Anatomia del muscolo scheletrico e delle fibre muscolari

Ultima modifica 23.12.2019

Anatomia del muscolo scheletrico

Il muscolo scheletrico è formato da un insieme di cellule piuttosto lunghe, cilindriche e con estremità fusiformi, chiamate fibre muscolari. Se lo si taglia trasversalmente si nota che queste fibre non sono isolate, ma raggruppate in fascicoli ed avvolte da tessuto connettivo. Tra un fascicolo e l'altro decorrono fibre elastiche, nervi e vasi sanguigni, che si ramificano per distribuirsi alle varie cellule; la ricca vascolarizzazione determina la tipica colorazione del muscolo scheletrico (grazie alla miogloblina che circola nel sangue).

Mentre le parti carnose (ventri muscolari) possiedono un colore rosso più o meno intenso, le parti tendinee hanno un colorito madreperlaceo.

I muscoli sono riccamente vascolarizzati ed innervati, ed è caratteristico l'andamento dei vasi e dei nervi, sempre obliquo ed ondulato per sopportare le continue modificazioni di lunghezza a cui ogni muscolo va incontro durante il funzionamento.

Le fibre muscolari sono le cellule più grandi dell'organismo, anche se le loro dimensioni sono alquanto variabili: da 10 a 100 µm per quanto riguarda il diametro e tra il millimetro ed i 20 centimetri per quanto concerne la lunghezza. Si stima che il corpo umano contenga circa 250 milioni di fibre muscolari.

Le cellule del muscolo possono ipertofizzarsi, quindi aumentare di dimensioni, ma normalmente non possono moltiplicarsi. In altre parole, non è possibile aumentare il numero di fibre attraverso l'allenamento, ma soltanto il volume complessivo di quelle già esistenti.

Ricapitolando: ogni muscolo è formato dall'unione di più fascetti (o lacerti) muscolari; ogni fascetto contiene più fibre con decorso parallelo.

La dimensione dei fascicoli riflette la funzione del muscolo in esame; ad esempio, i muscoli responsabili di movimenti fini, strettamente controllati, hanno fascicoli piccoli e una proporzione di Perimisio (vedi oltre) relativamente più grande.

L'intera massa muscolare è rivestita da una guaina di connettivo fibro-elastico detta epimisio, che ha il compito di contenerlo e proteggerlo durante l'esecuzione del movimento stesso. Questa guaina si addentra nel ventre muscolare a costituire il perimisio e l'endomisio: così, ogni fascetto è rivestito da una membrana di connettivo lasso detta perimisio, mentre ogni singola cellula muscolare è rivestita da una delicata membrana connettivale detta endomisio.

  • Epimisio o Fascia muscolare: guaina che riveste l'intero muscolo
  • Perimisio: guaina che riveste i fasci di fibre muscolari
  • Endomisio: guaina che riveste le singole cellule o fibre muscolari

Nel connettivo interposto tra le fibre muscolari decorrono vasi sanguigni e fibre nervose motorie e sensitive. Grossi vasi e nervi penetrano attraverso l'epimisio e si dividono per ramificarsi attraverso il muscolo, nel perimisio e nell'endomisio, raggiungendo ogni singola fibra.

Muscolo scheletrico

Anatomia delle fibre muscolari

Quando si parla di muscoli è necessario introdurre una terminologia specifica. Abbiamo già visto come le cellule che li compongono vengano chiamate fibre; in tabella sono riportati gli altri termini a cui faremo riferimento nel prosieguo dell'articolo .

 

Terminologia specifica riferita ai muscoli
TERMINE GENERICO EQUIVALENTE MUSCOLARE
Cellula muscolare Fibra muscolare o fibrocellula m.
Membrana cellulare Sarcolemma
Citoplasma Sarcoplasma
Mitocondri Sarcosomi
Reticolo endoplasmatico Reticolo sarcoplasmatico

 

Il prefisso sarc deriva da sarkos = carne.

 

Al pari delle altre cellule dell'organismo, le fibre muscolari sono circondate da una membrana plasmatica, chiamata sarcolemma; allo stesso modo, in analogia al citoplasma intracellulare, questa membrana racchiude il sarcoplasma.

All'interno della cellula muscolare notiamo innanzitutto numerosi nuclei. Ogni fibra muscolare, infatti, deriva dall'unione, durante lo sviluppo embrionale, di molteplici cellule, dette mioblasti, che si fondono insieme. Pertanto, la fibra muscolare è un sincizio (termine che spetta alle cellule multinucleate derivanti dalla fusione di più cellule).

I nuclei delle fibre muscolari sono allungati, disposti in prossimità del sarcolemma e particolarmente numerosi, sino a parecchie centinaia per ognuna. Tutto ciò, con lo scopo di sostenere la sintesi proteica deputata, tra l'altro, alla produzione di nuove proteine contrattili (actina e miosina) per rinnovare quelle usurate.

Continuando il nostro viaggio all'interno della cellula muscolare, notiamo che essa è straordinariamente ricca di voluminosi mitocondri, disposti in file parallele tra gli elementi contrattili; e non potrebbe essere altrimenti. Questi organelli, infatti, sono deputati alla produzione dell'energia (ATP) necessaria per la contrazione del muscolo.

Sempre nel citoplasma, va segnalata la presenza di granuli sparsi di glicogeno (un substrato energetico di riserva), gocce lipidiche e mioglobina (una metalloproteina deputata al trasporto e all'immagazzinamento dell'ossigeno).

Il sarcoplasma (cioè il citoplasma racchiuso dal sarcolemma) è prevalentemente occupato da:

  • MITOCONDRI (produzione di energia)
  • GOCCE LIPIDICHE (riserva di energia)
  • GRANULI DI GLICOGENO (riserva di energia)
  • MIOGLOBINA (riserva di ossigeno)
  • miofibrille e reticolo sarcoplasmatico (illustrati nel prossimo articolo)

Mitocondri grandi e numerosi, granuli di glicogeno e presenza di mioglobina... un chiaro segno dell'intensa attività metabolica che si sussegue all'interno del muscolo, con lo scopo di fornire energia per la contrazione.



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