Ultima modifica 01.04.2020

Vaccinazione

La profilassi dell'epatite A si basa, oltre che sul rispetto di determinate norme igieniche e comportamentali, sulla vaccinazione e sull'immunizzazione passiva tramite gammaglobuline standard (anticorpi). Epatite A PrevenzioneQuest'ultimo trattamento è efficace nel produrre una immunità a breve termine (circa tre mesi), mentre il vaccino antiepatite-A offre una protezione duratura (10-20 anni o più).
Oltre a regalare un'immunità di lunga durata, il siero antiepatite-A si dimostra particolarmente efficace, tanto da coprire quasi il 100% dei vaccinati.

Il vaccino, iniettato per via intramuscolare, solitamente nella regione deltoidea, necessita di un richiamo a distanza di 6 o 12 mesi. Gli effetti collaterali sono scarsi e per lo più locali: dolore nel sito di iniezione, raramente cefalea, malessere, nausea ed inappetenza.

Vaccino: Per chi è indicato?

La vaccinazione è indicata per tossicodipendenti, omosessuali attivi, viaggiatori che si recano in regioni a rischio, pazienti affetti da epatiti croniche virali e soggetti portatori di malattie croniche del fegato o che richiedono trasfusioni (emofilia).

Vaccino o Immunizzazione passiva?

Rispetto al vaccino, le immunoglobuline vengono preferite quando è richiesta una rapida immunizzazione. Il vaccino, infatti, richiede dalle due alle quattro settimane per fornire la protezione desiderata, mentre le immunoglobuline sono attive sin da subito, con una copertura dell'85% (contro il 97% della vaccinazione).

Gli stessi anticorpi possono essere utilizzati per prevenire o attenuare la malattia nel soggetto sano che sia venuto a contatto con il virus; in questo caso, però, il trattamento deve essere intrapreso tempestivamente, entro le due settimane dal contagio.
Le immunoglobuline vengono spesso somministrate anche alle persone che vivono nello stesso domicilio dei soggetti con epatite accertata; il loro utilizzo non è controindicato in gravidanza ed allattamento.
Mentre il vaccino protegge il soggetto dall'epatite A per almeno un decennio, l'effetto delle immunoglobuline esogene si esaurisce nell'arco di 3-6 mesi.
Da notare, infine, che le persone guarite da una precedente infezione da epatite A, hanno nel loro sangue un corredo di anticorpi che le proteggerà dalla malattia per il resto della vita. E' bene ricordare, inoltre, che i vaccini antiepatite-A, così come  l'immunità acquisita dopo aver superato la malattia, non possono nulla contro altre forme di epatite (B, C, D, E, G).

Prevenzione

Al di là della preventiva vaccinazione od immunizzazione passiva, il viaggiatore che si reca in Paesi ad alto rischio dovrebbe rispettare alcune semplici regole, come il fatto di risciacquare abbondantemente la verdura e la frutta, e sbucciare quest'ultima prima del consumo. Molto importante, inoltre, il fatto di mangiare carne e pesce (in modo particolare i molluschi) soltanto dopo una generosa cottura.
Un altro importante veicolo di infezione dell'epatite A è l'acqua; quella prelevata dal rubinetto o da sorgenti comuni dovrebbe sempre essere bollita per almeno 5-10 minuti, mentre quella in bottiglia può essere consumata con maggiore tranquillità, a patto che venga stappata sotto i propri occhi. Attenzione anche ai cubetti di ghiaccio, che non andrebbero mai consumati direttamente od aggiunti alle bevande, e all'acqua utilizzata per lavarsi i denti: anch'essa dovrebbe essere sicura, quindi di bottiglia. Allo stesso modo, quando si fa il bagno in fiumi e mari è bene prestare attenzione che non entri dell'acqua in bocca.
La prevenzione individuale dell'epatite A si completa con le comuni norme di igiene personale, come l'accurato e frequente lavaggio delle mani, in particolar modo dopo essere stati alla toilette e prima di manipolare gli alimenti. Oggetti come spazzolini, posate, bicchieri ed asciugamani dovrebbero essere ad utilizzo strettamente personale.
Le innumerevoli, possibili, vie di contagio fino a qui descritte ribadiscono l'importanza dell'immunizzazione attiva (vaccino) o passiva (gammaglobuline) prima della partenza, per viaggio o per lavoro, nelle zone a rischio.
La prevenzione generale dell'epatite A, molto efficace nei Paesi industrializzati, si attua dotando le abitazioni di un'adeguata rete fognaria e di un efficace sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti; il tutto con lo scopo di evitare la contaminazione delle falde acquifere. Attenzione, pertanto, quando ci si reca in Paesi o regioni in cui i rifiuti si accatastano lungo le strade anziché in apposite discariche.



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