Cibo Sostenibile: Come Acquistare nel Rispetto dell’Ambiente

Cibo Sostenibile: Come Acquistare nel Rispetto dell’Ambiente
Ultima modifica 25.02.2022
INDICE
  1. Perché Sceglierlo?
  2. Agricoltura Sostenibile
  3. Allevamento Sostenibile
  4. Pesca Sostenibile
  5. Produzione Biologica
  6. Autoproduzione e Giardinaggio Urbano
  7. Conservazione degli Alimenti

Perché Sceglierlo?

Perché scegliere il cibo sostenibile?

A livello globale, il cibo rappresenta il 48% dell'impatto ambientale complessivo e il 90% dell'impatto sulle risorse idriche.

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Per di più, si osserva un aumento del consumo di carne e alimenti trasformati, ovvero i peggio "impattanti" sull'ambiente.

Anche la distribuzione convenzionale a filiera lunga rappresenta un elemento negativo per il mantenimento delle risorse e dell'energia, e per la preservazione dell'ambiente, determinando un aumento delle emissioni di carbonio, quindi dell'impronta ambientale.

Per fare un esempio pratico, nel contesto di un pasto americano medio, si richiedono 1500 miglia e circa 10 chilocalorie di petrolio o altri combustibili fossili per produrre una singola chilocaloria di cibo.

È quindi fondamentale, per assicurarsi un futuro più "green", comprendere quali pratiche siano più sostenibili e quali no.

Nel seguente articolo offriremo alcune indicazioni utili ad orientarsi nell'acquisto del cibo sostenibile.

Per approfondire: Green: Cosa Vuol Dire ed Esempi

Agricoltura Sostenibile

La produzione agricola industriale è un'attività ad alto consumo di risorse energetiche.

I sistemi di agricoltura industriale richiedono tipicamente un'irrigazione intensa, un'applicazione consistente di pesticidi e fertilizzanti, una lavorazione estesa, una produzione concentrata di monocolture ecc.

Come risultato, si sono esacerbati diversi stress ambientali come:

  • diminuzione della falda libera (freatica);
  • lisciviazione e deflusso chimici;
  • erosione e degrado del suolo;
  • perdita di biodiversità ecc.

Dunque, "cosa fare?"

La soluzione per adottare un’agricoltura sostenibile? Cibi locali e di stagione

Il sistema più sostenibile di acquisire cibo è approvvigionarsi stagionalmente e in filiera corta - localmente, meglio se a chilometro zero (km 0).

L'acquisto presso (o comunque verso) gli agricoltori locali riduce le emissioni di carbonio causate dalla filiera lunga, sostenendo l'economia del territorio (anche dei piccoli imprenditori).

Le attività agricole locali su piccola scala tentano di distinguersi utilizzando (generalmente) metodi di agricoltura più sostenibili rispetto ai sistemi di agricoltura industriale convenzionale, come:

  • la riduzione delle lavorazioni meccaniche del terreno;
  • il rinvigorimento naturale del suolo (usando per esempio il sovescio);
  • il rafforzamento della biodiversità;
  • la riduzione delle applicazioni chimiche di pesticidi e fertilizzanti.

Una "dieta più locale e stagionale" è più sostenibile, in quanto comporta l'acquisto di prodotti che richiedono meno energia e risorse, che crescono naturalmente e che non richiedono lunghi trasporti.

La coltivazione e la raccolta nelle stagioni adeguate riducono sensibilmente l'impronta ambientale complessiva.

Per contribuire ad un'agricoltura più sostenibile bisognerebbe quindi evitare:

  • produzione in serra ad alta intensità energetica;
  • irrigazione estensiva;
  • imballaggi in plastica;
  • filiera lunga;
  • altri fattori di stress ambientale.

I prodotti locali e stagionali sono in genere più freschi, non trasformati e si ritiene che siano più nutrienti. I prodotti locali contengono anche meno o nessun residuo chimico.

I mercati degli agricoltori e gli eventi pubblici in cui i piccoli agricoltori locali raccolgono e vendono i loro prodotti, sono una buona fonte di approvvigionamento.

Oltre a promuovere la localizzazione del cibo, i mercati degli agricoltori sono un luogo di incontro per l'interazione della comunità.

Un altro modo per essere coinvolti nella distribuzione alimentare locale è entrare a far parte di un'organizzazione simile alle Community-Supported Agriculture (CSA) statunitense. Trattasi di comunità composte da coltivatori e consumatori che si impegnano a sostenere un'operazione agricola condividendo equamente i rischi ei benefici della produzione alimentare.

In genere, queste organizzazioni prevedono un sistema di ritiro settimanale di frutta e verdura coltivate localmente, a volte anche di prodotti lattiero-caseari, carne e prodotti da forno.

La produzione alimentare locale garantisce più sicurezza in caso di potenziali interruzioni del trasporto e dei disastri climatici, economici e sociopolitici - si vedano, ad esempio, la pandemia da COVID-19 e la dichiarazione di guerra della Russia all'Ucraina del mese di febbraio 2022.

Occhi Aperti!

È comunque sempre buona norma "tenere gli occhi aperti" su eventuali truffe. Ad esempio, fermandosi ad acquistare direttamente dal produttore, meglio far caso alla varietà di frutta scelta; se l'appezzamento in vista produce varietà differenti, è possibile che la frutta proposta sia stata acquistata altrove e riproposta con un sovrapprezzo.

Per approfondire: Agricoltura Verticale o Skyfarming - Vertical Farming: Vantaggi e Sostenibilità

Allevamento Sostenibile

Per prima cosa: riduciamo il consumo di carne

La produzione industriale di carne comporta elevati costi ambientali, come il degrado e l'erosione del suolo, e l'esaurimento delle risorse naturali - in particolare per quanto riguarda l'acqua e il cibo. Peraltro, la produzione massiva di carne aumenta la quantità di metano emesso nell'atmosfera.

Ridurre il consumo di carne (due pietanze a settimana) o, più in generale, adottare una dieta più vegetariana, ne diminuirebbe la domanda globale e quindi l'offerta.

Qual è la carne più sostenibile?

La carne più sostenibile proviene dagli allevamenti non intensivi degli animali di piccole dimensioni (non parliamo di creature giovani).

Polli e conigli, ad esempio, hanno un'impronta ambientale bassissima rispetto invece ad animali più grossi come maiali e, soprattutto, manzi.

Questo perché hanno un deposito proteico molto più elevato, impiegando meno tempo e substrato per crescere, a vantaggio dell'inquinamento, dell'impiego di appezzamenti e dell'uso di acqua.

A dire il vero, le creature più "convenienti" sarebbero gli insetti; ma si tratta di creature che, almeno in occidente, non siamo abituati a consumare.

Vari studi hanno messo in luce che l'allevamento dei grilli o di varie larve, ad esempio, ha un impatto sull'ecosistema esponenzialmente più basso rispetto alle creature superiori.

Ma supponiamo di non voler rinunciare all'occasionale consumo di maiale o manzo... quale scegliere nel rispetto dell'ambiente?

Semplice: quella proveniente da allevamenti allo stato brado o semi-brado.

L'acquisto e il consumo di carne da animali allevati all'aperto, nutriti in buona parte autonomamente (ad esempio i residui caduchi dai frutteti, dai noccioleti ecc.) è l'alternativa migliore verso un consumo di carne più sostenibile.

In Italia vantiamo allevamenti al massimo della sostenibilità, o almeno per quanto riguarda la categoria in questione, come ad esempio il suino nero dei Nebrodi (Sicilia), varie tipologie di pecora (lungo tutto l'appennino) e diverse vacche da latte al nord.

Per approfondire: Carne Sintetica: Cos’è e Perché Sceglierla

Pesca Sostenibile

Scegliere il pesce giusto fa la differena!

Si definisce sostenibile l'attività di pesce che rispetta i cicli biologici dell'ecosistema.

Per essere sostenibile, il ritmo di prelievo non deve alterare drasticamente la densità di popolazione delle specie interessate.

Questo è importante non solo per la specie in sé, ma anche per la restante catena alimentare – l'indebolimento di un anello può pregiudicarne altri.

La sostenibilità nella pesca si basa su studi empirici, come le dinamiche demografiche ittiche, e su strategie pratiche, come le restrizioni al prelievo, l'abolizione di tecniche distruttive, il perseguimento di quelle illegali – attraverso modifiche normative – istituendo aree protette, privilegiando la piccola pesca, creando progetti in collaborazione con le istituzioni, educando professionisti e consumatori, e sviluppando certificazioni indipendenti.

Oltre ad una spiccata finalità ecologica, tra gli obbiettivi della pesca sostenibile occupa un ruolo primario anche la salvaguardia del mercato, a tutela sia del rendimento del settore, sia del prodotto interno nazionale.

Alcuni provvedimenti apparentemente drastici danno l'impressione di ledere esclusivamente i professionisti; ma non è così.

L'erosione della popolazione ittica, tale da pregiudicare la biodiversità e la resilienza dell'ecosistema alle fluttuazioni ambientali, può far collassare inesorabilmente l'intero settore della pesca.

Il consumatore può orientarsi nell'acquisto grazie ad apposite certificazioni rilasciate da organizzazioni indipendenti come:

  • Marine Stewardship Council (MSC)
  • Friend of the Sea.
Per approfondire: Pesca Sostenibile: Perché è Importante e In Cosa Consiste

Produzione Biologica

Produzione biologica e sostenibilità

La coltivazione biologica nasce a supporto della sostenibilità.

L'agricoltura biologica è un sistema di gestione della produzione ecologica che promuove e migliora la biodiversità, i cicli biologici e l'attività biologica del suolo.

Si basa sull'uso minimo di input esterni all'azienda agricola e su pratiche di gestione che ripristinano, mantengono o migliorano l'armonia ecologica.

L'obiettivo principale dell'agricoltura biologica è di ottimizzare la salute e la produttività di suolo, piante, animali e persone.

Per sostenere questi obiettivi, l'agricoltura biologica utilizza tecniche come la rotazione delle colture, la permacultura, il compostaggio, il sovescio e il controllo biologico dei parassiti.

Leggi anche: Compost: Cos'è, A Cosa Serve e Come Fare il Compostaggio?

Inoltre, l'agricoltura biologica vieta o limita rigorosamente l'uso di fertilizzanti e pesticidi, regolatori della crescita delle piante come ormoni, antibiotici per il bestiame, additivi alimentari e organismi geneticamente modificati.

I prodotti da agricoltura biologica includono verdura, frutta, cereali, erbe aromatiche, carne, latticini, uova, fibre e fiori.

Attenzione però! Sostenibilità non è sinonimo di ecologia. Per essere sostenibile, un ciclo produttivo deve anche tenere conto del lato economico e sociale; ergo, non deve andare a discapito del potere d'acquisto e della qualità della vita generale.

Per approfondire: Prodotti Biologici: Perché Sceglierli e Controversie

Autoproduzione e Giardinaggio Urbano

Cibo sostenibile direttamente nel tuo giardino

L'agricoltura urbana è una tendenza emergente e in rapida espansione, sia a livello degli spazi pubblici, sia a livello domestico e privato.

Consiste nell'impiego agricolo di ogni appezzamento lasciato incolto, anche (soprattutto) all'interno delle aree urbane, come fosse un vero e proprio "paesaggio commestibile" (lotti liberi, parchi pubblici, cortili privati, cortili di chiese e scuole, tetti, giardini pensili e molti altri luoghi).

Molti temono che, a causa del traffico, frutta e verdura potrebbero rimanre inquinati. Questo è vero solo in parte. Nel senso che, ad esempio nel caso dei funghi, il residuo degli inquinanti è sicuramente elevato. Tuttavia, un po' per l'abbandono di certi materiali (come il ferodo e il piombo), e anche grazie all'aumento dell'elettrico, su frutta e verdura, il residuo inquinante "metabolizzato" (interno) è limitato. E' comunque logico che il lavaggio assuma un ruolo di prim'ordine.

L'aspetto socio-educativo di questa attività è enorme e coinvolge nella produzione alimentare sia gli agricoltori che le persone comuni.

La "rete di sistemi agricoli urbani" contribuisce ulteriormente a garantire la sicurezza alimentare regionale/locale, incoraggiando l'autosufficienza e l'interdipendenza cooperativa all'interno delle comunità.

Le verdure e la frutta coltivate all'interno di giardini e fattorie su piccola scala non "dovrebbero" prevedere l'impiego di sostanze chimiche; al contrario, si dovrebbero basare esclusivamente su un approccio biologico. I fertilizzanti azotati causano la lisciviazione chimica tossica e il deflusso nelle nostre acquifere, e producono protossido di azoto, un gas serra più dannoso del biossido di carbonio.

Possono essere incorporate nel paesaggio urbano anche specifiche piante paesaggistiche, commestibili ed esteticamente gradevoli, come cespugli di more, viti su pergolato, alberi di noce e nocciola o mandorla, alberi di gelso, sambuco ecc.

Un altro vantaggio eccellente di questa pratica è l'utilizzo semplice del biologico e, in generale, delle attività sostenibili; ad esempio: compostaggio, controllo biologico dei parassiti, rotazione delle colture, pacciamatura, irrigazione a goccia, ciclo dei nutrienti e permacultura organica naturale.

Per approfondire: Saving Bees: Proteggere le Api fa Bene all'Ambiente e all'Economia

Conservazione degli Alimenti

L'adeguata conservazione degli alimenti, soprattutto per refrigerazione, è in grado di:

  • ridurre le possibilità di spreco;
  • allungare la "vita" dei prodotti - intesa non solo come bontà e salubrità, ma anche come proprietà nutritive.

Gli alimenti coltivati a livello domestico o nelle piccole realtà commerciali/sociali possono essere "staccati" al bisogno; sarà la pianta stessa a mantenerne le proprietà. Lo stesso dicasi per la produzione di uova, latte e derivati.

Se la produzione diventa eccessiva, questi prodotti richiedono una conservazione; essa può risultare di breve termine, nel frigorifero (tutti gli ortaggi e la frutta), o di lungo termine, nel freezer (si prestano soprattutto i legumi, come i piselli, le fave e i fagioli, ma anche la carne e il pesce).

Usare l'atmosfera controllata o modificata - prerogativa della scala industriale - consente maggiori tempi di conservazione; ma, se in abuso, può rivelarsi "un'arma a doppio taglio", sia lato sostenibilità, sia lato organolettico e gustativo.

Tecniche molto usate a livello casalingo sono la sbianchitura e la cottura associate a sottovuoto. Prendiamo gli asparagi, ad esempio. Essi possono essere lavati, leggermente spellati nella porzione dura, messi sottovuoto e cucinati a temperatura controllata grazie all'impiego di un ronner. Oppure, è possibile lessarli o cucinarli a vapore e metterli sottovuoto in seguito.

Gli alimenti possono anche essere conservati per disidratazione, ma questo sistema è sostenibile solo utilizzando l'azione climatica estiva o, al limite, la salatura. Dovendo impiegare un essiccatore, la spesa in termini di energia elettrica risulterebbe eccessiva.

Anche la produzione di conserve in vaso, come la classica passata di pomodoro, se usata intelligentemente, è da considerarsi un metodo per ampliare la sostenibilità dei cibi.

Per approfondire: Sostenibilità Alimentare: Cosa Significa e Come si Applica

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer