Ipossia e anossia: cause, sintomi e come riconoscerle

Ipossia e anossia: cause, sintomi e come riconoscerle
Ultima modifica 16.11.2022
INDICE
  1. Cosa sono e possibili conseguenze
  2. Mal di montagna
  3. Disbarismo o Malattia dei Cassoni
  4. Anossia anossica
  5. Anossia stagnante
  6. Anossia anemica
  7. Anossia istotossica
  8. Bibliografia

Cosa sono e possibili conseguenze

Con i termini ipossia e anossia si intendono deficienze parziali o totali di ossigeno nell'organismo. Com'è intuibile, l'anossia rappresenta l'infausta evoluzione dell'ipossia.

Ad essere precisi, l'ipossia dovrebbe essere differenziata dall'ipossiemia e dall'anossiemia. in quanto:

  • l'ipossia si riferisce a uno stato "globale" in cui l'apporto di ossigeno è insufficiente;
  • l'ipossiemia e l'anossiemia si riferiscono specificamente a stati di basso o nullo apporto di ossigeno arterioso - visibili come una diminuita saturazione dell'emoglobina.
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Cosa provocano ipossia e anossia? Sintomi, segni clinici e complicazioni

L'anossia acuta, successiva ad arresto cardiaco, anche protratta per 3-4 minuti, in genere non provoca la morte del Sistema Nervoso Centrale, e può considerarsi reversibile (restitutio ad integrum).

L'anossia acuta che supera i 7-8 minuti invece, provoca morte cerebrale con alte probabilità.

Casi meno gravi, ad esempio di ipossia da aumentato fabbisogno di ossigeno o da ridotto apporto dello stesso - ad esempio nella nascita pretermine, nelle alte quote, nei BPCO, utilizzando sistemi di autorespiratore subacqueo rebreather a circuito chiuso, durante un esercizio fisico "troppo intenso" ecc. - comportando un ovvio debito di ossigeno, sono seguiti da iperventilazione ed eventuale dispnea, e si accompagnano ad affaticamento, intorpidimento/formicolio alle estremità e nausea.

Quando non trattate, anche le ipossibe meno gravi possono evolvere in anossia cerebrale.

Nell'ipossia grave, o nell'ipossia a insorgenza molto rapida, si possono osservare: atassia, confusione, disorientamento, allucinazioni, cambiamenti comportamentali, forti cefalee, ridotto livello di coscienza, papilledema, dispnea, pallore, tachicardia e ipertensione polmonare. Quest'ultima, alla fine, porta a i segni tardivi di cianosi, rallentamento della frequenza cardiaca, cuore polmonare e bassa pressione sanguigna, seguiti da insufficienza cardiaca. Al termine, possono comparire shock e morte.

Le anossie possono inoltre essere divise in classi, in base alla causa determinante; vediamole.

Lo Sapevi che…

I medici segnalano casi di ipossia silente in pazienti affetti da COVID-19 anche che non hanno manifestato alterazioni del respiro o tosse.

La diagnosi è avvenuta nel momento in cui i livelli di ossigeno sono scesi a tal punto che i pazienti hanno rischiato dispnea acuta (ARDS) e insufficienza d'organo.

In un articolo del New York Times (20 aprile 2020), il medico del pronto soccorso Richard Levitan riferisce: "La stragrande maggioranza dei pazienti con polmonite da Covid che ho osservato mostrava saturazioni di ossigeno notevolmente basse, apparentemente incompatibili con la vita... ma i pazienti sembravano del tutto asintomatici".

Mal di montagna

Il termine mal di montagna tende ad indicare tutte quelle circostanze dove una diminuzione della pressione atmosferica di ossigeno, solitamente dovuta ad alte quote, causa una diminuzione del gradiente pressorio all'interno degli alveoli, con proporzionale caduta del livello di saturazione dell'emoglobina.

Ciò comporta un'anossia complicata dagli effetti dell'iperventilazione cui essa si accompagna, cioè una alcalosi che sposta la curva di dissociazione emoglobinica verso sinistra, in parte compensata dalla liberazione in circolo di 2,3-DPG.

Il mal di montagna può portare a complicazioni potenzialmente fatali: edema polmonare da alta quota (HAPE) ed edema cerebrale da alta quota (HACE).

Non tutte le persone hanno la stessa capacità di acclimatarsi. Alcune rispondono bene, altre sono più lente, alcune non si adattano affatto alle altitudini maggiori.

Pertanto, salendo a quote impegnative, è essenziale rispettare i giusti tempi di permanenza.

Chi esegue "l'allenamento in alta quota" per stimolare la sintesi di eritropoietina (EPO), inoltre, dovrebbe allenarsi a livello del mare e dormire invece in altitudine.

E' stato notato, a tal proposito, quali modificazioni fisiologiche intervengono nel fenomeno dell'acclimatamento. Difatti, studi condotti sulle popolazioni andine mostrano come esse abbiano aumentato la componente eritrocitaria, emoglobinica e di 2,3-DPG, accompagnata da un lieve aumento del pH, del LEC e diminuzione della riserva alcalina e delle pressioni parziali di ossigeno e anidride carbonica.

Disbarismo o Malattia dei Cassoni

L'aumento di pressione ambientale a cui sono sottoposti tutti coloro che lavorano in immersione e respirano mediante autorespiratore, ha la caratteristica, in accordo con la legge di Henry, di aumentare la quantità di azoto presente in circolo, localizzandosi nelle articolazioni, nell'adipe ma soprattutto in particolari strutture del SNC.

Una rapida risalita dalla profondità causa una transizione di stato dell'azoto da liquido a gassoso, in strutture cha solente non sono caratterizzate da circoli collaterali o anastomotici. Per questo motivo, è molto importante immergersi con la giusta miscela di gas in base alla profondità, rispettare la "curva di immersione" e praticare, anche in questo caso, un breve periodo di decompressione negli ultimi metri di risalita.

La presenza di bolle in circolo, in accordo con la legge di La Place, può causare pertanto occlusioni (embolia) e conseguente ischemia (morte del tessuto) in regioni vitali come il cervello. - detta malattia da decompressione (MDD).

Le lesioni da MDD oscillano da trascurabili a molto gravi, o addirittura mortali - a seconda della gravità del danno tessutale.

I sintomi possono essere vari; da semplici dolori articolari a parestesie o vere e proprie paralisi - causate ovviamente dall'interessamento del cervello - fino a complicazioni polmonari ecc.

Un quadro simile si presenta anche nei soggetti che si immergono ripetutamente in apnea e non trascorrono sufficiente tempo in superficie, rispetto invece al tempo di permanenza in profondità. Tale situazione, diffusa prevalentemente nella popolazione dei pescatori-cacciatori subacquei, è nota in gergo come "taravana" (nome attribuitole dai pescatori di perle).

Si tratta di una condizione ancora oggetto di numerosi studi, perché difficile da analizzare. I sintomi sono prevalentemente legati all'interessamento del SNC, dove si localizzano anche gli eventuali danni legati alla privazione di ossigeno. A quanto pare tuttavia, in apnea esiste una più certa percentuale di eventi con sintomatologia nervosa che, però, non evidenzia danni permanenti.

Forse anche per questo motivo molti reputano che il Taravana possa essere generalmente "meno grave" rispetto alla MDD; tuttavia, con l'aumento delle prestazioni apneistiche - ci sono sempre più cacciatori subacquei che lavorano oltre i -40 metri - sono aumentati significativamente anche i casi di lesioni gravi da Taravana.

Per evitare questo inconveniente, è essenziale rispettare sempre recuperi di superficie "almeno" del 300% rispetto ai tempi dell'apnea appena svolta. Inoltre, i tuffi profondi dovrebbe essere limitati nelle 24h; la loro quantità è ovviamente inversamente proporzionale alla batimetrica raggiunta.

Il principale fattore predisponente di MDD - e anche di Taravana - è il cosiddetto forame ovalare pervio, cioè un'anomalia cardiaca che consiste nella presenza di un tunnel tra i due atri (mettendoli in comunicazione).

La formazione di bolle di azoto in circolo, infatti, interessa solitamente il circolo di destra. Questo, pompato dal ventricolo di destra, giungerebbe poi ai polmoni; in questo passaggio, gran parte delle bolle d'azoto viene riassorbita. Da lì, il sangue tornerebbe al cuore di sinistra, per essere pompato al SNC. Quando tuttavia il sangue del circolo dx, statisticamente più interessato dalla formazione di bolle di azoto, passa direttamente al circolo di sx, aumentano le probabilità che una di queste condensazioni raggiunga direttamente il SNC.

Il forame ovalare pervio dovrebbe precludere le immersioni con autorespiratore e le battute di pesca profonda. A tal proposito possiamo fare due considerazioni: la prima è che, fortunatamente, è operabile (non si tratta di un intervento particolarmente complesso). La seconda è che, purtroppo, la sua diagnosi può essere considerata certa solo grazie a un'indagine chiamata ecografia transesofagea con mezzo di contrasto.

Si tratta di un accertamento piuttosto difficile da attuare e particolarmente disagevole per il paziente; questo perché dev'essere svolto senza anestesia e prevede l'esecuzione di manovre di Valsalva, che il paziente deve eseguire immediatamente dopo le infusioni di mezzo di contrasto, e con la sonda dell'ecografo colocata nell'esofago - lo stimolo del vomito è molto forte.

Poiché questa strategia diagnostica, pur non essendo eccessivamente pericolosa, non è nemmeno esente da rischi, ed è sicuramente molto fastidiosa, quasi nessun subacqueo o pescasub la esegue a scopo preventivo. In genere, viene suggerita a posteriori di un evento di MDD o Taravana - ma chiunque intenda praticare immersioni sportive impegnative dovrebbe considerarlo seriamente.

I fattori di rischio modificabili sia di MDD che di Taravana sono: stato di idratazione, affaticamento generale, condizione fisica globale e, per gli apneisti, l'intensità delle apnee.

Il fenomeno del disbarismo interessa anche i piloti di caccia in decolli forzati, per gli stessi fenomeni, ma a livelli barometrici diversi.

Anossia anossica

L'anossia anossica si manifesta in tutte le circostanze che prevedono una caduta della pressione parziale di ossigeno in circolo.

Può dipendere da un'inadeguata respirazione o comunque da una insufficienza degli scambi gassosi, come nel pneumotorace, nell'asma bronchiale, ad una occlusione delle vie aeree respiratorie, alla presenza di liquidi negli spazi respiratori (come sangue, muco), essudati, shunt venoso-arterioso dovuto a malformazione cardiache o vascolari, con conseguente miscelazione dei due tipi di sangue a concentrazione di ossigeno diverse.

Anossia stagnante

L'anossia stagnante si manifesta in tutte quelle circostanze in cui si ha rallentamento del flusso sanguigno per insufficienza cardiaca o per eventi patologici legati al reflusso sanguigno.

In tutti questi casi, dove si osserva una diminuzione della pressione parziale di ossigeno nel sangue venoso, si manifesta una ipossia degli apparati.

Essa è conseguente al fatto che, nonostante il tempo di contatto tra sangue e tessuti sia aumentato, è sempre inadeguato a supplire l'apporto necessario. In tali evenienze inoltre l'emoglobina sarà del tutto desaturata.

Anossia anemica

L'anossia anemica è dovuta o alla diminuzione degli eritrociti in seguito ad anemie di qualsiasi genere, oppure alla diminuzione del potere di trasporto ad essi legato.

Questa ultima circostanza è legata a tutte le forme di meta-emoglobina, o ai casi di avvelenamento da CO (monossido di carbonio): questo mostra un affinità per il cromoprotide notevolmente superiore all'ossigeno, ed inoltre sposta la curva di dissociazione verso sinistra inducendo un'anossia acuta.

Anossia istotossica

Sono responsabili di anossia istotossica i cianuri e l'acido cianidrico.

Essi hanno la caratteristica di bloccare la citocromo ossidasi a livello tissutale. Non dovrebbe essere di norma annoverata tra le anossie poiché l'ossigeno arriva ma non viene utilizzato.

Il Blu-metilene è un ottimo antidoto; difatti, inducendo la formazione di meta-emoglobina, esso favorisce il rilascio degli agenti tossici che mostrano un' elevata affinità per la forma ossidata del cromoprotide.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer