Sostenibilità Alimentare: Cosa Significa e Come si Applica

Introduzione
Il requisito di sostenibilità è oggi divenuto un aspetto fondamentale per tutte le attività umane, alimentazione compresa.

Consapevolezza sulla situazione ambientale generale e senso civico stanno inducendo la maggior parte dei consumatori a scegliere il cosiddetto cibo sostenibile, piuttosto che di prodotti caratterizzati da un elevato impatto ambientale.
D'altro canto, tra fake news e falsi miti, non è affatto semplice - nemmeno per i più esperti - perseguire totalmente la sostenibilità alimentare; questo soprattutto perché, oltre all'aspetto ecologico, si deve tenere in considerazione quello economico e sociale.
In questo breve articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza sull'argomento, dando consigli utili su come nutrirsi a "basso impatto ambientale", senza compromettere eccessivamente le proprie abitudini ed il bilancio familiare.
Per approfondire: Cibo Sostenibile: Cosa Acquistare nel Rispetto dell’AmbienteCos’è
Generalità sulla sostenibilità alimentare
La sostenibilità alimentare richiede l'adozione di cicli produttivi che offrano come risultato cibo sano, rispettoso dell'ambiente, dell'economia e della società.
I sistemi alimentari sostenibili si basano, prima di tutto, sullo sviluppo di:
- pratiche agricole sostenibili;
- sistemi di distribuzione alimentare sostenibili;
- raccomandazioni dietetiche-nutrizionali sostenibili;
- riduzione degli sprechi alimentari.
I sistemi alimentari sostenibili sono fondamentali per tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
La metamorfosi dal sistema alimentare contemporaneo ad uno sostenibile è un fattore importante per agire sulle cause del cambiamento climatico.
Una revisione del 2020 condotta per l'Unione Europea (UE) ha rilevato che:
fino al 37% delle emissioni globali di gas serra potrebbe essere attribuito al sistema alimentare, compresa la produzione di colture e bestiame, i trasporti, il cambiamento dell'uso del suolo (compresa la deforestazione) e la perdita e lo spreco di cibo.
I sistemi alimentari sostenibili sono spesso al centro di programmi politici incentrati sulla sostenibilità, come i "Green New Deal".
Definizione di sistema alimentare sostenibile
Esistono molte definizioni diverse di sistema alimentare sostenibile.
Secondo una prospettiva globale, la "Food and Agriculture Organization of the United Nations", "L'American Public Health Association" (APHA) e la "European Union's Scientific Advice Mechanism" offrono definizioni di sistema alimentare sostenibile (SFS) leggermente diverse, che però potrebbero essere riassunte/unificate come un sistema che:
- soddisfi le attuali esigenze alimentari sociali e risulti socialmente equo ed inclusivo, mantenendo la sicurezza igienica alimentare e la qualità nutrizionale;
- risulti economicamente redditizio a livello locale ma anche e dinamico;
- rispetti gli equilibri ecologici e assecondi la resilienza degli ecosistemi;
- non comprometta le basi economiche, sociali e ambientali delle generazioni future.
Disciplina Accademica
Lo studio dei cibi sostenibili è una disciplina accademica che applica la teoria dei sistemi e dei metodi di progettazione sostenibile alla filiera alimentare.
Essendo un campo interdisciplinare, negli ultimi decenni, lo studio dei sistemi alimentari sostenibili è cresciuto molto; la maggior parte delle istituzioni universitarie che trattano questa tematica si trovano negli USA.
Metodi
Metodiche per aumentare la sostenibilità alimentare
Agricoltura sostenibile
Ad oggi, il tentativo di ridurre l'impatto ambientale dell'agrobusiness si basa su agricoltura sostenibile, agricoltura cellulare e agricoltura biologica.
Viene privilegiata la produzione alimentare locale, un uso più produttivo degli appezzamenti urbani e degli orti domestici.
Si sostengono la permacultura, l'orticoltura urbana, il cibo locale, lo slow food, il giardinaggio sostenibile e il giardinaggio biologico.
Una forma di agricoltura sostenibile di ultima generazione è quella verticale o skyfarming o vertical farming.
Anche l'ottimizzazione della produttività agricola migliora la sostenibilità, riducendo la deforestazione e risparmiando le superfici destinate alla produzione - paradossalmente, quella convenzionale è più produttiva rispetto alla biologica.
Pesca sostenibile
La pesca sostenibile si basa sul prelievo di popolazioni ittiche che può mantenersi o aumentare in futuro e senza compromettere gli ecosistemi da cui sono stati acquisiti.
Allevamento sostenibile
Nonostante la carne di bestiame come i grandi bovini sia considerata insostenibile, alcuni sostenitori dell'agricoltura rigenerativa suggeriscono sia possibile allevare bestiame con un sistema di misto, per ripristinare la materia organica nelle praterie (le feci di molti erbivori sono un concime naturale).
Alcune organizzazioni come la "Canadian Roundtable for Sustainable Beef" (CRSB) sono alla ricerca di soluzioni per ridurre l'impatto della produzione di carne sull'ambiente. Nell'ottobre 2021, il 17% della carne bovina venduta in Canada è stata certificata come carne bovina sostenibile dal CRSB. Tuttavia, gli ambientalisti sottolineano che l'industria della carne esclude dai conteggi la maggior parte delle emissioni prodotte.
La "carne" di origine vegetale è un'alternativa considerata sostenibile, perché emette il 30-90% in meno di gas serra rispetto alla carne convenzionale (kg-CO2-eq/kg-carne) e il 72-99% in meno di acqua rispetto alla carne convenzionale.
Oltre a ridurre gli impatti negativi della produzione di carne, facilitare il passaggio a una carne più sostenibile e facilitare la riduzione del consumo totale di carne, attualmente si sta perfezionando la tecnologia per produrre carne coltivata o, volgarmente, carne sintetica - ad oggi ancora molto costosa.
Sistemi alimentari locali
I sistemi alimentari locali (affini a: agricoltura biologica, filiera corta, chilometro zero, slow food ecc.) sono sempre più richiesti, poiché vengono associati a un maggior livello nutritivo e superiore qualità organolettica nonché freschezza; non sempre, purtroppo, i prezzi sono inferiori al convenzionale / filiera lunga.
I sistemi alimentari locali devono tuttavia affrontare problematiche istituzionali, normative inadeguate, costi elevati, limitazioni geografiche e fluttuazioni stagionali che possono influenzare la domanda dei prodotti e la produttività.
Inoltre, il marketing diretto deve poter comunque garantire accessibilità, coordinamento dei processi e ridurre al minimo i disservizi.
La riduzione dei trasporti è una strategia per diminuire l'impronta ambientale, ma ha un'importanza inferiore di quanto si possa credere sulle emissioni totali e sul consumo idrico. Basti pensare che alcune importazioni per via aerea dimostrano essere più efficienti dei sistemi alimentari locali.
I sistemi alimentari locali promuovono, invece, il riciclaggio di substrato organico (compostaggio, fertilizzanti animali naturali ecc.), il recupero dell'acqua piovana, l'adozione di fonti energetiche pulite (eolico, fotovoltaico), il consumo di prodotti stagionali, migliorano la qualità generale della dieta e spingono l'economia locale.
Ridurre gli sprechi alimentari
In tutto il ciclo di produzione alimentare si stima che il 20-30% del cibo venga totalmente sprecato.
Secondo la "Food and Agriculture Organization" (FAO):
- quasi il 30% del cibo viene totalmente sprecato – per un totale di 1,4 miliardi di ettari coltivati invano;
- i rifiuti alimentari sono responsabili dell'8% delle emissioni globali di gas serra di origine umana - la marcescenza genera metano.
L'impronta idrica grigia globale dei rifiuti alimentari è di 250 km3, ovvero la quantità di acqua che scorre ogni anno attraverso il Volga, o 3 volte il Lago di Ginevra.
Diversi fattori partecipano a questo fenomeno. Quello principale è l'aumento della popolazione, che in maniera proporzionale determina un aumento dello spreco totale.
Inoltre, i paesi hanno risorse e ricchezze diverse, oltre che modi differenti per trasformare il cibo; anche se tutti i sistemi alimentari hanno punti deboli e di forza.
Pure il cambiamento climatico sta influenzando l'aumento dei rifiuti alimentari, perché maggiori temperature arrecano spesso danni ingenti e aumentano il rischio di incendio.
Per approfondire: Green: Cosa Vuol Dire ed EsempiPerché Cambiare?
Problemi dei sistemi alimentari convenzionali
L'agricoltura industriale ha un elevato impatto ambientale, promuove l'obesità nei paesi sviluppati e affama quelli poveri. Ciò ha generato un forte movimento culturale che promuove un'alimentazione sana e sostenibile come fattore essenziale del consumismo etico generale.
I sistemi alimentari convenzionali si basano in gran parte sulla disponibilità di combustibili fossili a basso costo, necessari per l'agricoltura meccanizzata, la produzione o la raccolta di fertilizzanti chimici, la lavorazione dei prodotti alimentari e il confezionamento dei cibi.
La "trasformazione" degli alimenti è iniziata quando il numero di consumatori ha iniziato a crescere rapidamente. È aumentata la domanda di "calorie" a basso costo e "disponibili", il che ha portato a un calo della qualità nutrizionale.
L'agricoltura industrializzata, a causa della sua dipendenza dal bisogno di ridurre i costi di produzione, porta spesso alla compromissione degli ecosistemi locali, di area o addirittura globali, attraverso il deflusso di fertilizzanti, l'inquinamento "a distanza", la deforestazione, i meccanismi non ottimali che influenzano la scelta dei prodotti di consumo, ed emissioni di gas serra.
Inoltre, la necessità di ridurre i costi di produzione in un mercato sempre più globale può far sì che la produzione di alimenti venga spostata in aree dove i costi economici (manodopera, tasse ecc.) sono inferiori o le normative ambientali più permissive - solitamente più lontane dai mercati di consumo.
Ad esempio, la maggior parte del salmone venduto negli Stati Uniti viene allevato al largo delle coste del Cile, perché gli standard cileni sui mangimi sono meno rigorosi - il salmone non è nemmeno autoctono del Cile.
La globalizzazione della produzione alimentare può anche comportare la perdita dei sistemi tradizionali nei paesi meno sviluppati e avere impatti negativi sulla salute della popolazione, sugli ecosistemi e sulle culture di quei paesi.
Inoltre, il sistema alimentare convenzionale non facilita l'instaurazione dei modelli sostenibili di produzione e consumo alimentare.
Nel processo decisionale associato al sistema alimentare convenzionale, in pratica, si ritiene che la responsabilità ricada principalmente sui consumatori e sulle aziende private, lasciando esclusivamente a loro il compito di evolversi culturalmente e di modificare la produzione o il consumo.
Per i consumatori tuttavia, ciò significa dover affrontare prezzi maggiori, dover modificare le proprie abitudini alimentari e orientarsi tra le numerose fonti di divulgazione, molte delle quali non sono ufficiali.
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