Dolore: da cosa dipende il dolore?

Ultima modifica 07.11.2019

Il dolore è un'esperienza sensoriale percepita a livello del sistema nervoso centrale come un'emozione sgradevole.

Con il termine nocicezione si intendono tutti quei meccanismi di trasmissione dello stimolo doloroso dalla periferia al sistema nervoso centrale; l'interazione delle diverse aree cerebrali che elaborano il segnale nocicettivo, ne consente la presa di coscienza, così si ha la percezione del dolore. Tale percezione dolorifica può essere suddivisa in diverse componenti:

  • una componente sensitivo-discriminativa che consente di localizzare lo stimolo e di quantificarne qualità ed intensità;
  • una componente affettivo-emozionale che consiste all'individuo di reagire al dolore affettivamente parlando;
  • una componente cognitivo-valutativa, che consta nella capacità di valutazione del dolore a seconda dell'educazione ricevuta e del contesto sociale.

Il dolore viene altresì distinto in dolore acuto, conseguente ad un processo infiammatorio, e dolore cronico; quest'ultimo perdura per lungo tempo ed è causato da un'alterazione del nervo, che se prolungata ne modifica la  stessa struttura fisiologica.
Analizzando nel dettaglio il percorso dello stimolo doloroso dalla periferia al sistema nervoso centrale, vengono coinvolti:

  • i nocicettori: sono i rivelatori dello stimolo doloroso a diversi livelli; la natura dello stimolo può essere di tipo chimico, meccanico-fisico o termico;
  • lo stimolo viene poi condotto lungo le fibre nocicettive, successivamente al nervo sensitivo e dopo al nervo spinale; le fibre nocicettive possono essere amieliniche, in tal caso trasmettono lo stimolo lentamente e sono responsabili del dolore tedioso, oppure mieliniche, ovvero possono trasmettere lo stimolo più velocemente e sono responsabili del dolore puntorio;
  • il nervo spinale giunge fino alla materia grigia del midollo spinale, dove a livello delle corna spinali forma due fasci: il fascio spinotalamico, che trasmette stimoli di tipo cutaneo, somatico e viscerale, risalendo il midollo fino al talamo; ed il fascio spino reticolare, che trasmette stimoli di tipo somatico e viscerale
  • Giunti al SNC lo stimolo viene analizzato ed integrato in diversi livelli:

A livello bulbare vengono coinvolti alcuni nuclei per l'analisi dello stimolo, da qui si dipartono: vie discendenti in grado di modulare la percezione dolorosa, mediante neurotrasmettitori; altre fibre che giungono fino ai muscoli per permettere la reazione motoria allo stimolo doloroso; ed altre fibre ancora che giungono al sistema cardiovascolare e respiratorio.
A livello mesencefalico si hanno le reazioni emozionali al dolore, da qui si dipartono le fibre che regolano la reazione neuroendocrina.
A livello talamico (corteccia cerebrale) si ha la percezione sensitivo-discriminatoria del dolore, ovvero si localizza la provenienza dello stimolo, la qualità e quantità, cui corrisponderanno reazioni motorie e sensoriali.
Tali livelli rappresentano le vie discendenti del dolore, le quali ne modulano la percezione a livello sovra spinale, nella sostanza grigia periacqueduttale e nella regione ventro-mediale del bulbo. La modulazione del dolore avviene mediante la liberazione di neurotrasmettitori, soprattutto oppioidi endogeni; la loro produzione varia da individuo ad individuo, perciò si parla di “soglia del dolore”. Le vie discendenti hanno come bersagli i neuroni nocicettivi spinali e gli interneuroni (inibitori o eccitatori); gli stessi neuroni delle vie ascendenti spino-talamiche.

Concludendo, potremmo riassumere dicendo che le vie ascendenti trasmettono lo stimolo dalla periferia al SNC, mentre le vie discendenti riducono lo stimolo dolorifico e lo riconducono a livello centrale.

 


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