Ultima modifica 07.11.2019

Le vene formano un sistema convergente di vasi sanguigni, deputato a trasportare il sangue dall'estremità venosa dei capillari al cuore. Per questo motivo tutte le vene, ad eccezione di quelle polmonari, trasportano sangue deossigenato e ricco di anidride carbonica. Procedendo dalla periferia al cuore, il flusso ematico confluisce in vasi di dimensioni via via maggiori, fino a riversarsi nelle vene cave dirette all'atrio destro del cuore, dove si riversa anche il sangue refluo dal circolo coronarico.

 

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Il sangue proveniente dalla porzione sopradiafframatica del corpo confluisce nella vena cava superiore, mentre quello refluo dai distretti sottostanti e dagli arti inferiori, si riversa nella vena cava inferiore. Dall'atrio destro, il sangue viene spinto nel ventricolo omolaterale e da qui nell'arteria polmonare, dove si arricchisce di ossigeno; il ritorno all'atrio sinistro è affidato alle vene polmonari.

Valvole a nido di rondineAlcune vene, specialmente quelle di maggior calibro situate nelle gambe, contengono speciali valvole che impediscono il reflusso del sangue e contribuiscono a regolare la corrente sanguigna in senso centripeto. Tali valvole sono dette a nido di rondine, per via della loro forma particolare in cui si riconosce una concavità rivolta verso il cuore; queste valvole sono sempre accoppiate e funzionano come i battenti di una porta: quando il sangue viene spinto verso il cuore, le valvole sono schiacciate contro la parete venosa, lasciando libero il passaggio; al contrario, se il flusso ematico tende a retrocedere le valvole si gonfiano, addossandosi e chiudendo la vena. Tale azione risulta particolarmente importante proprio nelle estremità inferiori, dal momento che la forza di gravità promuove il ristagno ematico; compito delle valvole a nido di rondine è anche quello di frazionare la colonna sanguigna in più tronconi, evitando che l'eccessivo peso determini problemi di edemi e varici, piuttosto comuni quando le valvole non funzionano a dovere.

Le vene vengono suddivise in vene superficiali e vene profonde. Le prime decorrono nel sottocutaneo, superficialmente alle fasce fibrose che avvolgono i muscoli, tanto da essere ben visibili ad occhio nudo, specie durante la compressione o gli sforzi fisici che le rendono turgide di sangue. Le vene profonde, al contrario, decorrono sotto dette fasce negli interstizi muscolari e nelle cavità ossee e corporee, dove - accoppiate ad arterie e nervi - formano i cosiddetti fasci vascolo-nervosi. Nei fasci periferici si ritrovano generalmente due vene per ogni arteria, legate assieme da frequenti rami anastomotici. Al contrario, i fasci vascolo-nervosi prossimi al cuore contengono soltanto una vena per arteria. Non sorprende, dunque, che le vene siano numericamente superiori rispetto alle arterie; la loro precisa collocazione, inoltre, presenta un maggior grado di variabilità interindividuale. Esaminando il circolo venoso, si possono riconoscere piccoli rami di raccordo, detti vene comunicanti o perforanti, che collegano il sistema superficiale e quello profondo con un flusso normalmente diretto verso l'interno.

Al pari di quelle arteriose, le pareti delle vene sono costituite da tre strati di tessuto; pur conservando una buona capacità espansiva, risultano più sottili ed anaelastiche rispetto alle arterie di stesso calibro. A prova di queste caratteristiche, le vene superficiali visibili ad occhio nudo lasciano intravedere le tonalità azzurre del sangue scuro che circola al loro interno, mentre all'esame istologico appaiono appiattite (a differenza delle arterie che mantengono la forma cilindrica anche quando non sono perfuse). Di fatto, una lesione di una vena provoca un'emorragia regolare e continua, mentre da un'arteria il sangue - spinto dalle contrazioni ritmiche del cuore - esce a fiotti in modo zampillante. Dal momento che la pressione sanguigna all'interno delle vene è bassa, le pareti, pur essendo sottili, presentano un basso rischio di lesione. Aldilà della maggior sottigliezza della parete, le vene vantano un diametro maggiore rispetto alle arterie, utile affinché possano accogliere quantità importanti di sangue opponendo una modesta resistenza; in effetti, più del 65% del sangue totale circolante si trova normalmente all'interno delle vene, che per questo sono chiamate vasi capacitori (a bassa resistenza).