Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

Il midollo spinale costituisce, insieme all'encefalo, il sistema nervoso centrale (SNC).
Struttura estremamente complessa, presenta al suo interno due zone ricche di neuroni, chiamate sostanza grigia e sostanza bianca.
Midollo spinaleAll'opposto di quanto accade nell'encefalo, nel midollo spinale la sostanza grigia è circondata dalla sostanza bianca.
Il midollo spinale ricopre diverse funzioni. Presenta, infatti, neuroni con proprietà sensitive e neuroni con proprietà motorie. Inoltre, dalla sostanza grigia, prendono origine delle coppie di nervi misti, noti col nome di nervi spinali.
Le coppie (o paia) di nervi spinali sono 31, come il numero di segmenti che suddividono idealmente il midollo spinale.
A protezione di quest'organo fondamentale ci sono le vertebre della colonna vertebrale e le meningi.

Sistema nervoso centrale (SNC)

Nei vertebrati, il sistema nervoso centrale (SNC) è la componente più importante dell'intero sistema nervoso. Infatti, si occupa di analizzare le informazioni che pervengono dall'ambiente interno ed esterno dell'organismo e di elaborare le risposte più appropriate (alle suddette informazioni).
Per eseguire correttamente tutte le sue funzioni, si serve del sistema nervoso periferico (SNP): quest'ultimo trasmette al SNC tutti i dati informativi captati all'interno e all'esterno dell'organismo e diffonde verso la periferia tutte le elaborazioni con origine nel sistema nervoso centrale.

Cos'è il midollo spinale?

Il midollo spinale è, insieme all'encefalo, una delle due strutture nervose che costituiscono il sistema nervoso centrale (SNC).
Infatti, oltre a occuparsi della trasmissione dei segnali nervosi con origine a livello encefalico, è in grado anche di elaborare una risposta motoria autonoma, meglio nota come riflesso spinale.
Come l'encefalo, il midollo spinale possiede due zone ricche di neuroni chiamate sostanza grigia e sostanza bianca; diversamente, però, dal caso dell'encefalo, queste due zone sono localizzate in maniera esattamente opposta: nel midollo spinale la sostanza grigia si trova internamente e la sostanza bianca si trova esternamente.

NEURONI E NERVI: ALCUNE DEFINIZIONI IMPORTANTI

Prima di proseguire con la descrizione del midollo spinale, è opportuno rivedere che cosa sono i neuroni e i nervi.
I neuroni sono le cellule del tessuto nervoso. Il loro compito è generare, scambiare e trasmettere tutti quei segnali (nervosi) che consentono il movimento muscolare, le percezioni sensoriali, le risposte riflesse ecc.
In genere, un neurone consta di tre parti: un corpo (dove risiede il nucleo cellulare), i dendriti (che equivalgono a delle antenne di ricezione) e gli assoni (ovvero prolungamenti che fanno da diffusori del segnale nervoso).
Un fascio di assoni costituisce un nervo.
I nervi possono trasportare le informazioni in tre modi:

  • Dal SNC alla periferia. I nervi con questa proprietà sono detti efferenti. I nervi efferenti controllano il movimento dei muscoli, quindi la sfera motoria.
  • Dalla periferia al SNC. I nervi con questa capacità sono chiamati afferenti. I nervi afferenti segnalano al SNC ciò che hanno rilevato in periferia, pertanto svolgono una funzione sensitiva.
  • Dal SNC alla periferia e viceversa. I nervi con questa doppia proprietà sono definiti come misti. I nervi misti ricoprono, allo stesso tempo, funzioni motorie e funzioni sensitive.

Nota bene: nervo e fibra nervosa non sono esattamente la stessa cosa. Per fibra nervosa, s'intende un assone ricoperto dalla sua guaina di rivestimento.
Un insieme di fibre nervose può costituire un nervo.


Tipi di neuroni

Anatomia e fisiologia

Premessa: data la complessità dell'argomento e il numero notevole di nomi e definizioni, si è pensato di trattare l'anatomia di pari passo con le funzioni (ovvero la fisiologia), senza separare i due temi, in maniera tale da semplificare gli aspetti più ostici del midollo spinale.


Il midollo spinale è una struttura nervosa di forma cilindrica, alloggiata all'interno di un canale della colonna vertebrale e suddividibile idealmente in quattro regioni: la regione cervicale, la regione toracica, la regione lombare e la regione sacrale.
Lungo mediamente 45 centimetri nell'uomo e 43 centimetri nella donna, possiede un diametro variabile, che va dai 13 millimetri della regione cervicale e della regione lombosacrale (i cosiddetti “rigonfiamenti”) ai 6,4 millimetri della regione toracica.
Procedendo dall'alto verso il basso, il midollo spinale comincia da una zona chiamata forame magno (o foro occipitale) e termina a livello della seconda vertebra lombare (anche se possiede alcuni prolungamenti che giungono fino alla regione sacro-coccigea). In corrispondenza di dove origina - cioè nel forame magno - è strettamente connesso al tronco encefalico o, meglio, alla porzione di quest'ultimo meglio nota come midollo allungato.
Sotto il profilo della composizione nervosa, il midollo spinale è un elemento decisamente molto complesso. Ecco per quale motivo sostanza grigia e sostanza bianca verranno analizzate a parte, nei loro particolari più importanti. In questa sede, ci si limiterà soltanto a descrivere quanto emerge da una sezione trasversale del midollo spinale:

  • La sostanza grigia occupa il centro della sezione e ha tutto l'aspetto di una farfalla o, se si preferisce, della lettera “H”. Dal confronto di più sezioni trasversali, eseguite in punti diversi, risultano evidenti almeno un paio di cose: la forma e le dimensioni della farfalla variano da regione a regione e il rapporto sostanza grigia/sostanza bianca cresce man mano che si procede dalla regione cervicale alla regione sacrale.
  • La sostanza bianca risiede in periferia, tutt'attorno alla sostanza grigia.
  • Esattamente nel centro, è presente un piccolissimo canale ripieno del cosiddetto liquor (o liquido cefalorachidiano o cerebrospinale). Brevemente, le funzioni del liquor sono: fornire protezione da eventuali traumi, nutrire il sistema nervoso centrale (favorendo gli scambi tra questo e il sangue), regolare la pressione intracranica e del midollo spinale e accogliere i prodotti di scarto come fosse una via per la loro rimozione.

differenzE tra neuroni della sostanza grigia e neuroni della sostanza bianca

Si ricorda ai lettori che la differenza tra sostanza grigia e sostanza bianca risiede essenzialmente nel tipo di neuroni presenti all'interno di una e dell'altra: la sostanza grigia, diversamente dalla bianca, contiene soltanto neuroni privi di mielina.
La mielina è una sostanza isolante biancastra, composta prevalentemente da lipidi e proteine, che aumenta la conduzione del segnale nervoso.
Nel sistema nervoso centrale e nel sistema nervoso periferico, la produzione della mielina è affidata ai neuroni costituenti la glia (o cellule della glia): precisamente agli oligodendrociti, nel caso del SNC, e alle cellule di Schwann, nel caso del SNP.


Come accade per l'encefalo, anche dal midollo spinale nascono delle coppie di nervi (esattamente 31 paia), chiamati nervi spinali. Anche questo argomento merita di essere approfondito in uno dei prossimi sottocapitoli.

Colonna vertebrale e meningi

Come si è detto, il midollo spinale decorre all'interno di un canale della colonna vertebrale.
Asse portante del corpo umano, la colonna vertebrale è una struttura ossea di circa 70 centimetri, composta da 33-34 vertebre impilate l'una sull'altra.
La sua funzione nei confronti del midollo spinale è essenzialmente quella di proteggerlo dagli insulti traumatici che potrebbero pregiudicarne la buona salute.

Le sezioni della colonna vertebrale:

  • Cervicale: 7 vertebre
  • Dorsale (o toracica): 12 vertebre
  • Lombare: 5 vertebre
  • Sacrale: 5 vertebre
  • Coccigea: 4/5 vertebre

Altri elementi con funzione protettiva nei confronti del midollo spinale (e di tutto il sistema nervoso centrale) sono le meningi.
In numero di tre, le meningi sono di fatto delle membrane che si frappongono tra il midollo spinale e il rivestimento osseo vertebrale (N.B: nel caso dell'encefalo, sono tra questo e il cranio).
Procedendo dall'esterno verso l'interno, i nomi delle meningi sono:

  • Dura madre. Membrana molto spessa, non aderisce completamente alle vertebre, ma è separata da queste da una zona ricca di tessuto adiposo e vasi sanguigni venosi, chiamata spazio perdurale (o spazio epidurale).
  • Aracnoide. Così denominata perché costituita da un tessuto simile a un ragnatela, è divisa dalla meninge più interna da uno spazio noto come spazio subaracnoideo. Nello spazio subaracnoideo risiede del liquido cefalorachidiano (che è quello prelevato in occasione delle punture lombari).
  • Pia madre. Membrana molto sottile, contiene i vasi arteriosi che irrorano midollo spinale ed encefalo.

ORGANIZZAZIONE IN SEGMENTI DEL MIDOLLO SPINALE

Meningi del midollo spinale

Oltre all'organizzazione in regioni, il midollo spinale viene suddiviso anche in 31 segmenti.
Procedendo dall'alto verso il basso, si hanno 8 segmenti cervicali (C1-C8), 12 segmenti toracici (T1-T12), 5 segmenti lombari (L1-L5), 5 segmenti sacrali (S1-S5) e un segmento coccigeo (Co1).
Segmenti spinaliA scanso di equivoci, è importante precisare che i segmenti del midollo spinale e le sezioni della colonna vertebrale coincidono approssimativamente. Non c'è, quindi, un'esatta corrispondenza, ma quasi.
Quando si parlerà dei nervi spinali, si vedrà che a ogni segmento corrisponde un paio di nervi spinali.

Sostanza grigia

In ciascuna ala della farfalla che forma la sostanza grigia, possono riconoscersi tre regioni popolate da neuroni:

  1. il corno dorsale
  2. il corno laterale
  3. il corno ventrale.

Se le si osserva il midollo dall'alto verso il basso (sezione longitudinale), queste tre regioni formano degli elementi che vengono chiamati con il termine di colonne.
Nei tre corni citati (6 in tutto, se si considerano entrambe le ali), prendono posto i corpi cellulari di diversi tipi di neuroni - tra cui motoneuroni, interneuroni e cellule della neuroglia - e un discreto numero di assoni demielinizzati (cioè privi di mielina).
Tutti questi neuroni si organizzano in due grossi gruppi di cellule; gruppi che gli esperti hanno denominato con i termini di nuclei e lamine. Esistono diverse tipologie di nuclei, ognuna con una propria funzione specifica, e 10 lamine, anch'esse con un loro compito preciso. Per una questione di complessità dell'argomento, nuclei e lamine non verranno trattati ulteriormente.

  • I corni posteriori o dorsali (N.B: il dorso del midollo spinale guarda in direzione della nostra schiena) contengono fibre nervose sensitive, le quali processano le informazioni provenienti dalla periferia (sensibilità propriocettiva, sensibilità esterocettiva ecc).
  • Nel corni laterali, alloggiano i neuroni che controllano gli organi pelvici e viscerali. I corni laterali sono presenti soltanto nel tratto di midollo osseo che va dall'ottavo segmento cervicale (C8) al secondo segmento lombare (L2).
  • Infine, i corni anteriori o ventrali (N.B: il ventre del midollo spinale guarda in direzione del nostro addome) ospitano nuclei di motoneuroni, i quali sono i neuroni che innervano la muscolatura scheletrica.

Infine, a completare il quadro anatomico-funzionale della sostanza grigia, si segnala la presenza di due rigonfiamenti, frutto di un concentramento di cellule nervose, uno a livello dei segmenti cervicali e un altro a livello dei segmenti lombosacrali.
Il rigonfiamento cervicale (o intumescentia cervicalis) contiene i neuroni che innervano gli arti superiori del corpo; esso risiede circa all'altezza dei nervi del plesso brachiale, esattamente tra il IV segmento cervicale (C4) e il I segmento toracico (T1).
Il rigonfiamento lombosacrale (o intumescentia lumbalis), invece, contiene i neuroni innervati gli arti inferiori; questo si trova all'incirca in corrispondenza dei nervi del plesso lombosacrale, tra il II segmento lombare (L2) e il III segmento sacrale (S3).

Midollo spinale e sistema nervoso centrale

Figura: sostanza grigia e sostanza bianca del midollo spinale. Per quanto concerne la sostanza grigia, si notino la posizione dei corni ventrali e dei corni dorsali.
Per quanto riguarda invece la sostanza bianca, si presti attenzione alla posizione dei fasci ascendenti e dei fasci discendenti.

Sostanza bianca

Nella sostanza bianca, attorno a un'ala della farfalla centrale, possono riconoscersi 3 regioni simmetriche (quindi 6, considerando entrambe le ali); queste regioni, osservate lungo il loro asse longitudinale, formano i cosiddetti cordoni. In posizione dorsale, risiede il cordone posteriore (o appunto dorsale); in posizione intermedia, prende posto il cordone laterale; infine, in posizione ventrale, alloggia il cordone anteriore (o appunto ventrale).
All'interno dei vari cordoni, sono presenti tre diversi tipi di nervi:

  • I cosiddetti fasci o tratti ascendenti.
    Questi elementi nervosi trasportano le informazioni di carattere sensitivo dalla periferia al sistema nervoso centrale, esattamente ai nuclei del tronco encefalico, del cervelletto e della parte dorsale del talamo.
    Nei cordoni dorsali, si ritrovano i fasci (o fascicoli) noti col nome di gracile e cuneato; nei cordoni laterali, prendono posto i tratti neospinatalamici e i tratti spinocerebellari (distinti in anteriori e posteriori); infine, nei cordoni ventrali, alloggiano i fasci paleospinotalamici, i fasci spino-olivari, i tratti spinoreticolari e i tratti spino-tettali.
  • I cosiddetti fasci o tratti discendenti.
    Questi elementi nervosi trasmettono le informazioni di carattere motorio, con origine nel SNC (precisamente nella corteccia cerebrale e nei nuclei del tronco encefalico).
    Tra i fasci ascendenti più importanti, si ricordano il fascio corticospinale, il fascio rubrospinale, il fascio vestibolospinale mediale e quello laterale, il fascio reticolospinale mediale e quello laterale e il fascio tettospinale.
  • Le fibre nervose deputate alla coordinazione dei riflessi flessori.
    Si parla di riflesso flessorio quando, dopo una sollecitazione dolorosa, si allontana la parte del corpo coinvolta.
    Un classico esempio di riflesso flessorio è quello che si verifica nel momento in cui si appoggia il piede su un chiodo o si prende in mano un carbone ardente: la risposta consiste, rispettivamente, nel ritirare l'arto interessato e aprire la mano per lasciar l'oggetto bollente.

Funzione dei principali fasci (o tratti) ascendenti

Cordone di sostanza bianca Via (o fascio) Funzione
Cordone dorsale Gracile e cuneato Si occupano della sensibilità propriocettiva cosciente e della percezione tattile, trasportando informazioni riguardanti il senso di pressione, di vibrazione, di posizione e di movimento.
Cordone laterale Via neospinotalamica (o spinotalamica laterale) Trasporta soprattutto informazioni termiche (riguardanti cioè la temperatura) e dolorifiche (o nocicettive).
Tratti spinocerebellari anteriori e posteriori Trasportano informazioni che riguardano la sensibilità propriocettiva incosciente e alcuni aspetti della sensibilità cutanea.
Cordone ventrale Via paleospinotalamica Trasporta, verso i nuclei del tronco encefalico e il diencefalo, informazioni tattili, riguardanti la temperatura e il dolore.
Fascio spino-olivare Si occupa del trasporto di informazioni propriocettive e tattili.
Fascio spinoreticolare Si occupa della trasmissione di informazioni tattili profonde e riguardanti il dolore.
Via spino-tettale Trasporta soprattutto informazioni termiche, nocicettive e riguardanti il prurito e il solletico.

Funzione dei principali fasci (o tratti) discendenti

Via (o fascio) Funzione Cordone di sostanza bianca
Fascio corticospinale Si occupa dei movimenti volontari precisi. Cordone laterale
Fascio rubrospinale Ha funzioni simili al fascio corticospinale.
Fascio vestibolospinale mediale Ha potere inibitorio sui muscoli assiali del collo e sui muscoli della parte superiore del dorso. Cordone anteriore
Fascio vestibolospinale laterale È eccitatorio e inibitorio, rispettivamente, per i muscoli estensori e per i muscoli flessori del collo, del dorso e degli arti.
Fascio reticolospinale mediale Ha potere eccitatorio sui muscoli del tronco e degli arti. Cordone anteriore e cordone laterale
Fascio reticolospinale laterale È eccitatorio per i muscoli del tronco e inibitorio per i muscoli del collo Cordone laterale
Fascio tettospinale Coordina soprattutto il movimento dei muscoli del collo. Cordone anteriore

Nervi spinali

Come anticipato, a ogni segmento del midollo spinale corrisponde un paio di nervi spinali.
I nervi spinali sono nervi misti, quindi possiedono funzioni sia motorie che sensitive.
Le cellule nervose che costituiscono i nervi spinali sono in qualche modo legate alla sostanza grigia. Per l'esattezza, la componente motoria dei nervi spinali fa capo al corno ventrale, mentre la componente sensitiva deriva dal corno dorsale.
I punti d'emergenza delle fibre nervose provenienti dal corno ventrale e dal corno dorsale sono dette, rispettivamente, radici ventrali e radici dorsali.
Quindi, come si può notare anche dall'immagine sottostante, nel suo primissimo tratto, ogni nervo spinale è diviso in due rami: un ramo che racchiude al proprio interno gli assoni innervanti i muscoli scheletrici e viscerali e un ramo che comprende in sé gli assoni delle cellule nervose sensitive (N.B: i viscerali sono presenti solo nel tratto di midollo spinale compreso tra i segmenti C8 ed L2).

Sezione trasversale del midollo spinale
È importante sottolineare che c'è una notevole differenza tra le due radici: a differenza della radice ventrale, la radice dorsale presenta un piccolo rigonfiamento, chiamato ganglio, dentro il quale sono contenuti tutti i corpi dei neuroni sensitivi del nervo spinale derivante.
La radice ventrale non ha questa peculiarità, in quanto i corpi dei neuroni motori risiedono all'interno della sostanza grigia.
Ogni paio di nervi spinali deve il proprio nome al segmento di midollo spinale corrispondente. Quindi, i nervi spinali cervicali sono indicati con la lettera C e i numeri da 1 a 8, in base al segmento d'appartenenza; i nervi spinali toracici con la lettera T e i numeri da 1 a 12; i nervi spinali lombare con la lettera L e i numeri da 1 a 5; i nervi spinali sacrali con la lettera S e i numeri da 1 a 5; infine, il paio coccigeo con la sigla Co e il numero 1.
A questo punto, bisogna ricordare ai lettori che la denominazione dei segmenti del midollo spinale è strettamente legata alle vertebre da cui fuoriescono i nervi spinali e non alle vertebre poste nelle vicinanze. Per comprendere meglio questo concetto, è utile riportare alcuni esempi: i nervi spinali lombari hanno origine a livello delle vertebre toraciche T11 e T12 (il segmento sacrale del midollo risiede qui), ma emergono dalla colonna vertebrale soltanto a livello lombare; in modo analogo, i nervi spinali sacrali nascono in corrispondenza della prima vertebra lombare, ma fuoriescono dalla colonna solo a partire dalla porzione sacrale.

  • Le cellule nervose sensitive dei nervi spinali fanno pervenire al midollo spinale informazioni riguardanti la percezione tattile, la sensibilità propriocettiva, la temperatura presente a livello cutaneo e il dolore. Giunte nel midollo spinale, queste informazioni vengono inviate all'encefalo e, qui, elaborate.
    A captare, sulla superficie del corpo, i segnali da trasmettere prima al midollo e poi all'encefalo sono i dermatomeri. I dermatomeri sono regioni cutanee innervate da fibre nervose di uno specifico nervo spinale. Infatti, se un dato nervo spinale viene tagliato, la capacità sensitiva dell'area di cute che esso controlla viene meno.
    Questa particolare proprietà è utile in ambito diagnostico, perché la perdita di sensibilità di un certo dermatomero indica un problema a un determinato nervo spinale.
  • Le cellule nervose motorie dei nervi spinali raggiungono e stimolano i muscoli scheletrici.
    In generale, i nervi spinali cervicali innervano i muscoli del collo, delle spalle, delle braccia, delle mani e del diaframma; i nervi spinali toracici innervano i muscoli del tronco e quelli intercostali per la respirazione; i nervi spinali lombari innervano i muscoli delle anche, delle gambe e dei piedi; infine, i nervi spinali sacrali innervano gli sfinteri anali e uretrali.
    Nella tabella sono riportate in dettaglio le varie azioni dei nervi spinali motori.

Funzioni motorie dei nervi spinali.

Nervi spinali (o segmenti) Funzioni motorie
C1-C6 Innervano i muscoli flessori del collo.
C1-T1 Innervano i muscoli estensori del collo.
C3, C4, C5 Innervano i muscoli del diaframma.
C5, C6 Permettono il movimento delle spalle, il sollevamento delle braccia (deltoide) e la flessione dei gomiti (bicipite); C6 in particolare permette la rotazione verso l'esterno delle braccia.
C6, C7 Permettono l'estensione del gomiti e del polsi (tricipiti ed estensori del polso); inoltre permettono la pronazione del polsi.
C7, T1 Consentono la flessione dei polsi e innervano i piccoli muscoli delle mani.
T1-T6 Innervano i muscoli intercostali per la respirazione e i muscoli del tronco.
T7-L1 Innervano i muscoli addominali.
L1-L4 Consentono la flessione delle cosce.
L2, L3, L4 Permettono l'adduzione della cosce e l'estensione delle gambe fino alle ginocchia.
L4, L5, S1 Permettono l'abduzione delle cosce, la flessione delle gambe fino alle ginocchia, la dorsiflessione del piede (ovvero “tirare” il piede verso se stessi) e l'estensione delle dita dei piedi.
L5, S1, S2 Consentono l'estensione delle gambe a partire dalle anche, la flessione plantare dei piedi e la flessione delle dita dei piedi.

Riflessi spinali

I riflessi spinali sono delle risposte molto particolari del midollo spinale, che rendono quest'ultimo un organo indipendente dall'encefalo.
La loro generazione è il risultato di una connessione diretta tra alcune vie afferenti (quindi sensitive) e alcune vie efferenti (quindi motorie).
Quando i recettori cutanei di una di queste vie afferenti captano un certo segnale di cambiamento, lo comunicano ai neuroni sensitivi associati; i neuroni sensitivi trasportano le informazioni captate in periferia fino al midollo spinale, dove sono in contatto diretto con alcuni motoneuroni, ovvero cellule nervose motorie. La trasmissione dell'informazione dai neuroni sensitivi ai neuroni motori (innervanti muscoli specifici) fa sì che venga prodotto un movimento ad hoc, cioè in base a quanto percepito dai recettori cutanei.
Riflesso spinaleDetto in parole più semplici, esistono dei recettori, sulla cute, collegati a determinate fibre nervose sensitive, che, quando giungono a livello del midollo spinale, sono connesse direttamente a specifiche fibre nervose motorie. Il passaggio d'informazioni tra queste vie nervose fa sì che venga generata una risposta rapida e adeguata a ciò che i recettori cutanei hanno avvertito.
La figura può essere di notevole aiuto per comprendere che cosa avviene durante un riflesso spinale.
Secondo la classificazione di Sherrington (1906), esistono diversi tipi di riflessi spinali:

  • I riflessi spinali propriocettivi, a partenza dai recettori cutanei presenti a livello di muscoli, articolazioni e apparato vestibolare.
  • I riflessi spinali esterocettivi, a provenienza dai recettori cutanei riguardanti la sensibilità tattile.
  • I riflessi spinali nocicettivi, a partenza dai recettori cutanei legati al dolore (i riflessi flessori ne sono un esempio).
  • I riflessi spinali esterocettivi, a partenza dai recettori presenti a livello viscerale.
  • I riflessi spinali telecettivi, a provenienza dai telecettori visivi, acustici e olfattivi (N.B: un telecettore è un recettore particolare, che viene attivato da segnali energetici emanati a distanza dall'organismo).

Irrorazione sanguigna

Come ogni organo del corpo umano, anche il midollo spinale ha bisogno di ricevere sangue per sopravvivere, quindi è vascolarizzato.
Il sistema di vasi sanguigni arteriosi e venosi è assai complicato; per questo motivo, se ne delineeranno soltanto i punti principali:

  • Con origine dall'aorta discendente e dalle arterie vertebrali, i vasi arteriosi che irrorano il midollo spinale sono: l'arteria spinale anteriore (che nutre i 2/3 anteriori del midollo spinale), le due arterie spinali posteriori (che nutrono circa 1/3 del tratto posteriore del midollo spinale) e, infine, le anastomosi arteriose costituenti la cosiddetta vasocorona del midollo spinale (che nutrono la parte restante del midollo).
    N.B: un'anastomosi è una fusione di vasi sanguigni.
  • Il deflusso del sangue povero d'ossigeno (ovvero il drenaggio venoso) avviene tramite un sistema venoso che interessa, prima, la vena spinale anteriore, le vene spinali posteriori, le vene radicolari anteriori e le vene radicolari posteriori e, poi, il cosiddetto plesso venoso vertebrale interno e il cosiddetto plesso venoso vertebrale esterno.
    Da qui, quindi, il sangue che ha nutrito il midollo spinale passa nelle vene vertebrali, intercostali, lombari e nella sacrale laterale.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza