Granuli di Fordyce

Ultima modifica 18.03.2020

Generalità

I granuli di Fordyce sono piccole ghiandole sebacee con sede atipica, non associate ai follicoli piliferi e prive di qualsiasi comunicazione con l'esterno.
Fenomeni quasi fisiologici che interessano gran parte della popolazione, i granuli di Fordyce hanno l'aspetto di macchie o protuberanze, di colore bianco-giallo oppure rosso e di dimensioni comprese tra 1 e 3 millimetri.

granuli di fordyce

Granuli di fordyce nel pene (in alto) e nella vulva (in basso)

Le più comuni sedi di formazione dei granuli di Fordyce sono: i genitali (corpo del pene e scroto, nell'uomo, e vulva, nella donna), alcune parti del viso, le labbra della bocca e la mucosa orale.
Tranne rappresentare per qualcuno un certo disagio estetico, i granuli di Fordyce sono generalmente esenti da sintomi: non sono dolorosi, non sono pruriginosi, non sono la manifestazione di infezioni ecc.
La diagnosi è immediata e richiede soltanto l'esame obiettivo.
Secondo i medici, il ricorso a una terapia è superfluo; tuttavia, qualora rappresentassero un inestetismo per il paziente, le soluzioni terapeutiche non mancano.  

Cosa sono i granuli di Fordyce?

I granuli di Fordyce sono piccole ghiandole sebacee ectopiche, che tendono a comparire sui genitali (corpo del pene e scroto, nell'uomo, e vulva, nella donna), in alcune parti del viso, sulle labbra della bocca e sulla mucosa orale.
Noti anche come macchie di Fordyce o protuberanze sebacee, i granuli di Fordyce possono apparire come macchie o protuberanze di colore bianco-giallo o rosso, e di dimensioni comprese tra 1 e 3 millimetri.

Significato, parola per parola, di ghiandola sebacea ectopica

  • Ghiandola: è un organo o un insieme di cellule con la capacità di produrre una particolare sostanza, che in gergo tecnico prende il nome di secreto.
    Nel corpo umano, esistono le ghiandole endocrine, che riversano il loro secreto (ormoni) nel torrente circolatorio, e le ghiandole esocrine, che, al contrario delle precedenti, riversano il loro secreto esternamente al corpo (es: ghiandole sudoripare).
  • Sebacea: è l'aggettivo che si riferisce al sebo, una sostanza di natura adiposa, grassa.
  • Ectopica: in medicina, si definisce con gli aggettivi “ectopica” o “ectopico” una circostanza biologica (es: gravidanza) o un organo (es: rene), che ha sede diversa da quella tradizionale e corretta.
  • Ghiandola sebacea: è una ghiandola esocrina, situata nel derma e unita al follicolo pilifero, che produce sebo, il quale ha funzione lubrificante nei confronti della cute, dei capelli e dei peli.
  • Ghiandola sebacea ectopica: è una ghiandola sebacea che si trova sempre nel derma, ma che, diversamente da una normale ghiandola sebacea, non è unita al follicolo pilifero e manca di un dotto per la comunicazione con l'esterno.

Origine del nome

I granuli di Fordyce devono il loro nome a John Addison Fordyce (1858-1925), il dermatologo Statunitense che li descrisse per la prima volta, dal punto di vista clinico, in un'attendibile rivista medica.
A Fordyce si devono anche i termini di: malattia di Fox Fordyce, malattia di Fordyce, lesione di Fordyce e tricoepitelioma di Brooke-Fordyce.

Epidemiologia

Tantissime persone sviluppano i granuli di Fordyce. Si pensi che, secondo alcune stime, l'80% della popolazione generale presenterebbe almeno un granulo di Fordyce a livello della mucosa orale.
I granuli di Fordyce sono comuni nei maschi quanto nelle femmine.
Nei bambini al di sotto dei 3 anni, la loro presenza è alquanto rara; dopodiché, diventa progressivamente più marcata.

Cause

Sebbene siano delle ghiandole sebacee con localizzazione anomala, sbagliata, i granuli di Fordyce non rappresentano il segno clinico di alcuna particolare malattia o infezione. Secondo i medici, sono eventi naturali, quasi fisiologici e, sicuramente, privi di qualsiasi natura patologica.

Sintomi e complicazioni

Di norma, i granuli di Fordyce non causano né doloreprurito.
Sui genitali, tendono ad avere l'aspetto di papule di colore rosso o rosa-rosso; sulle labbra e sulla mucosa labiale, invece, assomigliano a piccoli chicchi di riso di colore bianco-giallo.
Occasionalmente, i granuli di Fordyce adiacenti possono fondersi tra loro, formando un qualcosa di molto simile a ciò che risulta dai processi di iperplasia sebacea della pelle. Se la fusione dei granuli è in un punto visibile a tutti, può essere motivo di un certo disagio estetico; tuttavia, la formazione risultante rimane sempre indolore e non pruriginosa.
In alcuni individui, spremere i granuli di Fordyce determina la fuoriuscita, da quest'ultimi, di un liquido di natura calcarea.

Granuli di Fordyce sui genitali maschili

In genere, i granuli di Fordyce che ricoprono il corpo del pene si palesano quando la pelle è allungata, come accade per esempio durante un'erezione.

Granuli di Fordyce sulle labbra

A livello labiale esterno, i granuli di Fordyce si formano soprattutto sul bordo del vermiglio del labbro superiore. Il bordo del vermiglio delle labbra è la linea che separa la cute normale dalla regione di colore rosa-rosso, che circonda la bocca superiormente e inferiormente.

Granuli di Fordyce sulla mucosa orale

All'interno della bocca, i granuli di Fordyce si formano più frequentemente sulla porzione mucosa delle labbra, sul cosiddetto trigono retromolare e sull'area tonsillare.
In alcuni individui, sono presenti a centinaia; in altri soggetti, invece, sono presenti in numero estremamente ristretto (un paio al massimo).

Complicanze

Le uniche complicanze - se così si vuole chiamarle - legate alla presenza dei granuli di Fordyce sono:

  • Il già citato disagio estetico, che, per qualcuno, può derivare anche da pochi granuli di Fordyce, se questi sono localizzati in punti “scomodi” alla vista (es: bordo del vermiglio del labbro superiore);
  • La preoccupazione del tutto infondata di soffrire di una qualche malattia sessualmente trasmissibile, preoccupazione che, ovviamente, consegue alla presenza di granuli di Fordyce sui genitali.
    In genere, questo timore si risolve nel momento in cui ci si rivolge al medico e gli si espone il problema.

DAI GRANULI DI FORDYCE POSSONO DERIVARE TUMORI MALIGNI?

Sebbene sia una possibilità estremamente remota, dai granuli di Fordyce può svilupparsi una particolare tipologia di neoplasia maligna, conosciuta come carcinoma sebaceo.

Diagnosi

Formulare una diagnosi di granuli di Fordyce è molto semplice e richiede soltanto l'esame obiettivo.


Criteri diagnostici per i granuli di Fordyce:

  • Sono ghiandole sebacee, esattamente come quelle dei follicoli piliferi;
  • Non sono uniti ad alcun follicolo pilifero;
  • Risiedono nel derma;
  • Mancano di un dotto per la comunicazione con l'esterno;
  • Occupano sedi atipiche per una normale ghiandola sebacea.

Terapia

Poiché ritengono i granuli di Fordyce un fenomeno quasi fisiologico e poiché sono innocui, i medici tendono a sconsigliare il ricorso a qualsiasi tipo di trattamento, soprattutto alla luce del fatto che le terapie disponibili oggi sono solo in parte efficaci.
Dopo questa doverosa premessa, le possibilità terapeutiche per chi vuole provare a eliminare i granuli di Fordyce (e gli eventuali inestetismi derivanti) sono 4:

  • Il laser CO2. Ha lo scopo di rendere le macchie di Fordyce meno visibili. Trova largo impiego in ambito cosmetico;
  • L'elettroessiccazione. Ha le stesse finalità del laser CO2;
  • Il laser a colorante pulsato. Indicato specificatamente per la cura dell'iperplasia sebacea, sembra avere una certa efficacia anche contro i granuli di Fordyce.
    Purtroppo, presenta l'inconveniente di essere molto costoso; ciò ne motiva lo scarso utilizzo, a dispetto dei buoni risultati;
  • La cosiddetta tecnica Micro Punch. È un innovativo trattamento di tipo chirurgico, che sembra fornire ottimi risultati, anche in pazienti con molti granuli di Fordyce.

Prognosi

Trattandosi di formazioni benigne, asintomatiche e prive di ogni legame con qualsivoglia stato patologico, i granuli di Fordyce non possono che avere prognosi favorevole.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza