Ultima modifica 17.02.2020

Generalità

L'apparato locomotore è il risultato dell'unione tra l'apparato scheletrico e l'apparato muscolare.
I principali elementi anatomici che lo costituiscono sono: le ossa, il tessuto cartilagineo, i muscoli, le articolazioni, i tendini e i legamenti.
Apparato Locomotore

  • Le ossa formano lo scheletro e servono a dare stabilità e sostegno al corpo umano, e a proteggere alcuni organi interni;
  • il tessuto cartilagineo supporta l'azione delle ossa;
  • i muscoli scheletrici servono al movimento;
  • i muscoli del cuore servono alla contrazione di quest'ultimo;
  • i muscoli lisci rivestono gli organi cavi presenti nel corpo;
  • articolazioni, tendini e legamenti permettono a ossa e muscoli di funzionare al meglio e consentono i movimenti corretti dello scheletro.

Tra le più importanti patologie dell'apparato locomotore, rientrano: l'artrite, le fratture ossee, le lesioni muscolari, la tendinite e le distorsioni articolari.

Cos'è l'apparato locomotore?

L'apparato locomotore, o apparato muscolo-scheletrico, è il complesso di ossa, muscoli e strutture annesse che garantisce all'essere umano stabilità, sostegno e capacità di movimento.
L'apparato locomotore è, quindi, il risultato dell'unione tra l'apparato scheletrico (o sistema scheletrico) e l'apparato muscolare (o sistema muscolare).

Organizzazione

L'apparato locomotore comprende le ossa dello scheletro, il tessuto cartilagineo, i muscoli, i tendini, le articolazioni, i legamenti e tutti quei tessuti connettivi che uniscono tra loro le varie strutture anatomiche (tra cui altri tessuti e altri organi), presenti nel corpo umano.

SCHELETRO E OSSA

Lo scheletro umano è l'insieme strutturato delle varie ossa che risiedono all'interno del corpo.
Alla nascita, lo scheletro dell'essere umano comprende più di 300 ossa; durante il processo di crescita, diverse ossa si fondono tra loro e ciò comporta che, in età adulta, il numero totale di elementi ossei presenti nel corpo umano sia 206.
È opportuno precisare che il numero di ossa umane è oggetto di numerosi dibattiti, in quanto alcuni anatomisti considerano certi elementi ossei, ritenuti un pezzo unico dai più, come l'insieme di due ossa distinte.
Le ossa del corpo umano differiscono tra loro per forma e dimensioni. In base ai suddetti parametri, è possibile riconoscere l'esistenza di almeno 5 tipi (o classi) di ossa:

  • Le ossa lunghe. Sono così chiamati gli elementi ossei in cui la lunghezza prevale su spessore e larghezza. Comprendono tre regioni: una regione centrale, chiamata diafisi, e due regioni laterali (alle estremità della diafisi) denominate epifisi prossimale (l'estremità più vicino al centro del corpo) ed epifisi distale (l'estremità più lontana dal corpo).
    Nella diafisi delle ossa lunghe, risiede il midollo osseo, l'organo deputato alla sintesi delle cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).
    Esempi di ossa lunghe: femore, tibia, perone (o fibula), omero, radio, ulna ecc.
  • Le ossa corte o brevi. Sono le ossa la cui lunghezza e il cui diametro sono molto simili.
    Il tessuto spugnoso che le costituisce presenta un rivestimento laminare di tessuto dall'aspetto assai compatto.
    Esempi di ossa corte o brevi: ossa del polso, ossa del calcagno, ossa delle vertebre ecc.
  • Le ossa piatte. Sono le ossa in cui larghezza e lunghezza prevalgono sullo spessore.
    Assomigliano alle ossa corte: presentano un tessuto spugnoso al centro, con un rivestimento laminare di tessuto compatto.
    Esempi di ossa piatte: ossa del cranio, ossa del bacino, ossa dello sterno ecc.
  • Le ossa irregolari. Sono le ossa di forma irregolare.
    Esempi di ossa irregolare: osso sfenoide e osso etmoide del cranio.
  • Le ossa sesamoidi. Sono le ossa che hanno un aspetto simile ai semi di sesamo. La loro funzione è favorire la meccanica del movimento.
    Esempi di ossa sesamoidi: rotula e osso pisiforme del carpo della mano.

La scheletro ricopre diverse importanti funzioni:

  • Provvede a dare forma al corpo.
  • Garantisce sostegno e protezione ad alcuni organi interni.
  • Permette i movimenti del corpo.
  • Produce le cellule del sangue, attraverso il midollo osseo.
  • Funge da punto di stoccaggio dei minerali assunti con la dieta e fondamentali per la buona salute dell'intero organismo.

TESSUTO CARTILAGINEO

Il tessuto cartilagineo (o cartilagine) è un tessuto connettivo, avente funzione di sostegno e dotato di estrema flessibilità e resistenza.
La cartilagine è costituita da cellule particolare – i cosiddetti condrociti – ed è sprovvista di vasi sanguigni.
Nel corpo umano, il tessuto cartilagineo presente può avere peculiarità diverse, a seconda delle funzioni che deve svolgere. A tal proposito, si pensi per esempio alla cartilagine dei padiglioni auricolari e alla cartilagine dei menischi del ginocchio: pur appartenendo alla stessa categoria di tessuto, e pur essendo composti da condrociti, questi due tessuti cartilaginei differiscono notevolmente per consistenza e proprietà specifiche.


Tipi di cartilagine del corpo umano

Dove trovarla? Alcuni esempi

Cartilagine ialina

Costole, naso, trachea e laringe

Cartilagine elastica

Padiglione auricolare, tuba di Eustachio ed epiglottide

Cartilagine fibrosa

Dischi intervertebrali, menischi e sinfisi pubica

MUSCOLI

I muscoli sono gli organi deputati al movimento del corpo e di alcune sue parti.
Essi, infatti, conferiscono motilità allo scheletro, ad alcuni organi di senso (per esempio gli occhi) e a piccole strutture anatomiche (per esempio i peli della cute).
L'apparato locomotore, per la precisione la sua componente muscolare, comprende due tipologie diverse di muscoli:

Alla tipologia dei muscoli striati appartengono la muscolatura scheletrica e la muscolatura cardiaca (o miocardio).
La muscolatura scheletrica include tutti gli elementi muscolari che, attraverso la loro unione alle ossa dello scheletro, consentono il movimento del corpo.
La muscolatura cardiaca, invece, è la componente muscolare che caratterizza le pareti contrattili (atri e ventricoli) del cuore.
Mentre la muscolatura scheletrica è volontaria (cioè è l'essere umano, attraverso impulsi nervosi, a comandarne la contrazione e il rilassamento), la muscolatura cardiaca è involontaria e possiede la straordinaria capacità di autocontrarsi.
Passando quindi ai muscoli lisci, questi sono gli elementi muscolari caratteristici degli organi interni cavi – come per esempio lo stomaco, l'intestino, la vescica, l'utero, i vasi sanguigni e i vasi linfatici – e di alcune strutture anatomiche particolari – tra cui la parte interna del globo oculare (muscoli dilatatori della pupilla) e i peli cutanei (muscoli erettori dei peli).
I muscoli lisci sono involontari.


Talvolta, in alcuni libri di anatomia umana, i muscoli sono suddivisi in tre tipi anziché due: la muscolatura scheletrica, la muscolatura cardiaca e la muscolatura liscia.

TENDINI

Un tendine è una formazione di tessuto connettivo fibroso, dotato di una certa flessibilità, che unisce un muscolo scheletro a un elemento osseo.
Quindi, i muscoli scheletrici precedentemente descritti trovano inserzione sullo scheletro, per mezzo dei tendini.
I testi e gli esperti di anatomia hanno la tendenza a identificare l'estremità iniziale e l'estremità terminale di un muscolo con il tendine presente su ciascuna di queste due estremità.
La funzione dei tendini è trasformare in movimento la forza generata dalla contrazione dei muscoli scheletrici.


Quanti sono i tendini del corpo umano?

Gli anatomisti hanno calcolato che, nel corpo umano, ci sono 267 tendini.

ARTICOLAZIONI

Le articolazioni sono strutture anatomiche, talora complesse, che mettono in reciproco contatto due o più ossa.
Nel corpo umano, ce ne sono circa 360 e il loro compito è tenere uniti i vari segmenti ossei, in modo tale che lo scheletro possa adempiere alla sua funzione di sostegno, mobilità e protezione.
Gli anatomisti suddividono le articolazioni in tre categorie principali:

  • Le articolazioni fibrose (o sinartrosi), prive di mobilità e le cui ossa sono unite da tessuto fibroso. Ne sono esempio le ossa del cranio.
  • Le articolazioni cartilaginee (o anfiartrosi), dotate di scarsa mobilità e le cui ossa sono legate da cartilagine. Classici esempi di anfiartrosi sono le vertebre della colonna vertebrale.
  • Le articolazioni sinoviali (o diartrosi), che grazie alla loro particolare conformazione sono estremamente mobili. Concorrono a questa particolare conformazione elementi quali: le superfici articolari (cioè delle ossa coinvolte nella diartrosi), la capsula articolare, la cavità articolare, lo strato di cartilagine ialina che ricopre le superfici articolari, la membrana sinoviale (o sinovia), le borse sinoviali, i legamenti e i tendini. Le più note diartrosi sono le articolazioni di ginocchio, spalla o caviglia.

Cosa sono le borse sinoviali?

Una borsa sinoviale è una sacca ripiena di liquido, avvolta da membrana sinoviale.
La presenza delle borse sinoviali, a livello delle diartrosi, ha lo scopo di ridurre l'attrito tra le componenti ossee coinvolte.

LEGAMENTI

I legamenti sono formazioni di tessuto connettivo fibroso che uniscono tra loro due ossa distinte o due parti differenti dello stesso osso.
Sono componenti fondamentali delle articolazioni: da loro, infatti, dipende il movimento controllato e fisiologico degli elementi articolari.
Senza i legamenti o se i suoi legamenti presentano una lesione, un'articolazione funziona male ed è instabile; inoltre, le sue parti costituenti sono suscettibili a rotture o comportamenti anomali.

Funzione

Le funzioni primarie dell'apparato locomotore sono tre:

  • Offrire supporto e sostegno al corpo umano
  • Permettere la locomozione e tutti i vari tipi di movimenti del corpo
  • Proteggere gli organi vitali interni

Patologie

Diverse patologie e problematiche possono interessare l'apparato locomotore.
Le più importanti e diffuse nella popolazione generale sono, senza dubbio:

  • Le varie forme di artrite. Artrite è il termine medico che indica la presenza di un'infiammazione a carico di una o più articolazioni.
    Esistono diversi tipi (o forme) di artrite, ognuno con cause e caratteristiche peculiari.
    I tipi di artrite che meritano una citazione particolare sono: l'osteoartrite (artrosi), l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, la spondilosi cervicale, il lupus eritematoso sistemico, la gotta, la fibromialgia, l'artrite reattiva (o sindrome di Reiter) e l'artrite psoriasica.
  • Le fratture ossee. Com'è facilmente intuibile, una frattura ossea è la rottura di un osso.
    Le cause più comuni delle fratture ossee sono i traumi da impatto (incidenti automobilistici, cadute, traumi sportivi ecc).
    Un fattore di rischio molto importante delle fratture ossee è l'osteoporosi. L'osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, che provoca un forte indebolimento delle ossa. Tale indebolimento scaturisce dalla riduzione della massa ossea, che, a sua volta, è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo.
  • Le contratture, gli stiramenti e gli strappi muscolari. Sono problematiche specifiche dell'apparato muscolare di gravità crescente.
    Una contrattura muscolare è una contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici. Un muscolo contratto è un muscolo rigido, le cui fibre presentano un'ipertonia apprezzabile al tatto.
    Uno stiramento muscolare è una lesione di media entità, che altera il normale tono muscolare. È un problema che, per gravità, si interpone tra la contrattura e lo strappo di un muscolo scheletrico.
    Infine, uno strappo muscolare è una lesione abbastanza grave che comporta la rottura di un numero non trascurabile di fibre costituenti un determinato muscolo. Per gravità, gli strappi muscolari precedono sia le contratture che gli stiramenti muscolari.
  • Le varie forme di tendinite. Tendinite è il termine medico che indica l'infiammazione di un tendine.
    Tra le possibili cause di tendinite, la più comune è la ripetizione cronica di microsollecitazioni, che vanno ad alterare la normale anatomia della struttura tendinea interessata.
    I tendini più comunemente soggetti a tendinite sono: il tendine rotuleo del ginocchio, i tendini del gomito e i tendini della spalla (per la precisione i tendini della cosiddetta cuffia dei rotatori).
  • Le distorsioni articolari, con interessamento più o meno grave dei legamenti. Le distorsioni articolari sono il risultato di traumi o movimenti innaturali a carico delle articolazioni, movimenti che producono un danno più o meno severo ai legamenti.
    Tale danno ai legamenti è motivo di una certa instabilità articolare: per instabilità articolare, s'intende che l'articolazione interessata funziona in maniera anomala e non permette più l'esecuzione di alcuni movimenti del corpo.
    Le articolazioni più soggette a distorsioni sono: il ginocchio, la caviglia, il polso e il gomito.
    Le distorsioni articolari sono patologie dell'apparato locomotorio diffuse soprattutto tra gli sportivi.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza