Farmaci Diuretici: Cosa sono e Quali sono
Ultima modifica 26.02.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Diuretici Osmotici
  3. Diuretici Inibitori dell'Anidrasi Carbonica
  4. Diuretici Risparmiatori di Potassio
  5. Diuretici Tiazidici
  6. Diuretici dell'Ansa

Introduzione

I farmaci diuretici sono farmaci capaci di incrementare e promuovere la produzione e l'escrezione di urina. Essi vengono impiegati nel trattamento di diversi disturbi e malattie, quali ad esempio: ipertensione, stati edematosi causati da differenti malattie, ipervolemia e nei casi in cui è necessario intervenire per eliminare in maniera relativamente rapida grandi quantità di liquidi.

Farmaci Diuretici Shutterstock

I diuretici sono un gruppo di farmaci piuttosto vasto che comprende differenti principi attivi che agiscono in maniera diversa. Proprio basandosi sul meccanismo d'azione e/o sul distretto renale sul quale agiscono è possibile eseguire una classificazione di questi farmaci. Di seguito entreremo più nel dettaglio.

Diuretici Osmotici

I diuretici osmotici agiscono su tutto il nefrone e non in un'area ben precisa a differenza degli altri tipi di diuretici che andremo in seguito ad elencare. La loro presenza nel lume tubulare richiama acqua dallo spazio interstiziale per ragioni osmotiche.

I diuretici osmotici quindi portano all'eliminazione di grandi quantità di acqua ma non di sodio.

Appertiene a questo gruppo di diuretici il mannitolo. Le indicazioni terapeutiche riguardano il trattamento dell'insufficienza renale acuta, il trattamento dell'ipertensione endocranica, la riduzione della pressione endooculare e l'aumento dell'escrezione di sostanze tossiche per via urinaria.

Fra i possibili effetti indesiderati, ricordiamo: nausea, vomito, diarrea, mal di testa, ipotensione.

Diuretici Inibitori dell'Anidrasi Carbonica

Come è facilmente intuibile, gli inibitori dell'anidrasi carbonica sono diuretici che agiscono a livello dell'enzima noto, per l'appunto,  come anidrasi carbonica. In particolare, questo tipo di diuretici agisce a livello del tubulo contorto prossimale, ma l'enzima che costituisce il loro target è presente anche anche sul dotto collettore.

L'anidrasi carbonica viene inibita in maniera non competitiva da questi farmaci; tale inibizione porta ad una riduzione della secrezione nel lume di ioni H⁺ - che, di conseguenza, non vengono scambiati con ioni Na⁺ - e ad un incremento dell'eliminazione attraverso il rene di ioni bicarbonato (HCO₃⁻), sodio, potassio e acqua. In questo modo si verificano diuresi e alcalinizzazione delle urine.

Appartiene a questo gruppo di diuretici l'acetazolamide.

Fra le indicazioni terapeutiche ritroviamo il trattamento degli edemi da insufficienza cardiaca, del glaucoma, del gonfiore (edema) oculare causato da accumulo di liquidi e dell'epilessia.

Fra gli effetti indesiderati, invece, ricordiamo: nausea, vomito, diarrea, sonnolenza, confusione, tinnito, anoressia, disturbi elettrolitici, aumento del rischio di calcoli renali.

Lo sapevi che...

Esistono inibitori dell'anidrasi carbonica che rientrano nella composizione di colliri aventi indicazioni specifiche per il trattamento del glaucoma. Stiamo parlando della brinzolamide e della dorzolamide.

Diuretici Risparmiatori di Potassio

I diuretici risparmiatori di potassio vengono così chiamati in quanto sono gli unici a non provocare ipopotassemia. Essi agiscono nella parte terminale del tubulo distale e nel dotto collettore.

Apaprtengono a questo gruppo principi attivi come:

  • Lo spironolattone che agisce andando ad antagonizzare i recettori per l'aldosterone. Normalmente, questo mineralcorticoide appena citato consente il riassorbimento di sodio ed acqua e l'escrezione del potassio. Grazie alla sua azione antagonista, lo spironolattone blocca l'aumento del riassorbimento del sodio e del cloro e l'aumento dell'escrezione di potassio indotti dall'aldosterone. In questo modo, pertanto, lo spironolattone è in grado di determinare un effetto diuretico negli stati edematosi sostenuti da iperaldosteronismo (una delle indicazioni terapeutiche di questo principio attivo).
  • L'amiloride che agisce inibendo il canale al sodio che si trova sulla parte luminale della membrana a livello del tubulo distale e del dotto collettore. Tale canale riassorbe ioni sodio grazie al gradiente elettrochimico che si viene a creare ad opera di una pompa Na⁺ localizzata nella parte basolaterale della cellula e che porta gli ioni sodio nello spazio interstiziale.

I diuretici risparmiatori di potassio vengono di solito impiegati in associazione a diureticii tiazidici o diuretici dell'Ansa per ridurne l'effetto di ipopotassemia. Per il suo effetto antagonista nei confronti dell'aldosterone, come già accennato, lo spironolattone viene anche utilizzato in caso di iperaldosteronismo.

Fra i possibili effetti indesiderati, ricordiamo: distrubi gastrointestinali, reazioni cutanee, mal di testa (nota: gli effetti collaterali possono variare in funzione del principio attivo preso in considerazione e della sua associazione con altri principi attivi).

Diuretici Tiazidici

I diuretici tiazidici sono considerati come farmaci diuretici a media intensità d'azione che agiscono - a livello renale - in corrispondenza del tubulo distale.

Più nel dettaglio, i tiazidici agiscono come inibitori del simporto di sodio e cloro: bloccando il trasportatore contemporaneo di sodio e cloro a livello distale, riducono il riassorbimento di acqua e sodio a livello del tubulo contorto distale, da cui una riduzione della ritenzione idro-salina, della gittata cardiaca e delle resistenze periferiche, accompagnata dall'incremento del volume di urina espulsa (minor volemia sanguigna).

I farmaci tiazidici sono efficaci antiipertensivi ma - proprio in virtù del loro meccanismo d'azione - inducono gravi squilibri ionici, come l'ipopotassemia.

Chiaramente, la farmacologia dei farmaci tiazidici si espleta a livello renale, per cui introdotti per via orale vanno metabolizzati e condotti a livello del rene. Più specificatamente, giungono a livello del tubulo contorto prossimale per ultrafiltrazione o secrezione attiva, dal quale arrivano poi al tubulo contorto distale.

Vengono definiti "diuretici a limite massimo", in quanto hanno un effetto dose-dipendente; tuttavia, esiste un valore soglia oltre il quale l'effetto dei diuretici tiazidici non può essere ulteriormente potenziato.

È stato dimostrato che parte dell'azione diuretica di questi farmaci è mediata dalle prostaglandine, per cui esiste un'interferenza farmacologica dei tiazidici con i FANS, che ne riducono l'effetto inibendo la sintesi delle prostaglandine.

Appartengono a questo gruppo di diuretici principi attivi quali l'idroclorotiazide e il clortalidone.

Gli usi terapeutici di questi farmaci riguardano il trattamento cronico dell'ipertensione lieve o moderata e il trattamento degli edemi di natura cardiaca, renale o epatica. Essi possono essere impiegati sia in monoterapia che in terapia di associazione insieme ad altri principi attivi, generalmente ad azione antipertensiva.

Gli effetti collaterali, come già detto, inducono squilibri ionici, soprattutto ipopotassemia, pericolosa per anziani con problemi cardiaci ed in terapia digitalica; in tal caso si deve intervenire con integratori potassici o alimenti ricchi di potassio, oppure ancora associare ai tiazidici farmaci risparmiatori di potassio.

Diuretici dell'Ansa

I diuretici dell'ansa agiscono impedendo il trasporto di sodio, potassio e cloro nell'ansa ascendente di Henle; il gradiente osmotico, così, non è abbastanza elevato da permettere il riassorbimento di acqua.

Lo squilibrio ionico modifica il potenziale di membrana impedendo il riassorbimento di ioni potassio, magnesio e calcio. Sono farmaci rapidi ed efficaci, considerati come diuretici ad alta intensità d'azione, ma anche in questo caso si rischia di incappare in gravi squilibri ionici non solo di potassio, ma anche di magnesio e di calcio (da ciò la necessità di integrare questi minerali). Inoltre, sono farmaci ototossici, ovvero tossici per i nervi dell'apparato acustico. Questo effetto collaterale è potenziato, ad esempio, dagli antibiotici aminoglicosidi.

L'uso terapeutico, vista la loro potente e rapida azione, è comune in caso di emergenze come edemi cardiaci, epatici e renali. Alcuni diuretici dell'ansa possono essere indicati anche in caso di edemi periferici, ipertensione, insufficienza renale acuta e cronica e altre condizioni e patologie.

Appartengono a questo gruppo di farmaci, principi attivi quali: la furosemide, la torasemide e l'acido etacrinico.