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Invecchiamento cutaneo: cos'è, cause, quando inizia e come fermarlo

Invecchiamento cutaneo: cos'è, cause, quando inizia e come fermarlo
Ultima modifica 15.01.2024
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INDICE
  1. Tipi di invecchiamento
  2. Alterazioni strutturali della pelle
  3. Conseguenze dell'invecchiamento della pelle

L'invecchiamento della pelle è un fenomeno biologico ineluttabile. Fortunatamente, si tratta di un processo estremamente graduale, che dà all'uomo la capacità di abituarsi alle mutazioni del proprio aspetto fisico.

I tempi e le modalità dell' invecchiamento cutaneo sono influenzati dal patrimonio genetico. Tuttavia, come si vedrà nel corso dell'articolo, i fattori genetici non sono gli unici responsabili dell'invecchiamento della pelle.

In qualsiasi caso, l'avanzare dell'età comporta modificazioni a tutte le componenti dell'apparato tegumentario. Già al termine della crescita la pelle comincia ad invecchiare, in relazione all'età e alle caratteristiche individuali.

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Tipi di invecchiamento

Come accennato, l'invecchiamento cutaneo è un processo fisiologico del tutto naturale e inevitabile che interessa tutti gli individui.

Le modificazioni strutturali cui la cute va incontro con lo scorrere del tempo sono causate da una serie di fattori di diversa origine.

Nel dettaglio, si può affermare che tali modificazioni sono provocate da due forme di invecchiamento:

  • invecchiamento intrinseco - o cronologico - che dipende sostanzialmente da fattori genetici (o intrinseci);
  • invecchiamento cutaneo estrinseco - o da fattori ambientali - provocato da fattori esterni (fattori estrinseci).

L'invecchiamento intrinseco, in linea di massima, inizia dopo i 25 anni di età e comporta una serie di modificazioni che portano all'assottigliamento e al cedimento della struttura cutanea.

L'invecchiamento estrinseco, invece, è causato dall'aggressione di agenti esterni e fattori ambientali fra cui spiccano le radiazioni UV (responsabili del fotoinvecchiamento), il fumo di sigaretta, l'abuso di alcolici, l'inquinamento e il continuo contatto con sostanze irritanti.

Alterazioni strutturali della pelle

Riassumendo quanto finora detto, possiamo affermare che l'invecchiamento cutaneo è un processo del tutto naturale legato a fattori genetici (o intrinseci) che può, tuttavia, essere accelerato e accentuato dall'azione di fattori ambientali esterni (o estrinseci).

Le modificazioni strutturali subite dalla pelle con l'avanzare dell'età coinvolgono tutti i suoi strati: da quello più superficiale (epidermide), fino a quello più profondo (ipoderma).

Di seguito, tali alterazioni verranno brevemente illustrate.

Epidermide

A livello dell'epidermide si riduce la capacità proliferativa delle cellule basali cui consegue il progressivo assottigliamento di questo strato superficiale. Tale fenomeno determina, pertanto, un calo della sua efficacia protettiva.

Sempre a livello epidermico, si dimezza il numero delle cellule di Langerhans, particolarmente importanti perché appartenenti al sistema immunitario.

Inoltre, diminuisce fino al 75% la sintesi cutanea di vitamina D, con conseguente calo della forza muscolare e progressiva demineralizzazione ossea.

Si riduce anche l'attività dei melanociti e, proporzionalmente a tale deficit, la pelle diventa più suscettibile agli effetti delle radiazioni solari e ad altri fattori ambientali. Anche per questo motivo negli anziani si registra un'aumentata incidenza dei tumori cutanei.

Allo stesso tempo, nella pelle matura si possono formare degli aggregati di melanociti molto attivi, con conseguente comparsa di lentigo solari (macchie cutanee nelle zone esposte ai raggi UV) e lentigo senili, cui può associarsi un aumentato rischio di melanomi.

Giunzione dermo-epidermica

In maniera analoga, le alterazioni strutturali si manifestano a carico della giunzione dermo-epidermica - anche conosciuta come membrana basale - che si trova al confine fra l'epidermide e il derma papillare.

A causa dei processi di invecchiamento, infatti, la membrana basale si assottiglia e l'interfaccia tra epidermide e derma, che normalmente ha un andamento ondulato per la presenza, appunto, di papille dermiche, tende ad appiattirsi. Di conseguenza, si ha un minore supporto da parte del derma nei confronti dello strato epidermico sovrastante.

Derma

Indubbiamente, le alterazioni strutturali subite dai componenti del derma costituiscono uno dei fattori determinanti che portano al cedimento cutaneo tipico dell'invecchiamento.

Difatti, il suddetto appiattimento delle papille dermiche e la diminuzione del supporto del derma nei confronti dell'epidermide sono dovuti alla riduzione progressiva del numero e dell'attività dei fibroblasti (le cellule del derma deputate alla produzione di collagene, fibre elastiche e glicosamminoglicani).

Allo stesso tempo, il collagene, le fibre elastiche e i glicosamminoglicani già formati - che insieme costituiscono l'impalcatura che sorregge la pelle - vengono degradati più velocemente e la struttura dermica comincia a perdere gradualmente le sue capacità di supporto e sostegno.

A causa di tutti questi fenomeni, quindi, il derma si assottiglia, la pelle diventa meno turgida e compaiono le rughe.

Ghiandole cutanee

Nemmeno le ghiandole cutanee presenti sulla pelle si salvano dagli inesorabili fenomeni d'invecchiamento.

Difatti, man mano che l'età avanza, si assiste alla riduzione dell'attività delle ghiandole sebacee e - a causa della conseguente ridotta produzione di sebo - la pelle risulta più secca, meno protetta e si desquama con maggiore facilità.

Nell'anziano si ha anche una ridotta secrezione delle ghiandole apocrine (si altera l'odore della pelle) e sudoripare. Quest'ultimo punto, associato ad una diminuzione del flusso sanguigno nel derma, provoca una minore capacità di disperdere il calore in eccesso.

Anche per questo motivo gli anziani si difendono meno efficacemente dal caldo.

Ipoderma

Come accennato, anche il tessuto sottocutaneo (o ipoderma, che dir si voglia) subisce profonde alterazioni in conseguenza all'inevitabile scorrere del tempo. Esso, infatti, si assottiglia, diminuendo così il suo spessore, marcando le rughe e aumentando la sensibilità della pelle ai traumi meccanici.

Annessi cutanei

Infine, l'invecchiamento della pelle non risparmia nemmeno gli annessi cutanei: i capelli ed i peli rallentano la loro crescita; analogo discorso per le unghie, che diventano meno elastiche ma aumentano di spessore.

Conseguenze dell'invecchiamento della pelle

Purtroppo, la comparsa d'inestetismi del tempo come rughe e macchie iper-pigmentate non rappresenta l'unica conseguenza dell'invecchiamento cutaneo.

Difatti, esiste una relazione tra invecchiamento e carcinogenesi. Innanzitutto perché negli anziani la morte programmata delle cellule "impazzite" (apoptosi) è molto meno efficiente rispetto agli individui giovani. Inoltre, nell'anziano diminuiscono anche le difese antiossidanti e la capacità di riparazione del DNA.

Parallelamente, la capacità della stessa pelle di auto ripararsi diminuisce e - per quanto detto finora - si ha una maggiore suscettibilità, non solo ai tumori cutanei, ma anche alla contrazione d'infezioni.

Per approfondire: Unghie: come sono fatte, funzioni e disturbi
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