Ultima modifica 25.07.2019

Da una stessa pianta si possono ricavare oli essenziali diversi da organi diversi; ad esempio, abbiamo visto come dall'arancio amaro si ricavino oli essenziali dai frutti per spremitura, ma anche dai fiori e dalle foglie per distillazione in corrente di vapore.

Gli oli essenziali sono il prodotto di estrazione di composti racchiusi nelle strutture di secrezione interne (tasche lisigene, schizolisigene, schizolisogene e canali) ed esterne (peli, squame ed emergenze) della pianta. Gli oli essenziali si ottengono da droghe fresche, che a seconda dell'organo in cui è racchiuso l'olio devono essere adeguatamente preparate, lasciate intere o frantumate nel caso siano particolarmente coriacee, o dove gli oli essenziali sono racchiusi in organi di secrezione interna (conifere e canfora). Le sostanze estratte sono prevalentemente monoterpeni e sesquiterpeni; negli oli essenziali sono contenuti in minima quantità (1-2%) anche flavonoidi, e cumarine, composti caratterizzati anch'essi da un basso peso molecolare. I terpeni possono classificarsi in base alla loro caratterizzazione chimica in:

Idrocarburi costituiti da carboni e idrogeni (-CH-);
Idrocarburi con diversi livelli di ossigenazione (-CHO-).

In generale, i terpeni sono molecole contenenti multipli di 5 atomi di carbonio. I monoterpeni, ad esempio, sono molecole a 10C, con diverse caratterizzazioni cicliche, configurazioni spaziali e ottiche.

I monoterpeni e i sesquiterpeni (15C) idrocarburici sono i componenti principali degli oli essenziali, che in questo caso hanno spiccate proprietà irritanti per le mucose, perché non essendo ossigenati presentano maggiore affinità con le componenti lipidiche delle membrane e della cute; ne sono esempi il limonene degli agrumi e il linalolo della canfora.

I diterpeni vengono raramente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, poiché hanno un elevato peso molecolare; sono estratti solamente quando le temperature di estrazione sono molto elevate.

Dei composti mono e sesquiterpenici esistono anche varianti ossigenate, tra queste ritroviamo: alcoli (linalolo e genariolo), aldeidi (aldeide cinnamica e citrale), chetoni (mentone), fenoli (timolo e eugenolo), esteri, perossidi [sono molto reattivi e per la loro capacità ossidativa conferiscono proprietà antisettiche o antimicrobiche agli oli essenziali (escaridiolo)], acidi organici (acido cinnammico e benzoico) e altri ancora; si tratta in ogni modo di molecole a 10C (mono) e 15C (sesqui) con diverse funzionalità. Esistono anche mono e sesquiterpeni con porzioni solforate, tipici delle Liliacee.
Gli oli essenziali vengono classificati altresì sulla base della componente chimica che li caratterizza sul piano funzionale: oli essenziali Ad aldeidi, o.e. A fenoli, o.e. A chetoni, o.e. A perossidi.
Tutti gli oli essenziali, indipendentemente dalla classificazione chimica, possono essere lavorati o trattati per cambiarne le caratteristiche chimiche e renderli oli essenziali purificati o attivati.
Oli essenziali Purificati: sono privati della componente idrocarburica e sottoposti a trattamenti atti ad eliminare o ridurre in modo sensibile la componente mono e sesquiterpenica, per abbattere la capacità irritante. La purificazione viene effettuata mediante distillazione frazionata, processo estrattivo che ci consente di estrarre selettivamente dalla miscela una determinata categoria chimica, che risponde - nel passaggio dallo stato liquido allo stato aeriforme- a precise condizioni di temperatura e pressione: in questo caso quelle classi mono e sesquiterpeniche a caratterizzazione idrocarburica. L'olio essenziale Purificato acquisisce le caratteristiche funzionali che gli permettono di essere inserito in una formulazione.
Oli essenziali Attivati: sono oli in cui la componente ossigenata viene incrementata con la finalità ultima di esaltarne la valenza antimicrobica, antisettica e disinfettante. In particolare, gli oli essenziali attivati sono ricchi di perossidi. Logicamente, devono rientrare nella formulazione di prodotti che hanno come espressione principale l'attività antisettica o antimicrobica. Gli oli essenziali vengono arricchiti in perossidi attraverso una lavorazione basata sull'insufflazione di aria ricca di ozono (O3); l'ossigeno, essendo di per sé un elemento particolarmente reattivo, viene così a creare, soprattutto su quei composti mono e sesquiterpenici idrocarburici, degli elementi funzionali di perossidazione.



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