Il complesso equilibrio chimico-fisico del sistema gastro-intestinale.
A livello gastrico troviamo tre principali ghiandole: le ghiandole cardiali che secernono muco; le ghiandole oxintiche che secernono muco a livello del colletto ed acido cloridrico a livello parietale; e le ghiandole antrali secernenti pepsinogeno.
Alcune cellule della mucosa gastroenterica sono in grado di produrre ormoni che possono agire sia a contatto con le cellule vicine che a distanza. Gli ormoni più importanti sono la gastrina, prodotta dalle cellule G a livello dello stomaco, che stimola le cellule gastriche a produrre acido cloridrico; la secretina, prodotta dai villi intestinali, che va a stimolare la produzione di succo pancreatico; la colecistochinina, che agisce a livello della colecisti e del pancreas stimolandone lo svuotamento; l'enteroglucagone che ha un'azione simile al glucagone; il GIP prodotto dall'intestino, che inibisce la secrezione dell'acido; il VIP prodotto da tutto l'intestino che determina una vasodilatazione ed un aumento della motilità intestinale; la somatostatina prodotta dal pancreas e dall'intestino inibisce la secrezione gastrica.
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Il sistema gastro-intestinale è contraddistinto da un complesso equilibrio, composto da diversi fattori: aggressivi e difensivi.
La componente aggressiva è rappresentata dalla secrezione acida, stimolata dalla gastrina, dall'attivazione vagale e dall'istamina liberata dalle cellule enterocromoaffini presenti nella mucosa; entro certi limiti, l'acidità gastrica è comunque importante, perché attiva l'azione proteolitica della pepsina originatasi dal pepsinogeno.
Il pepsinogeno viene trasformato in pepsina a livello gastrico, in presenza di pH acido. La gastrina stimola la produzione di acido cloridrico; questa viene inibita quando nell'ambiente gastrico si raggiunge un determinato livello soglia di acidità; inoltre, la produzione di ioni idrogeno da parte della pompa protonica è stimolata non solo dalla gastrina, ma anche dal sistema parasimpatico (in seguito a stimolazione dei recettori muscarinici eccitatori μ3, i quali determinano un aumento dell'attività della pompa protonica), e dall'istamina, in seguito a stimolazione dei recettori H2; l'autocontrollo di questi mediatori garantisce l'equilibrio fisiologico.
La principale componente difensiva è il muco; secreto dalle cellule specializzate della mucosa gastrica, costituisce uno strato di 0,2 mm su tutta la superficie della mucosa che rallenta la diffusione dell'acido cloridrico e della pepsina; gli ioni bicarbonato, secreti dalle cellule non parietali della mucosa gastrica, contribuiscono a tamponare il pH acido; la barriera di cellule epiteliali è ovviamente a rapido tourn-over (sell restitution). Il muco, quindi, protegge lo stomaco dai succhi gastrici mediante un'azione meccanica ed un'azione chimica; in più consente un adeguato flusso ematico a livello gastrico e favorisce la rapida rinnovazione delle cellule gastriche. Le prostaglandine hanno anch'esse una funzione difensiva (considerata l'attività inibitoria sulla pompa protonica), ed un'azione citoprotettiva, perché stimolano la secrezione da parte delle cellule mucipare e come ricordato bloccano la pompa protonica.
In condizioni fisiologiche fattori aggressivi e difensivi coesistono all'equilibrio; eventuali alterazioni si traducono in disturbi o vere e proprie patologie gastro-intestinali.
I fattori che possono provocare uno squilibrio di questi fattori, a favore di quelli aggressivi, sono innumerevoli: l'alterata biogenesi di prostaglandine e la riduzione della loro funzione protettiva; l'eccessiva produzione di gastrina o istamina; un deficit della barriera di muco; la presenza di Helicobacter Pylori; e disturbi circolatori in seguito a stress o traumi. Anche il fumo e l'alcool riducono i fattori difensivi.
L'Helicobacter pylori è un batterio gram negativo, mobile e spiraliforme, in grado di colonizzare la mucosa gastrica e provocare un'infiammazione umorale, la quale porta dapprima ad una gastrite e dopo ad una vera e propria erosione della parete, denominata ulcera peptica. In realtà il batterio si localizza negli strati più profondi del gel di muco che ricopre la mucosa, ma non invade il tessuto.
L'ulcera peptica è una lesione del tessuto di rivestimento interno (mucosa) dello stomaco (ulcera gastrica) o, più frequentemente, del duodeno (ulcera duodenale); l'erosione della parete può coinvolgere la mucosa gastrica a livello superficiale od epiteliale, oppure può scendere in profondità fino alla fascia muscolare. Il succo gastrico, formato da acido cloridrico e pepsina, ha la capacità potenziale di erodere la mucosa con la quale è a contatto; si forma un'ulcera quando i fattori protettivi della mucosa, quali la produzione di un muco viscido di rivestimento ed i processi naturali di riparazione tessutale, non riescono più a controbilanciare l'aggressione del succo gastrico.
Le ulcere peptiche sono così chiamate proprio perché determinate dall'azione della pepsina sulla mucosa. Le cause della rottura dell'equilibrio tra meccanismi di difesa della mucosa e fattori danneggianti, a favore di questi ultimi, sono complesse e non ancora del tutto conosciute. La presenza di Helicobacter pylori è la causa di ulcera peptica nel 70-80% dei casi, ma la malattia può essere causata anche da un uso smodato di farmaci antinfiammatori non steroidei. La terapia farmacologica è atta ad alleviare il classico dolore bruciante a livello addominale e a ripristinare le fisiologiche condizioni di equilibrio. In caso di alterazioni di questo complesso equilibrio chimico-fisico e possibile intervenire con diverse tipologie di farmaci.