Ultima modifica 24.03.2020

Stadio della malattia e Complicazioni

Ascite non complicata

Per ascite non complicata s'intende un'ascite non infetta e che non si associa alla comparsa di una sindrome epato-renale.

Acite

Classificazione per gradi

  • Grado 1 (lieve). L'ascite è evidenziabile soltanto con un esame ecografico.
  • Grado 2 (moderata). L'ascite provoca una moderata distensione simmetrica dell'addome, apprezzabile con le comuni manovre semeiologiche fisiche.
  • Grado 3 (marcata). L'ascite provoca una notevole distensione addominale.

Ascite complicata

Anche l'encefalopatia epatica può rientrare tra le complicanze dell'ascite (si manifesta con sintomi come confusione mentale, modificazioni del livello di coscienza, fino al coma).

Asciti refrattarie

Le asciti refrattarie sono quelle che non possono essere mobilizzate o che presentano una precoce ricomparsa, dopo paracentesi, e non si possono prevenire efficacemente con la semplice terapia medica. Esistono due differenti sottogruppi:

• asciti resistenti ai diuretici: sono le asciti refrattarie alla restrizione del sodio e ad un intenso trattamento diuretico (spironolactone 400 mg/die e furosemide 160 mg/die per almeno una settimana) con una restrizione del sodio della dieta giornaliera.
• Asciti intrattabili con i diuretici: sono tutte quelle asciti refrattarie ad una terapia con diuretici per la comparsa di complicazioni indotte da questi farmaci.

Ascite con peritonite batterica spontanea

La peritonite batterica spontanea consiste nello sviluppo di un'infezione microbica dell'ascite in assenza di un evidente focolaio d'infezione contiguo. Sostenuta da germi intestinali, la peritonite batterica è la complicanza più frequente e grave nei pazienti con cirrosi. Negli individui ospedalizzati, l'incidenza varia tra il 10 ed il 30%. In presenza di una peritonite, la mortalità supera il 90% ma può essere ridotta a circa il 20% con una diagnosi precoce ed un immediato trattamento antibiotico.

Spesso asintomatica, la peritonite batterica spontanea può manifestarsi con sintomi come febbre, vomito, stato confusionale e dolore addominale.

Sindrome epato-renale

La sindrome epato-renale è una rara, ma potenzialmente letale, complicanza dell'ascite correlata a cirrosi. Determina una progressiva insufficienza renale, per la sommatoria di fattori endogeni (ridotto afflusso di sangue ai reni, sbilanci idrici ed elettrolitici) ed eventuali fattori esogeni (eccesivo utilizzo di diuretici o somministrazione di farmaci lesivi per il rene).

Sintomi dell'Ascite

Per approfondire: Ascite - Cause e Sintomi


I sintomi dell'ascite dipendono dalle cause di origine e dalla quantità di liquido intraddominale. Nelle forme lievi, il paziente è generalmente asintomatico, mentre nell'ascite marcata, lamenta dolore addominale, mancanza di appetito con precoce senso di sazietà, senso di gonfiore addominale e difficoltà respiratorie con respiro corto (per l'ostacolo meccanico ai movimenti del diaframma e per l'accumulo di fluidi attorno ai polmoni). A tutti questi sintomi possono sommarsi quelli legati alle malattie di origine, come ittero, debolezza muscolare e spider naevi (dilatazioni capillari che confluiscono in un punto centrale, assumendo il tipico aspetto di ragno), ginecomastia ed eritema palmare.

Diagnosi

La diagnosi di ascite inizia con l'esame fisico del paziente abbinato ad un'approfondita anamnesi, necessaria per formulare ipotesi sulle possibili cause d'origine. A tal proposito il medico interrogherà il paziente su: eventuale consumo di alcol, utilizzo di farmaci particolari, malattie epatiche in atto, epatiti e relativi fattori di rischio, insufficienza cardiaca, storia famigliare di malattie epatiche ecc.

Se l'accumulo di liquidi nella cavità addominale è superiore a 500 ml, l'ascite può essere diagnosticata attraverso semplici manovre fisiche; viceversa, si rende evidente con una comune ecografia addominale. Una volta identificata, risulta però essenziale la chiara individuazione delle cause d'origine; le prime informazioni deriveranno da approfondite analisi del sangue, nelle quali si andranno ad analizzare parametri come emocromo completo, albuminemia, tempo di protrombina, transaminasi, bilirubina, natremia, kaliemia. Contemporaneamente verranno effettuati esami anche sulle urine del paziente, in modo da indagare il grado di efficienza renale (clearance della creatinina).

Un esame molto importante da eseguire in presenza di ascite di origine ignota è la paracentesi esplorativa, che può essere utilizzata anche a fini terapeutici (paracentesi evacuativa). In pratica, il liquido ascitico viene prelevato mediante un ago sottile sotto guida ecografica, inserito nell'addome previa disinfezione della cute. Su tale campione, in genere limitato a pochi decitilitri, vengono effettuate una serie di analisi, come il dosaggio delle albumine e delle proteine, la conta dei neutrofili, la coltura del liquido (per scoprire eventuali infezioni), la ricerca di amilasi (indice di danno pancreatico) ed eventuali esami citologici (nel caso si sospetti una neoplasia). Il dosaggio di albumina nel liquido ascitico è importante per stabilire il cosiddetto gradiente siero-ascite di albumina - SAAG: se il rapporto tra albumina sierica ed albumina ascitica è superiore ad 1.1 la condizione è collegata ad ipertensione portale (cirrosi o insufficienza cardiaca congestizia); viceversa se il rapporto è inferiore ad 1.1 si tratta di essudato, quindi presumibilmente di ascite infiammatoria, neoplastica o tubercolotica.

In presenza di ascite l'ecografia è utile per valutare la situazione degli organi addominali e la presenza di splenomegalia (per la valutazione dell'ipertensione portale).



Altri articoli su 'Ascite: stadio, sintomi e diagnosi'

  1. Acite
  2. Ascite: trattamento
  3. Ascite - Farmaci per la cura dell'Ascite