Febbre: Cos'è? Cause, Quando Preoccuparsi e Cosa Fare

Febbre: Cos'è? Cause, Quando Preoccuparsi e Cosa Fare
Ultima modifica 18.12.2020
INDICE
  1. Cos'è la Febbre
  2. Misurare la Febbre
  3. Cause
  4. Sintomi e Classificazione
  5. Cura
  6. Approfondimenti

Cos'è la Febbre

Si parla di febbre quando la temperatura corporea aumenta al di sopra dei valori normali, cioè oltre i 37,2-37,5°C.

Quest'alterazione è causata da uno spostamento a valori patologici del sistema di regolazione dell'ipotalamo, per azione di mediatori chimici endogeni: le citochine pirogene. Questi pirogeni endogeni sono liberati in risposta all'azione di agenti infettivi e dei loro prodotti (pirogeni esogeni) oppure a focolai infiammatori e necrotici di natura non infettiva. La febbre è, quindi, una risposta immunitaria di fase acuta a varie cause capaci di indurre infezione e/o malattia e rappresenta un segno clinico comune a molte condizioni mediche.

L'esempio più comune di patologia caratterizzata da febbre è l'influenza stagionale, ai quali l'organismo risponde con un incremento della temperatura, tale da neutralizzare l'azione dei virus implicati nella malattia infettiva.

Temperatura Corporea: valori normali e alterazioni

Per il nostro organismo, è molto importante mantenere una temperatura interna relativamente costante, poiché in questo modo i vari processi metabolici possono avvenire ad una velocità ottimale.

La febbre rappresenta una reazione dell'organismo a fenomeni capaci d'influenzare il valore della temperatura corporea, come una malattia o un'infezione, ma non è di per sé una malattia. Questa manifestazione è da considerare, infatti, un sintomo.

Normalmente, in un individuo sano la temperatura corporea è compresa tra i 36,4 ed i 37,2 gradi centigradi (°C). Tuttavia, durante la giornata l'ambiente termico interno subisce delle variazioni legate all'attività ciclica del metabolismo e di alcune sostanze biologiche secrete con ritmo circadiano

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/02/25/febbre-orig.jpeg Shutterstock

Di solito, la temperatura corporea è più bassa al mattino e più alta nel pomeriggio e di sera. Vi sono poi molti altri fattori come lo stato di salute, la presenza di particolari patologie, la digestione e l'attività fisica che contribuiscono ad alimentare queste piccole variazioni termiche.

Alla luce di tutti questi elementi è facile capire come in molti casi il confine tra normalità e febbre sia molto sottile.

Ad esempio: una temperatura di 37,5°C registrata al mattino con tutta probabilità indica uno stato febbrile; discorso diverso se tale valore viene registrato verso sera in una donna in piena fase ovulatoria (in questo periodo del ciclo mestruale la temperatura corporea è, infatti, superiore alla norma di mezzo grado).

Lo sapevate che...

La fluttuazione della temperatura corporea durante la giornata fa sì che verso le ore 18 l'atleta raggiunga il suo massimo livello prestativo. Una temperatura leggermente superiore alla norma migliora infatti la velocità di propagazione degli stimoli nervosi ed aumenta il metabolismo, facilitando la produzione di energia.

Misurare la Febbre

Come viene rilevata la Febbre?

La temperatura varia leggermente nelle varie parti del corpo umano. Nella pratica clinica, il parametro viene misurato in corrispondenza di uno dei seguenti punti: cavità orale, ascella o retto.

Lo sapevate che...

La temperatura corporea è uno dei parametri vitali utili a monitorare le condizioni di un paziente: la misurazione della temperatura corporea può essere utile per controllare se una persona è malata o se il trattamento terapeutico sta funzionando in modo adeguato.

Il valore rilevato in sede rettale si avvicina con maggiore precisione alla reale temperatura interna (circa 37°C ± 0.5°C). La temperatura ascellare è, invece, più bassa rispetto a quella centrale (36,6°C ± 0,5°C), così come quella sottolinguale che è inferiore di circa 0,2-0,5°C.

La temperatura più affidale sarebbe, in ogni caso, quella esofagea inferiore.

Per approfondire: Come Misurare la Febbre

A quali valori si parla di Febbre?

La temperatura corporea è compresa in un intervallo di 36,4-37,2°C.

La febbre viene definita quando in un adulto la temperatura corporea supera i 37,2-37,5°C.

Un bambino ha la febbre quando la temperatura è pari o superiore a uno di questi livelli:

  • 38°C misurata per via rettale;
  • 37,5°C misurata per via orale;
  • 37,2°C misurata sotto il braccio (ascellare).

Cause

Come funziona la regolazione della temperatura corporea

La temperatura corporea è regolata dall'equilibrio tra termogenesi e termodispersione, cioè la produzione e la conseguente cessione di calore da parte del corpo.

Il nostro organismo produce continuamente calore (termogenesi) come sottoprodotto delle trasformazioni chimiche (metabolismo) che avvengono continuamente in tutte le cellule. Se il calore prodotto non fosse eliminato, durante il riposo muscolare e in condizioni ambientali normali, la temperatura media del corpo umano aumenterebbe di circa 1,5°C ogni ora.

L'organismo riesce mantenere un equilibrio dinamico tra ingresso (termogenesi e assorbimento) e uscita di calore (termodispersione) dal sistema, principalmente mediante l'evaporazione di acqua delle mucose (favorita dalla respirazione) e la sudorazione (circa 30 ml di sudore/h nella persiratio insensibilis). Per questo, la temperatura corporea si mantiene costantemente intorno ai 37°C, in quanto il corpo elimina tanto calore quanto ne assorbe o produce.

Il centro regolatore della temperatura corporea è localizzato a livello ipotalamico. Questo "termostato" fisiologico non solo è in grado di ricevere segnali dai recettori periferici (caldo – freddo), ma è anche direttamente sensibile alla temperatura del sangue che lo irrora. L'ipotalamo, a sua volta, genera segnali efferenti che influenzano la produzione e la dispersione del calore, attraverso il sistema simpatico e somatomotorio.

Febbre: principio di base

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/02/25/febbre-2-orig.jpeg Shutterstock

La febbre di per sé non è uno stato patologico, ma un sintomo che insorge in risposta ad una determinata malattia.

La febbre dipende da una modificazione del valore di set point, regolato dall'ipotalamo, che obbliga il sistema di termoregolazione ad innalzare la temperatura corporea in maniera controllata a valori più alti del normale.

Molto spesso, la febbre costituisce una risposta a infezioni batteriche o virali che stimolano alcune cellule del sistema immunitario (globuli bianchi) a proliferare ed a secernere diverse sostanze chimiche, tra cui le citochine. Alcune di queste agiscono sui centri termoregolatori cerebrali innalzando il valore del set point ed agiscono pertanto come pirogeni (induttori della febbre). Poiché l'aumento della temperatura indotto dai pirogeni endogeni (IL-1 e TNF-α) stimola un aumento della velocità di molte risposte immunitarie contro i microrganismi invasori, la febbre è considerata benefica, poiché migliora la capacità dell'organismo di difendersi. Considerato, poi, che la maggior parte dei patogeni viene uccisa ad una temperatura prossima ai 40°C, la febbre rappresenta una preziosa difesa per il nostro organismo.

Le citochine possiedono anche un'azione dolorifica e provocano disappetenza, nausea e malessere generale. Tutto ciò spiega l'associazione della febbre a classici sintomi come il mal di testa e l'indolenzimento muscolare.

L'ipotalamo riesce ad aumentare la temperatura corporea controllando le funzioni di molti organi e tessuti. Tra le numerose armi che il nostro corpo ha a disposizione per aumentare la quantità di calore prodotto, limitando al tempo stesso le dispersioni, ricordiamo:

L'aumento della temperatura si associa da un lato ad una riduzione della proliferazione dei microrganismi patogeni e dall'altro ad un sensibile incremento dell'attività delle cellule con funzione immunitaria. Basti pensare che un incremento di mezzo grado rispetto ai valori normali è sufficiente ad aumentare considerevolmente la risposta dei linfociti B e T contro i microrganismi patogeni.

Febbre

Febbre vs Colpo di Calore

La febbre non va confusa con il colpo di calore, un episodio particolarmente grave, in cui l'elevato aumento di temperatura non è spontaneo, ma causato da un evento esterno, come il salire su un'automobile rimasta per ore sotto il sole rovente.

Alterazioni fisiologiche della temperatura corporea

La normale temperatura di un adulto è compresa in un intervallo di 36,4-37,2°C. Questo parametro è diverso nelle varie parti del corpo umano e dipende, entro certi limiti, dalla temperatura dell'ambiente, dall'attività fisica e da una serie di altri fattori:

  • La temperatura corporea varia nel tempo: durante la giornata subisce variazioni che vanno da 0,5 a 1°C, toccando il minimo all'alba, tra le 4 e le 6 del mattino ed il massimo il pomeriggio, tra le 17 e le 20 (ritmo circadiano).
  • Nella donna esiste un ritmo correlato con il ciclo mestruale: la temperatura aumenta di circa 0,6°C all'ovulazione e si mantiene tale sino alla mestruazione.
  • La temperatura corporea aumenta leggermente dopo i pasti.
  • La gravidanza, alterazioni ormonali e l'età possono modificare la temperatura corporea.
  • Infine, la temperatura centrale può aumentare anche di 1°C o più in caso di lavoro fisico intenso o attività sportiva.

Febbre: cause principali

La febbre che si presenta in modo duraturo per più ore o giorni, oppure con picchi regolari nelle stesse ore della giornata, può essere provocata principalmente da:

Sintomi e Classificazione

Classificazione della Febbre

 Sulla base della temperatura registrata, la febbre è classificata come:

  • Febbricola: se la febbre non supera i 38°C
  • Febbre lieve: temperatura compresa tra 38-38,5°C
  • Febbre moderata: 38,5-39°C
  • Febbre elevata: 39-39,5°C
  • Iperpiressia: 39,5°-41°C

In base al suo andamento, la febbre è definita:

  • Febbre continua: le fluttuazioni quotidiane di temperatura sono inferiori ad un grado centrigado e la febbre persiste nel tempo;
  • Febbre remittente: le fluttuazioni quotidiane di temperatura (almeno due) sono superiori al grado centigrado e non tornano mai ai valori basali (caratteristica della maggioranza delle malattie febbrili);
  • Febbre intermittente: la febbre sale e scende durante il giorno per tornare alla normalità verso il mattino. Se le escursioni di temperatura sono molto alte, si parla di febbre settica. La febbre intermittente è caratteristica delle malattie neoplastiche maligne;
  • Febbre ricorrente: episodi febbrili intervallati da periodi di tempo più o meno lunghi in cui la temperatura corporea torna ai valori normali (tipico di alcune malattie come la malaria, la brucellosi e l'infezione da Borrelia).

Sintomi associati alla Febbre

L'esordio della febbre può associarsi ad altre manifestazioni (presenti o meno a seconda della causa che la determina):

Altri possibili segnali d'allarme correlati alla febbre, che devono essere riferiti tempestivamente al proprio medico di base, sono:

Cura

Come si cura la Febbre

Come abbiamo visto, la risposta febbrile altro non è che un potente ed efficace mezzo di difesa. L'aumento di temperatura può essere considerato, quindi, come una vera e propria medicina che il nostro corpo possiede per difendersi da infezioni virali e batteriche.

Privare l'organismo di un sostegno così importante assumendo farmaci antipiretici (in grado di abbassare la temperatura corporea), potrebbe in molti casi avere effetto contrario rispetto a quanto sperato.

Per esempio, l'utilizzo di antibiotici può abbassare le difese immunitarie andando ad eliminare non solo i batteri patogeni, ma anche quelli utili. Inoltre, se la malattia è causata da virus, questa classe di farmaci si dimostra non solo del tutto inefficace ma addirittura nociva perché, per i motivi sopraccitati, allunga i tempi di guarigione e favorisce il ripetersi di nuovi episodi infettivi.

Dunque, se la febbre non è particolarmente elevata, la terapia più efficace è il riposo abbinato alle classiche raccomandazioni che prevedono il consumo di pasti facilmente digeribili, l'abbondante assunzione di acqua e l'astensione da fumo o alcolici.

Per approfondire, leggi: Dieta e Febbre

Importante è altresì ascoltare i sintomi che il nostro corpo ci invia; se si sente freddo è bene coprirsi di più, se al contrario si avverte una sensazione di calore eccessivo è bene diminuire gradualmente la temperatura dell'ambiente.

Infatti, dopo una prima fase in cui l'organismo cerca di trattenere il calore al suo interno per innalzare la temperatura, segue una seconda fase in cui tale calore viene disperso all'esterno per ristabilire l'equilibrio termico (sudorazione, vasodilatazione).

Se la febbre supera i 39°C, soprattutto se a soffrirne bambini ed anziani, è comunque opportuno assumere dei medicinali in grado di riportare la temperatura corporea al di sotto di questo valore. Considerando le numerosissime cause d'origine della febbre tali medicinali dovranno essere prescritti esclusivamente da un medico dopo un accurato esame diagnostico nel quale il paziente avrà cura di specificare ogni sintomo avvertito. Se la temperatura permane elevata per più di 3-4 giorni dall'inizio della terapia è bene interpellare nuovamente il medico per esaminare eventuali complicanze.

Approfondimenti

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici