Divieto di plastica monouso: tutte le regole

Divieto di plastica monouso: tutte le regole
Ultima modifica 21.01.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Prodotti di plastica vietati dalla normativa
  3. Cosa si intende per plastica monouso
  4. Sarà possibile esaurire le scorte?

Introduzione

Piatti e contenitori in plastica sono ufficialmente vietati dal 14 gennaio 2022. Il decreto con le nuove regole attua la direttiva 2019/904/Ce e si applica ai prodotti in plastica monouso, ai prodotti in plastica oxo-degradabile e agli attrezzi da pesca contenenti plastica. La normativa è volta in primis alla riduzione dell'inquinamento ambientale attraverso la sensibilizzazione dei consumatori ad un consumo responsabile. Nel concreto, andrà a limitare la vendita di tali prodotti, e a migliorare i sistemi di raccolta differenziata e soprattutto di smaltimento dei rifiuti. Sarà consentita, invece, la vendita di prodotti biodegradabili e compostabili, come da "certificato conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995, con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40 per cento e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60 per cento"

Chi non rispetta la normativa incorre in sanzioni. L'immissione sul mercato o la messa a disposizione di prodotti in violazione di quanto disposto all'articolo 5, comma 1 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 euro.

Prodotti di plastica vietati dalla normativa

Tra i prodotti in plastica monouso messi al bando, non ci sono soltanto i semplici contenitori o le stoviglie in plastica (piatti, bicchieri e posate), ma diversi oggetti in plastica o contenenti parti di essa. Secondo l'art.5 del decreto, viene vietata l'immissione sul mercato  dei  prodotti  di  plastica monouso elencati e  dei prodotti  di plastica oxo-degradabile, come:

  • posate, che includono: forchette, coltelli, cucchiai, bacchette, utensili
  • piatti
  • tazze o bicchieri per bevande in polistirene  spanso e relativi tappi e coperchi
  • cannucce, tranne quando rientrano nell'ambito di  applicazione della direttiva 90/385/CEE o della direttiva 93/42/CEE
  • cotton fioc -bastoncini cotonati- tranne quando rientrano  nell'ambito  di applicazione  della  direttiva  90/385/CEE  del  Consiglio o della direttiva 93/42/CEE del Consiglio
  • agitatori per bevande e miscelatori da cocktail
  • aste da attaccare a sostegno dei palloncini (non i palloncini per uso industriale o altri usi e applicazioni professionali che non sono distribuiti ai consumatori, e relativi meccanismi)
  • contenitori per alimenti (scatole con o senza coperchio, usati per alimenti destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto)
  • packaging per alimenti generalmente consumati direttamente dal recipiente e pronti per il consumo senza ulteriore preparazione, per esempio cottura, bollitura o riscaldamento
  • contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato, ad eccezione di contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti

Cosa si intende per plastica monouso

Per comprendere quali prodotti sono vietati, oltre a consultare l'elenco contenuto nel decreto, è utile conoscere la definizione di plastica monouso e plastica oxo degradabile.

Il «prodotto di plastica monouso» è il prodotto realizzato interamente o parzialmente in plastica, ad eccezione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente, e che non è concepito, progettato o immesso sul mercato per essere riutilizzato. Non fanno parte di questa categoria: i contenitori per alimenti secchi, compresi quelli stagionati, o per alimenti venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per alimenti monoporzione venduti in più di una unità.

Le plastiche oxo-degradabili sono le «materie plastiche contenenti additivi che attraverso l'ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica». 

Cos'è la plastic tax?

L'entrata in vigore dell'imposta sul consumo di plastica monouso, anche detta Plastix Tax, inizialmente era prevista per luglio 2020, in seguito posticipata, come da Decreto Rilancio n. 34 del 2020, al 1° gennaio 2021. Ma poco prima dell'entrata in vigore, la tassa era stata ulteriormente posticipata di sei mesi a causa delle condizioni di difficoltà in cui vertono le imprese dei settori interessati dalla plastic tax. La Plastic Tax è una tassa del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti MACSI), ossia prodotti che non siano progettati per essere riutilizzati, o per compiere più trasferimenti durante il loro ciclo di vita. Tra questi, appunto, rientrano quelli banditi dal decreto "plastic free" elencati nel paragrafo precedente.

Sarà possibile esaurire le scorte?

La promozione di processi di produzione e distribuzione idonei a ridurre il consumo di prodotti in plastica monouso a favore dell'uso di prodotti alternativi, terrà conto però delle scorte che potranno essere esaurite (purchè il venditore dimostri di aver acquistato la merce antecedentemente l'entrata in vigore del presente decreto). Il divieto non si applica ai prodotti biodegradabili e compostabili (Uni En 13432 o Uni En 14995) con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%, nei casi previsti dall'articolo 5, comma 3. I Sup elencati nella parte D dell'allegato vanno marcati secondo il Regolamento (Ue) 2020/2151.