Adipociti è il termine con cui gli studiosi identificano le cellule del tessuto adiposo, oggi meglio conosciuto come organo adiposo.
Principali funzioni degli adipociti
Gli adipociti sono cellule particolarmente adatte all'accumulo di grassi, che immagazzinano all'interno di grandi gocce lipidiche occupanti gran parte del volume cellulare; per far spazio a questi accumuli adiposi, il citoplasma degli adipociti viene stratificato contro le pareti cellulari, dove si trovano ammassati anche gli altri organuli, come nucleo e ribosomi. La prima funzione degli adipociti consiste quindi nell'accumulo di grasso, per poi eventualmente cederlo all'organismo in caso di necessità.
Un individuo sovrappeso possiede adipociti più ricchi di grasso rispetto ad un soggetto normopeso, mentre il numero di cellule adipose è sovrapponibile. Il patrimonio adipocitico dell'organismo è infatti determinato geneticamente dalla nascita (gli adipociti originano dal mesenchima primitivo da cui si sviluppano come lipoblasti); solo nei grandi obesi è stato dimostrato il cosiddetto fenomeno dell'iperplasia adipocitaria, per il quale - soprattutto durante l'infanzia e la pubertà - aumenta il numero di adipociti. Ad oggi, non è stato dimostrato il fenomeno contrario: le cellule adipose, pertanto, possono ridurre il proprio volume svuotandosi di grasso ma non diminuire di numero.
I lipidi immagazzinati negli adipociti derivano:
dall'apporto alimentare di trigliceridi che circolano nel sangue sotto forma di chilomicroni;
dalla sintesi epatica dei trigliceridi, trasportati nel sangue all'interno di lipoproteine a bassa densità;
dalla sintesi di trigliceridi in seno agli adipociti attraverso la trasformazione chimica di altre sostanze in eccesso, principalmente glucosio.
Gli adipociti e il tessuto adiposo in genere sono importanti anche per la protezione dell'organismo dalle rigide temperature ambientali (effetto isolante), e dai traumi esterni (particolarmente importante, in tal senso, il tessuto adiposo che avvolge i reni, contribuendo a mantenerli nella corretta sede anatomica).
Adipociti bianchi e adipociti bruni
Nel capitolo precedente abbiamo esaminato la tipica struttura dei cosidetti adipociti bianchi, nei quali si apprezza una cavità interna occupata da una grossa gocciola lipidica (da cui il termine uniloculari), che spinge nucleo e citoplasma contro la parete cellulare rilegando quest'ultimo ad un esile alone periferico; abbiamo altresì descritto la principale funzione del tessuto adiposo, tipica degli adipociti bianchi: quella di riserva energetica. Nell'organismo umano è possibile apprezzare un secondo tipo di cellule adipose, numericamente assai più esigue; stiamo parlando dei cosiddetti adipociti bruni. Queste cellule si distinguono dalle precedenti per svariate caratteristiche:
contenuto lipidico distribuito in più goccioline di grasso (→ multiloculari) anziché in un'unica gocciola centrale;
citoplasma diffuso in tutto lo spazio cellulare e riccamente farcito di mitocondri;
nucleo distribuito centralmente;
cellule adipose maggiormente innervate e vascolarizzate;
colore giallo scuro, da cui il termine adipociti "bruni".
La particolare tonalità ambrata degli adipociti bruni è legata alla generosa presenza dei citocromi mitocondriali. Nelle membrane dei mitocondri è presente una particolare proteina, chiamata UCP-1, altresì detta disaccopiante o termogenina in quanto capace di indirizzare il flusso protonico non alla resintesi di ATP, ma alla dissipazione sotto forma di calore (termogenesi senza brivido). La principale funzione del tessuto adiposo bruno è quella di produrre calore, scaldando l'organismo per proteggerlo dal freddo esterno. L'attività termogenica del tessuto adiposo bruno è indotta anche dagli eccessi calorici, nel tentativo di dissipare l'energia superflua evitando l'eccessivo accumulo di grasso. L'attività termogenica è soggetta all'attività dei recettori B-3 adrenergici, possibili bersaglio di futuri farmaci anti-obesità.
Il feto e il neonato sono provvisti di grosse riserve di grasso bruno, utili per essere "bruciate" al momento della nascita in caso di condizioni climatiche sfavorevoli. Nell'adulto, la percentuale di grasso bruno è in genere irrisoria, ed aumenta durante l'esposizione a temperature rigide. Viceversa, nell'individuo normopeso e fisicamente attivo il tessuto adiposo bianco rappresenta il 15-20% del peso corporeo nell'uomo e intorno al 25% nella donna.
Funzioni endocrine ed immunitarie degli adipociti bianchi
Fino a qualche decennio fa, il tessuto adiposo era considerato un'inerte riserva di energia. Oggi, sappiamo che esso agisce da vero e proprio organo, con una spiccata attività endocrina e persino immunitaria, in grado di influenzare l'attività metabolica dell'intero organismo. Gli adipociti bianchi, infatti, secernono particolari proteine altamente attive, le cosiddette adipochine: leptina, adipisina, resistina e adiponectina, che influenzano il metabolismo in sinergia con altri ormoni, quali l'insulina, per regolare la massa corporea. Inoltre, gli adipociti bianchi secernono diverse citochine, quali TNFa, IL-6, IL-1 e MCP-1, che agiscono sulle cellule immunitarie regolando i processi immunitari, e sulle cellule endoteliali modulando il rilascio di ossido nitrico. Si è visto che negli individui obesi, l'iperproduzione di citochine pro-infiammatorie da parte degli adipociti bianchi è responsabile di insulino-resistenza, sindrome metabolica e complicazioni correlate.