Riscaldamento globale: gli ultimi 7 anni i più caldi di sempre

Riscaldamento globale: gli ultimi 7 anni i più caldi di sempre
Ultima modifica 17.02.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Gli ultimi dati
  3. Che cosa è successo nel 2021
  4. La situazione in Europa
  5. In aumento metano e anidride carbonica
  6. Servono interventi immediati

Introduzione

Non è solo una percezione comune: oggi fa davvero molto più caldo rispetto al passato. Del resto, l'aumento delle temperature del pianeta è stato ampiamente documentato e rappresenta una grossa emergenza mondiale. In particolare, si è registrato un gap significativo negli ultimissimi anni: secondo i dati aggiornati del sistema satellitare dell'UE, infatti, gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre e secondo il Copernicus Climate Change Service, il 2021 è stato il quinto anno più caldo, con picchi di caldo record in alcune regioni. Basti pensare che quella dello scorso anno è stata l'estate più calda in Europa e che negli Stati Uniti occidentali e in Canada i record di temperatura sono stati battuti di diversi gradi. Senza dimenticare gli incendi estremi di luglio e agosto, che hanno raso al suolo quasi intere città, ucciso centinaia di persone e aumentato le emissioni di carbonio. Gli scienziati hanno spiegato che il tempo che abbiamo a disposizione per cercare di invertire la rotta sta per finire: è necessario che governi, istituzioni, aziende e singoli agiscano subito per cercare di migliorare una situazione già compromessa.

Gli ultimi dati

I governi si sono impegnati a limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C per frenare il cambiamento climatico. Ma questo sforzo potrebbe non essere sufficiente, a maggior ragione se non verrà attuato in tempi brevissimi. Purtroppo i primi costi ambientali, umani ed economici del riscaldamento globale si sono già visti e la situazione è destinata a peggiorare drasticamente. Nel complesso, gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre.

Che cosa è successo nel 2021

I dati di Copernicus – che provengono da una costellazione di satelliti Sentinel che monitorano la Terra dall'orbita e da misurazioni effettuate a livello del suolo - hanno rivelato che il 2021 è stato il quinto più caldo mai registrato, leggermente più caldo del 2015 e del 2018 (l'anno più rovente di tutti rimane il 2016): la temperatura media del 2021 è stata di di 1,1-1,2°C al di sopra del livello preindustriale del 1850-1900 e di 0,3 gradi al di sopra della temperatura del periodo di riferimento 1991-2020. L'agenzia ha spiegato che l'inizio del 2021 ha visto temperature relativamente basse rispetto agli ultimi anni, ma che a giugno le temperature mensili sono state almeno tra le quattro più calde registrate. Fra i luoghi con temperature superiori alla media ci sono stati la costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada, il Canada nord-orientale, la Groenlandia, gran parte dell'Africa settentrionale e centrale e il Medio Oriente. Le condizioni calde e secche hanno favorito lo scoppio di una serie di incendi estremi che hanno comportato un grave inquinamento, con riduzione della qualità dell'aria a causa del particolato e di altri inquinanti pirogeni emessi, e un'elevata quantità di emissioni di carbonio.

La situazione in Europa

La temperatura annuale complessiva dell'Europa non è rientrata nella top 10 delle temperature annuali più calde, ma l'estate è stata la più calda: un'ondata di caldo ha interessato il Mediterraneo in luglio e agosto, colpendo in particolare Grecia, Spagna e Italia; in Sicilia sono stati segnalati 48,8 gradi centigradi (il dato però va ancora confermato dalle istituzioni), che hanno battuto il record europeo di temperatura più alta di 0,8 gradi centigradi. L'Europa ha anche avuto un clima estremamente piovoso, con enormi inondazioni che hanno devastato parti della Germania, del Belgio, del Lussemburgo e dei Paesi Bassi. Questi eventi fanno parte dello stesso quadro dei sistemi meteorologici sconvolti dai cambiamenti climatici.

In aumento metano e anidride carbonica

Inoltre, sempre Copernicus, ha spiegato che la concentrazione nell'atmosfera terrestre di due gas che contribuiscono in modo significativo al cambiamento climatico è aumentata nel 2021: le concentrazioni di anidride carbonica hanno raggiunto 414,3 parti per milione (ppm) l'anno scorso, crescendo a un ritmo simile al 2020, mentre i livelli di metano nell'atmosfera sono aumentati fino a raggiungere un valore senza precedenti, di circa 1.876 parti per miliardo (ppb.)."Entrambi i tassi sono molto elevati rispetto ai tassi dei precedenti due decenni della raccolta dati satellitare - si legge in una nota del Copernicus - tuttavia, al momento non si comprende pienamente perché questo avvenga".

 

Ulteriori dati sulle temperature del 2021 saranno rilasciati nei prossimi giorni da altre agenzie, tra cui la Nasa e il Met Office del Regno Unito.

Servono interventi immediati

"Questi eventi sono un chiaro promemoria della necessità di cambiare i nostri comportamenti, fare passi decisi ed efficaci verso una società sostenibile e lavorare per ridurre le emissioni nette di carbonio" ha affermato Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service. È essenziale intervenire a più livelli per abbassare le emissioni di anidride carbonica e contenere il riscaldamento globale. Gli scienziati ricordano che è importante ridurre anche i livelli di metano perché è più potente dell'anidride carbonica anche se dura molto meno tempo nell'atmosfera terrestre. Le crescenti concentrazioni di questi gas effetto serra, che sono i principali responsabili del cambiamento climatico, non hanno mostrato segni di rallentamento in questi anni e questo è un fatto estremamente preoccupante.