Ultima modifica 01.04.2020

Cos'è l'Epatite D?

L'epatite D, o epatite Delta, è una malattia causata dall'omonimo virus RNA a singola elica (HDV), che necessita della presenza di HBV per replicarsi; di conseguenza, possono essere colpiti da epatite D solamente quei soggetti che hanno precedentemente (super-infezione) o simultaneamente (co-infezione) contratto l'epatite di tipo B. Epatite D

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Epatite D


Come suggerito dal buon senso, la sovrapposizione delle due infezioni determina lesioni epatiche di grado maggiore, accelerando l'evoluzione della cirrosi o causando una necrosi acuta e massiva del fegato a decorso fulminante.

Cause, Contagio, Vaccinazione

L'epatite D è comune un po' a tutte le latitudini, frequente soprattutto tra i tossicodipendenti (spesso affetti dalla triade HBV, HDV, HIV) e tra chi, in passato, ha subìto diverse trasfusioni di sangue (ricordiamo, infatti, che oggi il rischio di contrarre il virus tramite trasfusione è pressoché inesistente).

Al contrario dell'epatite B, non esiste un vaccino efficace contro l'epatite D.

Per quanto detto nel corso dell'articolo, è ovvio che le persone vaccinate per l'HBV sono protette anche dalle infezioni da HDV, mentre non esiste alcuna possibilità di proteggere dalla superinfezione delta i portatori del virus B.

Cura e Vaccinazione

La prevenzione si basa sulle medesime norme comportamentali necessarie per evitare di contrarre l'epatite B.

Sempre in analogia con questa forma, va detto che non esiste una cura veramente efficace nemmeno per l'epatite Delta, motivo in più per operare una corretta prevenzione.

Discreti risultati, ma spesso solo temporanei, si possono ottenere mediante infusione trisettimanale di interferone in dosi di 5 MUI per metro quadro di superficie corporea.


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