Asma, terapia farmacologica
L'asma è una patologia infiammatoria cronica del sistema respiratorio, associata ad ipersensibilità bronchiale, ovvero ad un'iperattività della mucosa bronchiale nei confronti di stimoli endogeni ed esogeni; per questa ragione, la maggior parte dei casi asmatici insorge sotto forma di reazioni allergiche. La sintomatologia riscontrata è la forte irritazione delle vie aeree superiori, con tosse bronchiale persistente e difficoltà a respirare normalmente (a causa della progressiva ostruzione delle vie aeree).
Alla comparsa dell'asma possono concorrere alcuni fattori di rischio: individuali, dovuti a fattori genetici, età e popolazione di appartenenza; ed ambientali, quali agenti esterni stimolanti, allergeni provenienti da acari, muffe, pelo degli animali, aria fredda ed umida, inquinamento atmosferico, bruschi sbalzi termici, eccessiva attività fisica, forti emozioni, patologie virali, fumo e alcuni farmaci (FANS).
La patologia asmatica viene classificata in diversi livelli di gravità, in relazione al numero di attacchi asmatici notturni e al volume espiratorio forzato (FEV) in un secondo.
- Il livello 1 - INTERMITTENTE - presenta attacchi notturni due volte al mese ed una FEV superiore all'80% di quella teorica;
- Il livello 2 - LIEVE PERSISTENTE - presenta attacchi notturni una volta alla settimana ed una FEV superiore all'80%;
- Il livello 3 - MODERATO PERSISTENTE - presenta attacchi quotidiani e sporadici, con FEV compresa tra il 60 e l'80% del valore teorico;
- Il livello 4 - GRAVE PERSISTENTE - presenta attacchi quotidiani e ripetuti, con FEV uguale o inferiore al 30% di quella teorica.
La patogenesi dell'asma può avere diverse origini.
Secondo il modello immunologico può scatenarsi a partire dal contatto con l'allergene; al primo contatto segue un'immediata reazione allergica “precoce” ed una riduzione del PEF, che successivamente viene ripristinato; dopodiché si avrà una reazione tardiva, dopo 4-6 ore, che indurrà una reazione anticorpale.
In secondo luogo, l'asma può essere causata da un'iperattività bronchiale non specifica, perché non causata dall'allergene; questa tipologia porta ad un progressivo restringimento del canale respiratorio e ad un aumento della secrezione mucosa.
Il cosiddetto “attacco asmatico” è composito da due fasi; una fase immediata caratterizzata da broncospasmo, ovvero da una contrazione della muscolatura liscia bronchiale; ed una fase tardiva dopo alcune ore dall'esposizione allo stimolo, caratterizzata da attacchi di tosse ripetuti e difficoltà respiratorie.
La terapia farmacologica può riferirsi a queste fasi con categorie farmacologiche differenti: durante la fase immediata verranno somministrati farmaci broncodilatatori con azione immediata ed asintomatica, mentre durante la fase tardiva si interviene somministrando antinfiammatori molto forti, come i glicocorticoidi.
I farmaci antiasmatici possono quindi riguardare queste differenti categorie farmacologiche: broncodilatatori ad azione immediata ed agenti antinfiammatori per terapie croniche.