Ultima modifica 23.10.2019

Che cos'è

La somatostatina è un ormone di natura proteica sintetizzato dall'ipotalamo e da alcune cellule dell'apparato digerente, soprattutto a livello delle isole di Langerhans del pancreas (cellule delta).

SomatostatinaGrazie all'interazione con i suoi cinque recettori questo importante ormone regola numerose funzioni corporee.

Funzioni

La somatostatina esercita un potente effetto inibente sulla secrezione di GH (somatotropina o ormone della crescita) e prolattina, a cui è deputata l'ipofisi anteriore.

Tale proprietà  ha reso la somatostatina particolarmente adatta a contrastare i pericolosi effetti indotti da una iperproduzione di GH (acromegalia in età adulta, gigantismo durante l'infanzia).

La somatostatina viene prodotta anche a livello del sistema APUD (Amine precursor uptake and decarboxylation), le cui cellule si trovano a diversi livelli dell'apparato digerente. In queste sedi cambia anche l'azione specifica della somatostatina, anche se viene mantenuta quella generale sull'inibizione di altri ormoni. Oltre al GH la somatostatina tende ad inibire l'attività secretoria di glucagone, insulina, renina, ormoni tiroidei e cortisolo. La somatostatina esercita un effetto inibente anche sulla secrezione gastrica di colecistochinina (CCK), secretina, acido cloridrico e gastrina.

Somatostatina e Cancro

Grazie alla scoperta di sostanze analoghe di origine sintetica, come octreotide e lanreotide (con un'emivita più lunga), farmaci a base di somatostatina vengono oggi utilizzati anche nella diagnosi e nella cura di alcuni tipi di cancro.

Le presunte proprietà antitumorali della somatostatina sono da molti anni al centro di numerosi studi e ricerche. Il continuo susseguirsi di conferme e smentite suggerisce come tali effetti siano in realtà limitati ad alcuni casi specifici, in cui la somatostatina diventa efficace nell'inibire la proliferazione di cellule tumorali.

Proprio per queste sue proprietà, la somatostatina è salita alla ribalta delle cronache italiane sul finire degli anni '90 come sostanza chiave su cui veniva incentrata la terapia del prof. di Bella.