Epatite B: Cos'è? Cause, Contagio e Sintomi
Ultima modifica 23.06.2021
INDICE
  1. Cos'è l’Epatite B?
  2. Cause
  3. Modalità di Contagio
  4. Sintomi
  5. Decorso e Complicanze

Cos'è l’Epatite B?

L'epatite B è una malattia infettiva acuta che interessa il fegato e ne provoca l'infiammazione. L'agente responsabile è un virus, chiamato virus dell'epatite B (HBV), che presenta un pronunciato tropismo per il fegato: una volta penetrato nell'organismo, il virus raggiunge gli epatociti dove avviene l'attività replicativa; tuttavia, HBV è in grado di infettare in misura minore anche organi come rene, milza e leucociti.

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Il virus dell'epatite è più comunemente trasmesso attraverso il contatto con sangue o altri fluidi corporei (liquido seminale, fluido vaginale), nonché da madre a figlio durante il parto.

Rispetto ad altre epatiti virali, la forma B è potenzialmente più grave, poiché può cronicizzare ed avere un decorso maligno, fino alla cirrosi epatica e al cancro al fegato (epatocarcinoma).

La pericolosità dell'epatite B, ormai da diversi anni, ha indotto gli organismi sanitari di molti Paesi, inclusa l'Italia, ad avviare delle strategie di prevenzione mediante vaccinazione.

Cause

Identikit del Virus dell’Epatite B

L'agente responsabile dell'epatite B è un virus a DNA appartenente al genere Orthohepadnavirus, famiglia Hepadnaviridae. Si tratta di uno degli agenti virale più infettivi al Mondo: si trasmette abbastanza facilmente da una persona all'altra, attraverso l'esposizione a sangue infetto o a fluidi corporei, come sperma, liquidi vaginali e secrezioni precoitali. La trasmissione può inoltre avvenire dalla madre infetta al neonato durante il parto (modalità di contagio frequentissima in era pre-vaccinale). In Italia, comunque, le probabilità di contrarre il virus dell'epatite B sono diminuite da quando, nel 1991, è stata introdotta la vaccinazione obbligatoria per i nuovi nati.

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Il virus dell'epatite B (detto anche HBV da Human Hepatitis B Virus) ha come bersaglio principale gli epatociti, cioè le cellule del fegato, dove si insedia e comincia a proliferare. Il risultato di questa proliferazione virale è l'infiammazione del fegato, con danno cellulare. La malattia può manifestarsi con dolori, febbre e ittero, cioè con la colorazione gialla della pelle, ma spesso i sintomi sono vaghi o addirittura assenti.

Nella maggior parte dei casi, l'epatite B evolve spontaneamente verso la guarigione, ma il virus responsabile della malattia può anche non essere del tutto eliminato dal sistema immunitario. Se il patogeno persiste per lungo tempo, può danneggiare lentamente il fegato della persona infetta e provocare conseguenze molto serie.

Caratteristiche Virus

  • Struttura:
    • Capside icosaedrico
    • Envelope (HBsAg, proteina dell'envelope, è molto importante come marcatore di infezione)
    • Core: DNA circolare parzialmente bicatenario (genoma), HBcAg, HBeAg, DNA-polimerasi RNA-dipendente
  • Alta probabilità di cronicizzazione
  • Oncogenico in alcuni casi
  • Molto stabile nell'ambiente → resiste al trattamento con etere, ad un basso pH, al congelamento e ad un riscaldamento moderato

Modalità di Contagio

Epatite B: Come si Contrae?

Il virus dell'epatite B viene trasmesso attraverso il contatto con liquidi corporei di persone infette, specialmente sangue e secrezioni genitali.

Il contagio può avvenire quindi da un lato attraverso rapporti sessuali non protetti e dall'altro per via parenterale. Aldilà del rischio legato alle trasfusioni di emoderivati infetti, praticamente nullo in Italia e negli altri Paesi economicamente avanzati, non bisogna comunque dimenticare le altre modalità attraverso le quali i virus trasmessi per contatto di sangue tendono a diffondersi: scambio di siringhe già usate, inoculazione accidentale dell'agente tramite l'impiego di aghi contaminati, contatto con strumenti e apparecchiature sanitarie non adeguatamente sterilizzate. Altre modalità di trasmissione comprendono la condivisione di oggetti personali come le forbicine da unghie, lo spazzolino da denti o il rasoio.

Esiste poi un potenziale rischio di trasmissione anche attraverso la via cutanea, tramite procedure che includono agopuntura, piercing e tatuaggi.

Infine, è importante sottolineare che una delle principali cause di contagio nei Paesi in via di sviluppo è legata alla trasmissione materno-fetale, cioè dalle madri infette ai figli al momento della nascita.

Epatite B: Comportamenti e Situazioni a Rischio

Alcuni comportamenti e situazioni determinano un maggior rischio di contrarre l'infezione:

  • Promiscuità sessuale (partner sessuali multipli);
  • Rapporti sessuali non protetti (mancato uso del profilattico)
  • Uso di sostanze stupefacenti iniettabili
  • Presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili, come la Clamidia o la Gonorrea
  • Esposizione professionale a sangue umano
  • Aver vissuto o viaggiare spesso in un Paese dove l'epatite B è molto diffusa
  • Convivere con un portatore del virus (nota: il rischio è drasticamente ridotto vaccinandosi contro l'epatite B e mettendo in atto comportamenti adeguati)

Distribuzione Geografica: regioni ad alta endemia sono Asia dell'est, Africa sub-shariana e Amazzonia (percentuale di portatori cronici va da 10 al 25 % nella popolazione generale). Nei Paesi a bassa endemia come Nord America e Europa Occidentale questa percentuale è meno del 2%.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Epatite B

Epatite B: Periodo d’Incubazione

I sintomi dell'epatite B – qualora si manifestino e l'infezione non sia asintomatica – non si presentano immediatamente, ma fanno il loro esordio dopo un tempo di incubazione abbastanza lungo, che varia dai 45-180 giorni (in media da 2 a 3 mesi) dal momento del contagio.

Durante questo periodo di tempo, la patologia è comunque contagiosa. In particolare, l'escrezione dei virus nel periodo di incubazione favorisce chiaramente la trasmissione della malattia, poiché in questa fase l'individuo è ancora asintomatico, quindi ignaro della propria condizione.

Con o senza sintomi, tutte le persone portatrici del virus dell'epatite B possono trasmettere l'infezione.

Come si Manifesta l’Epatite B?

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PERIODO PRE-ITTERICO

Trascorso il lungo periodo di incubazione, la malattia può esordire con sintomi non specifici, che ricordano una comune influenza, come: debolezza, febbre, nausea, inappetenza, malessere generale, dolori addominali e articolari.

PERIODO ITTERICO

Dopo qualche giorno, compare l'ittero, segno caratteristico della compromissione del fegato. L'ittero, in particolare, conferisce una colorazione giallastra a pelle e occhi, a causa dell'aumentata concentrazione di bilirubina nel sangue. Un altro segno tipico dell'epatite B in atto è il colore delle urine, che si presentano scure, sempre per l'eccesso di bilirubina nel sangue, mentre le feci diventano chiare.

Epatite B: Può Essere Asintomatica

A proposito dei sintomi, è importante sottolineare che, talvolta, l'epatite B può decorrere in maniera asintomatica, cioè non causa alcun disturbo evidente. In questi casi, il soggetto non si accorge dell'infezione per lungo tempo, poiché i sintomi si manifestano solo quando ormai la malattia ha seriamente compromesso le funzioni del fegato.

L'infezione asintomatica è comunque caratterizzata dalla presenza del virus nel sangue e nei fluidi corporei, quindi dalla possibilità di contagiare altre persone, senza esserne consapevoli.

Per questi motivi, i medici raccomandano i test dell'epatite B in persone a rischio anche quando non manifestano sintomi.

Epatite B: Sintomi Più Comuni

Le forme sintomatiche dell'infezione da virus dell'epatite B sono caratterizzate da:

Decorso e Complicanze

L'infezione primaria da HBV può decorrere con 3 diversi quadri clinici:

1) Decorso acuto: guarisce in meno di 6 mesi (completo recupero e immunità dall'infezione)

2) Fulminante: mortalità del 90% (rappresenta l'1% dei casi)

3) Infezione cronica: si protrae per più di 6 mesi; nel 50% dei pazienti va incontro alla risoluzione della malattia, mentre nei restanti casi può essere:

  • Persistente: danno epatico minore (non progressivo - possibile guarigione, il virus replica poco).
  • Aggressiva: danno epatico che tende ad aumentare (necrosi epatociti e distruzione parenchima con sostituzione di tessuto fibroso → a rischio per: CIRROSI ed EPATOCARCINOMA).

Possibili Evoluzioni e Decorsi dell’Epatite B

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L'epatite B può evolvere in modi diversi. L'infezione virale, infatti, può associarsi a patologia epatica acuta, cronica o fulminante.

  • Epatite B acuta. La forma acuta ha una durata inferiore ai sei mesi, perché il sistema immunitario, in genere, interviene producendo anticorpi specifici contro il virus dell'epatite B. La maggior parte delle persone adulte infettate dal virus (circa il 95%) recupera con la completa guarigione e senza riportare alcun danno permanente. L'esito comprende anche l'acquisizione dell'immunità dall'infezione, per cui il soggetto sarà protetto per tutta la vita da ulteriori infezioni da parte del virus HBV. Tasso di mortalità da malattia acuta: 0,5–1% delle forme evidenti
  • Epatite B cronica. Quando l'infezione dura più di sei mesi, si parla di epatite B cronica. Simili episodi accadono quando il sistema immunitario non riesce ad eliminare completamente il virus, che persiste nell'organismo e, nel tempo, può compromettere la funzionalità epatica. In tal caso, l'epatite B può durare anni e portare all'insorgenza di problemi molto seri, come l'insufficienza epatica o la cirrosi epatica, vale a dire un'infiammazione cronica del fegato con formazione di tessuto cicatriziale, non funzionale. Inoltre, nelle infezioni croniche, il virus dell'epatite B è temibile soprattutto perché correlato allo sviluppo dell'epatocarcinoma (tumore maligno primitivo del fegato). In altri casi cronici, il virus persiste nel fegato, ma non provoca un danno epatico, nemmeno a lungo termine. Alcuni soggetti, infatti, una volta guariti dalla malattia, possono rimanere portatori cronici del virus, senza subire particolari conseguenze. L'infezione cronica interessa il 30-90% di soggetti di età inferiore a 5 anni ed il 2-10% in soggetti di età superiore ai 5 anni. La mortalità per malattia cronica del fegato è pari al 15-25% dei soggetti cronicamente infettati (cirrosi o epatocarcinoma).
  • Epatite B fulminante. In meno di 1 caso su 100, l'epatite B può essere fulminante e provoca un'insufficienza epatica, spesso fatale se l'intervento medico non è tempestivo.

In Italia, il numero annuo di nuovi casi di epatiti B acute (cioè di quelle infezioni acute nelle quali si hanno i sintomi di malattia) è progressivamente diminuito negli ultimi 25 anni, soprattutto grazie all'introduzione della vaccinazione. Tuttavia, esiste un numero imprecisato di persone (secondo alcune stime almeno mezzo milione) con un'infezione cronica asintomatica. Nel 2015, l'OMS ha stimato 257 milioni di portatori di infezione cronica da epatite B; nello stesso anno, l'epatite B ha provocato circa 887.000 decessi, principalmente per cirrosi e carcinoma epatocellulare.

Correlazione tra Epatite B ed Epatocarcinoma

  • Primo meccanismo: ruolo diretto di HBV nella patogenesi del tumore per integrazione del genoma virale nel DNA cellulare.
  • Secondo meccanismo: la proteina codificata dal gene X è in grado di dimerizzare con il prodotto del gene oncosopressore p53, andando a transattivare oncogeni come c-myc, c-fos, c-jun (attivazione proliferazione cellulare).
  • Durante la rigenerazione l'epatocita potrebbe subire un processo di mutazione e diventare tumorale in un meccanismo indiretto: Necrosi → Rigenerazione → Alterazioni geniche → Epatoma
  • Partecipano all'eziologia del tumore anche altri cofattori come alterazioni immunologiche e l'abuso di alcol che può indurre cirrosi.

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Bibliografia e Fonti Utili per l'Approfondimento

  • Ministero della Salute. Epatite B (website)
  • NIH. National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases. Hepatitis B (website)
  • World Health Organization (WHO). Hepatitis B (website)
  • Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Hepatitis B (website)


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici