorie, più precisamente 4-5 kcal / g. Per il principio essenziale del bilancio calorico, in un regime dietetico normale, assumendo chetoni esogeni si otterrebbe esattamente l'effetto opposto.

C'è anche da considerare che, come abbiamo visto sopra, per un meccanismo di "difesa", l'aumento eccessivo di corpi chetonici nel sangue tende a ridurre il metabolismo ossidativo degli acidi grassi. Il risultato è una minor efficienza della mobilitazione e del consumo di acidi grassi, quindi esattamente l'opposto dell'obbiettivo prefissato per il dimagrimento.

Tralasciando che i corpi chetonici vengono assunti per soluzione acquosa, quindi pur inibendo la grelina non forniscono un vero e proprio senso di "occupazione gastrica", potrebbero fungere da pasti sostitutivi; è però da osservare che tali prodotti non hanno nemmeno lontanamente una composizione sovrapponibile a quella alimentare, ragione per la quale si possono considerare sbilanciati.

Per approfondire: Chetoni nelle Urine

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer