Ultima modifica 05.02.2020

Generalità

I muscoli del braccio sono i muscoli con sede nella regione anatomica compresa tra la spalla e il gomito e costituita dall'osso denominato omero.
I muscoli del braccio sono in tutto 4: il muscolo bicipite brachiale, il muscolo brachiale, il muscolo coracobrachiale e il muscolo tricipite brachiale. I primi tre risiedono nella porzione anteriore del braccio, mentre il muscolo tricipite brachiale occupa la porzione posteriore del braccio.
I muscoli del braccio permettono, all'essere umano, l'esecuzione dei movimenti di supinazione dell'avambraccio, flessione del gomito, estensione del gomito e adduzione dell'omero.
Come la maggior parte dei muscoli del corpo umano, anche i muscoli del braccio possono subire contratture, stiramenti, strappi e infiammazioni/lesioni a livello dei tendini.


Muscoli del Braccio

Breve richiamo anatomico sui muscoli

I muscoli del corpo umano presentano due estremità: una chiamata iniziale o prossimale e una denominata terminale o distale.
In corrispondenza di ciascuna estremità, c'è un tendine. Un tendine è una formazione di tessuto connettivo fibroso, che connette un muscolo a un elemento osseo.
Quindi, i muscoli trovano inserzione sullo scheletro per mezzo dei tendini.
I testi e gli esperti di anatomia hanno la tendenza a identificare l'estremità iniziale e l'estremità terminale di un muscolo con il tendine presente su ciascuna di queste estremità.


In anatomia, prossimale e distale sono due termini dal significato opposto.
Prossimale vuol dire “più vicino al centro del corpo” o “più vicino al punto d'origine”. Riferito al femore, per esempio, indica la porzione di quest'osso più vicina al tronco.
Distale, invece, significa “più lontano dal centro del corpo” o “più distante dal punto d'origine”. Riferito (sempre al femore), per esempio, indica la porzione di quest'osso più lontana dal tronco (e più vicina all'articolazione del ginocchio).

Definizione di muscoli del braccio

I muscoli del braccio sono i muscoli le cui fibre prendono posto, totalmente o solo in parte, nella sezione anatomo-scheletrica costituita dall'omero; l'omero è l'osso del braccio.
Il fatto che i suddetti muscoli risiedano nella sezione anatomo-scheletrica costituita dall'omero non implica, necessariamente, un loro legame con l'osso in questione; in altre parole, nel braccio ci sono muscoli che non interagiscono in alcun modo con l'omero.

BREVE DEFINIZIONE DI BRACCIO

Il braccio è la regione anatomica del corpo umano compresa tra la spalla, in posizione prossimale, e l'avambraccio, in posizione distale.
Al confine tra spalla e braccio, c'è un gruppo di ben 5 articolazioni, la più importante delle quali è sicuramente l'articolazione gleno-omerale.
Al confine tra braccio e avambraccio, invece, c'è un'articolazione soltanto: la cosiddetta articolazione del gomito, risultante dall'interazione tra l'omero e le ossa dell'avambraccio ulna e radio.

BREVE RICHIAMO ANATOMICO DELL'OMERO

Per capire la disposizione dei muscoli del braccio, è fondamentale richiamare all'attenzione dei lettori alcune caratteristiche anatomiche dell'omero.
L'omero è, nell'essere umano, l'osso pari che compone lo scheletro del braccio. Appartiene alla categoria delle ossa lunghe e prende parte alla formazione di due importanti articolazioni: l'articolazione gleno-omerale della spalla (omero-scapola) e l'articolazione del gomito (omero-radio-ulna).
Come tutte le ossa lunghe, l'omero è suddivisibile in tre porzioni principali: l'estremità prossimale  (o epifisi prossimale), il corpo (o diafisi) e l'estremità distale (o epifisi distale).

  • L'estremità prossimale dell'omero è la porzione ossea più vicina alla spalla e che forma l'articolazione gleno-omerale. Nell'estremità prossimale, sono presenti almeno 6 regioni di una certa rilevanza anatomica: la testa, il collo anatomico, il tubercolo maggiore, il tubercolo minore, il solco intertubercolare e il collo chirurgico.
  • Il corpo è la porzione centrale dell'omero, compresa tra l'estremità prossimale e l'estremità distale. Inizialmente cilindrico e poi di forma prismatica, il corpo dell'omero possiede almeno tre regioni anatomicamente interessanti: la tuberosità deltoidea, il foro nutritizio e la scanalatura radiale.
  • L'estremità distale dell'omero è la porzione ossea più vicina all'avambraccio e che forma l'articolazione del gomito. Procedendo dall'alto verso il basso, le regioni anatomicamente rilevanti dell'estremità distale dell'omero sono: la cresta sopracondiloidea mediale, la cresta sopracondiloidea laterale, l'epicondilo mediale, l'epicondilo laterale, la fossa coronoidea, la fossa radiale, la fossa olecranica, la troclea e il capitulum.

Dal punto di vista funzionale, l'omero è importante perché:

  • Costituisce una serie di articolazioni, come la gleno-omerale e il gomito, fondamentali per tutti i movimenti del braccio. Grazie alle articolazioni formate dall'omero, l'essere umano è in grado di compiere gesti complessi, come lanciare un giavellotto, o gesti semplice, come scrivere o sollevare un oggetto.
  • Accoglie i muscoli che supportano i movimenti delle sopraccitate articolazioni: nella sua parte superiore, ospita i capi terminali dei muscoli che originano nelle ossa della spalla; nella sua parte inferiore, dà origine agli elementi muscolari che terminano nelle ossa dell'avambraccio.
  • Nei bambini piccoli, rappresenta un supporto alla locomozione a quattro zampe.

In anatomia, mediale e laterale sono due termini dal significato opposto, che servono a indicare la distanza di un elemento anatomico dal piano sagittale. Il piano sagittale è la divisione antero-posteriore del corpo umano, da cui derivano due metà uguali e simmetriche.
Mediale significa “vicino” o “più vicino” al piano sagittale, mentre laterale vuol dire “lontano o “più lontano” dal piano sagittale.

Anatomia

I muscoli del braccio sono in tutto 4.
In base alla loro localizzazione nel braccio, gli anatomisti li suddividono in due categorie: i muscoli del cosiddetto compartimento anteriore del braccio, che risiedono nella regione anteriore del braccio, e i muscoli del cosiddetto compartimento posteriore del braccio, che occupano la regione posteriore del braccio.
I muscoli del compartimento anteriore del braccio sono 3: il muscolo bicipite brachiale, il muscolo brachiale e il muscolo coracobrachiale.
I muscoli del compartimento posteriore del braccio, invece, è uno soltanto, ossia il muscolo tricipite brachiale.

COMPARTIMENTO ANTERIORE: BICIPITE BRACHIALE

Il muscolo bicipite brachiale è un esempio di muscolo che appartiene al braccio, ma che non ha alcun rapporto con l'omero.
La sua estremità prossimale presenta due teste (o capi), meglio note come testa lunga e testa corta; la sua estremità distale, invece, è unica.
Il muscolo bicipite brachiale ricopre almeno due funzioni fondamentali: permette la supinazione dell'avambraccio e consente la flessione del gomito.

  • Estremità prossimale: la testa corta origina a livello del processo coracoideo della scapola, mentre la testa lunga origina a livello del cosiddetto tubercolo sopraglenoideo della scapola.
  • Estremità distale: si aggancia alla tuberosità radiale, che è una prominenza ossea del radio, e alla cosiddetta aponeurosi bicipitale.
  • Innervazione: spetta al nervo muscolocutaneo. Il nervo muscolocutaneo è uno dei 5 nervi che derivano dal cosiddetto plesso brachiale. Il plesso brachiale è un'importante formazione reticolare di diversi nervi spinali (che sono nervi del sistema nervoso periferico), i quali hanno il compito di innervare non solo la spalla, ma anche l'intero arto superiore (quindi braccio, avambraccio e mano).
    Gli altri 4 nervi derivanti dal plesso brachiale sono: il nervo radiale, il nervo ascellare, il nervo mediano e il nervo ulnare.
  • Irrorazione: spetta all'arteria brachiale. L'arteria brachiale è il vaso sanguigno arterioso più importante del braccio. Decorre parallelamente alle diramazioni nervose del plesso brachiale e, in corrispondenza del gomito, si separa in arteria radiale e arteria ulnare.

COMPARTIMENTO ANTERIORE: BRACHIALE

Situato più in profondità rispetto al muscolo bicipite brachiale, il muscolo brachiale occupa una posizione, nel braccio, abbastanza vicina al gomito.
Ricopre due importanti funzioni: supporta il muscolo bicipite brachiale nell'azione di flessione del gomito e costituisce il pavimento della regione anatomica nota come fossa cubitale.
Il muscolo brachiale presente una testa soltanto all'estremità prossimale e una testa soltanto all'estremità distale.

  • Estremità prossimale: origina a livello della superficie antero-laterale del corpo dell'omero, in prossimità della tuberosità deltoidea di quest'ultimo.
  • Estremità distale: si aggancia sull'ulna, precisamente nel processo coronoideo ulnare e nella tuberosità ulnare.
  • Innervazione: spetta al nervo muscolocutaneo.
  • Irrorazione: spetta all'arteria radiale ricorrente. L'arteria radiale ricorrente è una diramazione dell'arteria radiale, che origina da quest'ultima appena dopo il gomito. Provvede anche l'irrorazione del muscolo brachioradiale.

COMPARTIMENTO ANTERIORE: CORACOBRACHIALE

Il muscolo coracobrachiale è un muscolo molto piccolo, con un capo soltanto all'estremità prossimale e un capo soltanto all'estremità distale.
Nel braccio, è in posizione prossimale – quindi è vicino alla spalla – e passa per l'ascella.
Il muscolo coracobrachiale provvede a due funzioni: l'adduzione dell'omero e la flessione del braccio in direzione dell'articolazione gleno-omerale.

  • Estremità prossimale: origina a livello del processo coracoideo della scapola.
    Il muscolo coracobrachiale rappresenta il muscolo più piccolo, tra i tre elementi muscolari che hanno inizio a livello del processo coracoideo della scapola (gli altri due sono il già citato muscolo bicipite brachiale e il muscolo pettorale minore).
  • Estremità distale: si aggancia sulla regione antero-mediale del corpo dell'omero.
  • Innervazione: spetta al nervo muscolocutaneo.
  • Irrorazione: spetta all'arteria brachiale.

COMPARTIMENTO POSTERIORE: TRICIPITE BRACHIALE

Il muscolo tricipite brachiale è un elemento muscolare di grandi dimensioni, costituito, nella sua estremità prossimale, da ben tre teste (o capi). Tali teste prendono il nome di: testa mediale (capo mediale), testa laterale (capo laterale) e testa lunga (o capo lungo).
Antagonista dei muscoli bicipite brachiale e brachiale, il muscolo tricipite brachiale provvede all'estensione del gomito e contribuisce alla stabilità delle articolazioni della spalla.

  • Estremità prossimale: il capo lungo origina a livello del tubercolo infraglenoideo della scapola; il capo laterale origina poco sopra la scanalatura radiale dell'omero; infine, il capo mediale trova origine appena sotto la scanalatura radiale dell'omero.
  • Estremità distale: si aggancia sull'olecrano dell'ulna.
  • Innervazione: spetta ad alcune branche del nervo radiale. Derivante dal plesso brachiale, il nervo radiale è quell'importante nervo periferico che nasce nell'ascella e percorre, prima, il braccio e, poi, l'avambraccio.
  • Irrorazione: spetta all'arteria brachiale profonda. L'arteria brachiale profonda è una diramazione dell'arteria brachiale.

Funzioni

I muscoli del braccio consentono l'esecuzione di movimenti come la supinazione dell'avambraccio, la flessione del gomito, l'estensione del gomito e l'adduzione dell'omero.

SUPINAZIONE DELL'AVAMBRACCIO

La supinazione dell'avambraccio è il movimento di rotazione verso l'esterno dell'avambraccio.
Nella figura sottostante, è riportato il movimento di supinazione dell'avambraccio, a confronto con quello di pronazione (rotazione verso l'interno).
supinazione-pronazione-avambraccio

FLESSIONE DEL GOMITO

Attraverso la flessione del gomito, l'essere umano avvicina l'avambraccio al braccio.
La figura sottostante riporta la flessione del gomito.


Flessione Estensione Gomito

ESTENSIONE DEL GOMITO

Attraverso l'estensione del gomito, l'essere umano allontana l'avambraccio dal braccio. In altre parole, distende l'arto superiore nel tratto che va dall'omero alla fine dell'avambraccio.
La figura sottostante riporta l'estensione del gomito.

ADDUZIONE DELL'OMERO

L'adduzione dell'omero è il movimento che serve ad avvicinare il braccio al tronco. Si contrappone al movimento di abduzione, che consiste nell'allontanare il braccio dal tronco e nel posizionarlo perpendicolarmente a quest'ultimo.
La figura sottostante riporta il movimento di adduzione dell'omero.


Adduzione obduzione Braccio

Patologie

Come la maggior parte dei muscoli del corpo umano, anche i muscoli del braccio possono subire contratture, stiramenti, strappi e infiammazioni/lesioni a livello dei tendini.
Questi infortuni interessano solitamente le persone attive, come per esempio coloro che praticano sport.

SEGNO DI BRACCIO DI FERRO O SEGNO DI POPEYE

Tra i possibili infortuni ai muscoli del braccio, si segnala la rottura del capo lungo del muscolo bicipite brachiale.
Questa problematica si caratterizza per la comparsa, circa in prossimità del gomito, di un rigonfiamento assai particolare, che i medici chiamano con la dicitura di “segno di braccio di ferro” o “segno di Popeye”.
La rottura del capo lungo del muscolo bicipite brachiale, così come la rottura di tutti altri tendini dei muscoli del braccio, è un infortunio molto raro.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza