Ultima modifica 13.09.2018

L'intestino è una porzione dell'apparato digerente compresa tra il piloro e l'orifizio anale. Anatomicamente viene distinto in due tratti, il piccolo intestino o intestino tenue ed il grande intestino o intestino crasso.

Si stima che durante l'arco della vita passino nell'intestino più di 30 tonnellate di cibo e oltre 50 mila litri di liquidi.

Approfondimenti sull'Intestino

Intestino tenue

L'intestino tenue inizia con la valvola pilorica, che lo separa dallo stomaco, e termina con la valvola ileo-cecale, che lo congiunge con il crasso. Lungo circa sette metri e con un diametro medio di 4 centimetri, può essere suddiviso in tre tratti, il primo chiamato duodeno, il secondo detto digiuno e la porzione terminale chiamata ileo.

Tra i tre, il duodeno è il segmento maggiormente coinvolto nei processi digestivi, mentre digiuno ed ileo sono deputati soprattutto all'assorbimento dei nutrienti.

Villi Intestinali e Assorbimento dei Nutrienti

A livello del tenue viene completata la digestione degli alimenti e buona parte dei princìpi nutritivi ottenuti (circa il 90%) viene assorbita. La superficie interna di questo tratto del tubo digerente è sollevata a formare pieghe, le quali a loro volta presentano numerose e sottili estroflessioni dette villi. Questa particolare conformazione anatomica ha lo scopo di aumentare la superficie di contatto, al fine di ottimizzare i processi digestivi e l'assorbimento.

Ogni villo è tappezzato da cellule la cui membrana, rivolta verso il lume interno, presenta delle sottili estroflessioni chiamate microvilli (orletto a spazzola). La conformazione di queste cellule, chiamate enterociti, ha lo scopo di aumentare ulteriormente la capacità digestiva ed assorbente dell'intestino.

Alla base di ogni villo sono presenti delle piccole fossette chiamate cripte. Così come i villi, anche le cripte sono tappezzate da cellule che però, a differenza di quelle che ricoprono la parte sporgente, sono ancora immature.

Una delle principali caratteristiche degli enterociti è quella di vivere soltanto pochi giorni. Mano a mano che invecchiano, queste cellule si staccano dal villo e passano nel lume intestinale per essere eliminate con le feci. Il processo di rinnovamento della popolazione cellulare è continuo e gli enterociti sfaldati vengono prontamente rimpiazzati da nuove cellule che migrano dalle cripte.

Mano a mano che risalgono dalla cripta verso la sommità, gli enterociti maturano, invecchiano e, raggiunto l'apice, si sfaldano. Il peculiare fenomeno della migrazione cellulare fa sì che ogni tre-cinque giorni la popolazione enterocitaria venga completamente rimpiazzata da nuove cellule.

Lo scopo di questo rapido e continuo rinnovamento è quello di mantenere elevata l'efficienza digestiva ed assorbente dell'intestino.

 

villo intestino

 

All'interno di ogni villo confluisce una fitta rete di capillari, fondamentale per il trasferimento dei nutrienti dal lume intestinale al circolo sanguigno.

A differenza di acqua, sali minerali, glucidi ed aminoacidi, i lipidi non entrano direttamente nel sangue ma, attraversando l'enterocita, confluiscono in un vaso linfatico a fondo cieco presente al centro del villo.

Le vitamine meritano un discorso a parte poiché alcune di esse, in virtù della loro natura lipidica, seguono la via linfatica comune ai grassi, mentre le altre, essendo idrosolubili, vengono assorbite direttamente dai capillari sanguigni.

Nell'intestino tenue viene completata la digestione degli alimenti, iniziata già nella bocca per quanto riguarda l'amido e nello stomaco per quanto riguarda le proteine.

Se nel cadavere il tenue è lungo quasi sette metri, nel vivente appare molto più corto. Questa particolarità è legata alla muscolatura che lo avvolge, la quale, contraendosi e rilassandosi ritmicamente, rimescola il contenuto intestinale e lo spinge in direzione aborale (verso l'intestino crasso).

 

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