Alga Bruna - Proprietà del Fucus in Fitoterapia

Ultima modifica 12.02.2020

A cura della Dott.ssa Rita Fabbri


Il Fucus vesiculosus è detto comunemente Alga bruna ma può avere altre denominazioni, come Ascophyllum nodoso, Quercus Marina, rovina vescica, fuoco vescica, mare rovina, Bladderwrack, Black tang o più in generale Kelp.
Il Fucus vesiculosus venne descritto per la prima volta da Plinio, che lo chiamò "Quercia marina" in allusione ad una sua certa somiglianza con le foglie di quercia. Anche il nome Fucus deriva dal latino e lo possiamo tradurre come lingue di fuoco.
In inglese bladder è vescica, mentre wrack è la vegetazione marina, ma anche il rifiuto del mare (talvolta le alghe vengono raccolte e usate in campagna come concime); tang etimologicamente significa lingua di serpente, quindi alga con i bordi dentellati; Kelp è un termine a cui generalmente vengono associate alghe diverse appartenenti al genere Fucus e Laminaria, con proprietà biologiche simili a quelle del Fucus vesiculosus.

L'Alga bruna si riconosce facilmente perché lungo le fronde appiattite è cosparsa di vescicole globulose piene di aria, che la fanno galleggiare mantenendola in posizione verticale. Se schiacciate tra le dita le vescichette scoppiano facendo rumore. Nelle estremità di alcune lamine, l'Alga bruna presenta anche sacchi ovoidali contenenti una sostanza gelatinosa di color arancio o verde.

Nicandro di Colofone, poeta didascalico greco, utilizzava il Fucus vesiculosus come antidoto contro il morso dei serpenti velenosi. Plinio lo consigliava per la cura del gozzo.

Nel 1791, nella “Storia sperimentale della Materia Medica” in merito all'Alga bruna si scrive: “…una miscela di due libbre delle vescicole succose, raccolta nel mese di luglio, con un litro di acqua di mare, conservata in un recipiente di vetro per dieci o quindici giorni, arriverà alla consistenza del miele: trattasi di un ottimo rimedio per curare la lassità delle gengive e per la pulizia dei denti, deterge come una soluzione di sapone ed è la cura migliore per la durezza e soprattutto il declinio dei gonfiori ghiandolari…”.

Nel 1862 il medico Duchesne-Duparc - utilizzando il Fucus vesiculosus per curare la psoriasi - si accorse che quest'alga agiva sul metabolismo dei grassi, per cui iniziò ad impiegarla con successo nel trattamento dell'obesità. Effettivamente la ricchezza di iodio dell'Alga bruna favorisce l'attività tiroidea, quindi attualmente questa pianta viene utilizzata per il controllo del peso corporeo.

 

Fucus Alga bruna

Nome botanico: Fucus vesicolosus L.  

Famiglia: Fucaceae

Parti usate: Tallo

Descrizione botanica

L'Alga bruna vive lungo le scogliere delle zone medio-temperate ed artiche (coste del Mare del Nord, del Mar Baltico, dell'Atlantico e del Pacifico). In caso di bassa marea, appare una distesa di colore giallo-bruno.

L'Alga bruna non sopravvive più di 5 o 6 ore fuori dell'acqua, ecco perché cresce solo sugli scogli sommersi.

Le fronde di Fucus vesiculosus presentano una venatura mediana, delle vescicole quasi sferiche piene d'aria e rigonfiamenti riproduttori. Il margine è liscio e la struttura è dicotomico ramificata. Sono visibili sottili filamenti che non hanno funzione assorbente, ma di ancoraggio alla scogliera.

L'Alga bruna contiene pigmenti bruni e pigmenti verdi (clorofilla).
Esposta alla luce, grazie alla clorofilla, trasforma l'anidride carbonica disciolta nell'acqua in sostanze organiche necessarie alla vita della pianta.

I rigonfiamenti riproduttori sono caratterizzati da numerose sporgenze; sezionando tali rigonfiamenti notiamo che in ogni sporgenza è presente una cavità sferica munita di piccoli sacchi ovoidali contenenti una sostanza gelatinosa di color arancio o verde. In primavera e durante la bassa marea, la sostanza gelatinosa ricopre i rigonfiamenti riproduttori. Durante l'alta marea i sacchi ovoidali assorbono acqua fino ad “esplodere” liberando spermatozoidi flagellati (dai sacchi arancioni) ed oosfere (dai sacchi verdi). In seguito a fecondazione si forma lo zigote che successivamente diverrà un nuovo sporofito.

Composizione chimica

Iodio (in forma minerale ed organica), mucopolisaccaridi (come acido alginico, fucoidano e laminarina), polifenoli fra i quali il floroglucinolo, steroli fra i quali il fucosterolo, il tetraterpene fucoxantina, lipidi polari, sali minerali ed oligoelementi.

Indicazioni terapeutiche

L'Alga bruna viene comunemente utilizzata nei casi di obesità e sovrappeso: il suo costituente principale è infatti lo iodio, quindi agisce stimolando il metabolismo basale. L'Alga bruna può essere impiegata anche come integratore di iodio e altri oligoelementi.

Nelle comuni preparazioni, si usa prevalentemente l'estratto secco titolato, la cui posologia varia da 500 a 900 mg al dì.

Il metabolismo basale è legato alla funzione tiroidea: gli ormoni tiroidei infatti, tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), intervengono nella fase di “abbinamento” della fosforilazione ossidativa mitocondriale, che consiste nel "abbinare" appunto, l'energia liberata dalla glicolisi aerobica ed anaerobica con la produzione di composti ad alta energia (Adenosina trifosfato, Guanosina trifosfato, ecc.). Tanto maggiore è l'abbinamento fra processi metabolici e fosforilazione, tanto più numerosi sono i composti ad alta energia che si formano e che saranno poi utilizzati per la sintesi dei grassi. Tanto minore è l'abbinamento, tanto maggiore sarà l'energia che viene dissipata come calore e che viene sottratta alla sintesi dei lipidi, sopratutto nel tessuto adiposo. Gli ormoni iodati sintetizzati dalla tiroide velocizzano il metabolismo basale, impediscono l'abbinamento della fosforilazione ossidativa, quindi aumentano il dispendio di energia e riducono la sintesi dei lipidi. Ecco perché l'Alga bruna, grazie al suo contenuto di iodio minerale ed organico, viene comunemente usata per stimolare il metabolismo basale nella riduzione del peso corporeo in soggetti obesi (1), in sovrappeso oppure nei casi di un metabolismo basale rallentato.

Abbiamo già detto che l'Alga bruna può essere usata anche come integratore di iodio e altri oligoelementi.
La dose giornaliera raccomandata di iodio è di 150 µg/die. Oltre ad un contenuto particolarmente elevato di iodio, l'Alga bruna è ricca di oligoelementi che possono variare anche sostanzialmente al variare dell'ecosistema marino dove l'alga è vissuta; in genere gli ioni più rappresentativi sono Na, Mg, K, Ca e solo in tracce Zn, Pb, Ni, Mn, Hg, Cu, Co, Cd, As (2).

L'Alga bruna presenta altre attività farmacologiche:

gli alginati presenti nell'Alga bruna (dal 15 al 45%) formano un denso gel viscoso che riveste e protegge la mucosa dello stomaco e ne riduce la secrezione acida (3). Documentata è anche l'efficacia contro il reflusso gastro-esofageo.

  • Attività antidiabetica

l'Alga bruna riduce in maniera significativa l'indice glicemico ed il livello di trigliceridi nelle cavie; tale azione è più evidente nell'animale diabetico (4).

  • Attività anticoagulante

Il fucoidano, contenuto in notevole quantità nell'Alga bruna, ha una struttura chimica correlabile a quella dell'eparina e svolge un'importante attività anticoagulante. Il fucoidano tuttavia, somministrato per via orale, ha una bassa biodisponibilità sistemica (5).

  • Attività antibatterica

Valutata l'efficacia dell'Alga bruna nel combattere le infezioni da Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli. L'azione antimicrobica è dovuta ad alcuni batteri marini isolati sulla superfice dell'Alga bruna e capaci di sintetizzare antibiotici completamente innovativi come struttura chimica (6).

  • Attività antivirale

L'azione antivirale è legata in particolare ad una serie di polisaccaridi e di polifenoli presenti nell'Alga bruna.

  • Attività antinfiammatoria

Il fucoidano svolge un'azione antinfiammatoria anche in fase acuta.

  • Attività collagenasica

Gli alginati attivano una glicoproteina presente sulla superfice dei fibroblasti e coinvolta nella sintesi del collagene (7). Secondo un recente studio inoltre, un estratto acquoso di Alga bruna all'1% applicato localmente avrebbe dimostrato attività anti-aging che potrebbe essere sfruttata in numerose formulazioni cosmetiche (8).

Alcuni polisaccaridi presentano in vitro un'azione antiossidante che potrebbe essere sfruttata nell'industria alimentare (9).

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Controindicazioni, avvertenze speciali ed opportune precauzioni d'uso, effetti indesiderati

I preparati a base di Alga bruna sono controindicati in caso di ipertiroidismo e vanno comunque assunti con cautela anche nei casi di presunta alterata funzionalità della tiroide o durante il trattamento farmacologico con ormoni tiroidei. Si consiglia anche di non assumere i prodotti contenenti Alga bruna in modo continuativo, ma di effettuare cicli periodici di circa due mesi, intervallati da una sospensione temporanea del trattamento.

Non sono noti studi clinici condotti in donne in gravidanza e durante l'allattamento, tuttavia l'uso di Alga bruna è controindicato in questi casi. In presenza di cardiovasculopatie e/o ipertensione è opportuno consultare il medico prima dell'uso. I casi di reazioni allergiche sono molto rari. L'iperdosaggio può causare tremori, tachicardiaipertensione arteriosa.

L'Alga bruna può avere una leggera azione lassativa per la presenza di alginati.

 

NOTE BIBLIOGRAFICHE

  1. “…Iodine is the most important active principle in F.vesiculosus. This element used to play an important role in the treatment of obesity...However, the use of F.vesiculosus can be considered, provided that the usual intake of iodine in our population is taken into account…The use of iodine to treat obesity can ensure the intake of the total daily requirement and, consequently, optimal thyroid function…Moro C.O. Basile G.Obesity and medicinal plants. Fitoterapia 2000;71:s73-s82.
  2. Romaris-Hortas V, Garcia-Sartal C, Barciela-Alonso MC, Moreda-Pineiro A, Bermejo-Barrera P. Characterization of edible seaweed harvested on the Galician coast (northwesterrn Spain) using pattern recognition techniques and major and trace element data. J.Agric.Food Chem. 2010 Feb10;58(3):1986-92.
  3. Nagaoka M, Shibata H, Kimura- Takagi I, Hashimoto S, Aiyama R, Ueyama S, Yokokura T. Anti-ulcer effects and biological activities of polysaccharides from marine algae. Biofactors. 2000;12(1-4):267-74.
  4. Hypoglycemic activity of several seaweed extracts. Lamela M, Anca J, Villar R, Otero J, Calleja JM. Journal of Ethnopharmacology 1989;27:35-43.
  5. De Azevedo TC, Bezerra ME, Santos Mda G, Souza LA, Marques CT, Benevides NM, Leite EL. Heparinoids algal and their anticoagulant, hemorrhagic activities and platelet aggregation. Biomed Pharmacother. 2009 Aug;63(7):477-83.
  6. Lachnit T, Wahl M, Harder T. Isolated thallus-associated compounds from the macroalga Fucus vesiculosus mediate bacterial surface colonization in the field similar to that on the natural alga. Biofouling. 2010; 26(3):247-55.
  7. Fujimura T, Shibuya Y, Mariwaki S, Tsukahara K, Kitahara T, Sano T, Nishizawa Y, Takema Y. Fucoidan is the active component of Fucus Vesiculosus that promotes contraction of fibroblast-populated collagen gels. Biol Pharm. 2000 Oct; 23(10):1180-4.
  8. Fujimura T, Shibuya Y, Mariwaki S, Tsukahara K, Kitahara T, Sano T, Nishizawa Y, Takema Y. Treatment of human skin with an extract of Fucus Vesiculosus changes its thickness and mechanical properties. J Cosmet Sci. 2002 Jan-Feb; 53(1):1-9.
  9. Rocha de Souza MC, Marques CT, Guerra Dore C, Ferreira da Silva FR, Oliveira Rocha HA, Leite EL. Antioxidant activities of sulfated polysaccharides from brown and red seaweeds. J Appl Phycol. 2007 Apr;19(2):153-160.


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