Valutazione di un olio essenziale e della capacità emolitica

Ultima modifica 18.07.2019

Oltre a quelli di ordine chimico, esistono vari aspetti di ordine organolettico caratterizzanti un olio essenziale. L'odore, che deve ricordare quello della fonte, ed il sapore, vengono oggettivizzati da tabelle riportate in Farmacopea.

 

Determinazione del residuo all'evaporazione delle essenze: è un saggio farmacognostico che permette di valutare e dosare la presenza di sostanze estranee all'olio essenziale. Si tratta di una semplice caratterizzazione della qualità dell'olio, eseguita sulla base di una prova chimico-fisica estremamente semplice. L'olio essenziale - miscela di composti facilmente volatili, in quantità nota e pesata - viene lasciato all'aria e fatto evaporare; ne rimarrà un residuo formato da sostanze ad alto peso molecolare, che vengono pesate e rapportate al peso iniziale dell'olio. Si ottiene così una valutazione della quantità di sostanze ad alto pm, che non dovrebbero essere presenti nell'olio essenziale.

 

Ulteriori aspetti di carattere chimico-fisico e chimico-titolativo che ci danno un'idea della qualità chimico-fisica e fitochimica dell'olio essenziale.

 

Se un olio essenziale deve avere una determinata solubilità in alcol, significa che quell'olio è costituito da composti mono e sesquiterpenici con caratteristiche chimiche affini all'etanolo, quindi solubili in esso. L'indice di solubilità di queste essenze in alcol, rapportato con l'indice di solubilità teorico, dà un'indicazione di quanti composti terpenici caratterizzano in modo corretto o scorretto quell'olio essenziale (entrambi i valori sono tabulati).

 

Metodo titolativo: consiste nella determinazione dell'1-8 cineolo nelle essenze; è un metodo associabile in particolare all'olio essenziale di eucalipto. L'1-8 cineolo è infatti il nome chimico del monoterpene eucaliptolo; per questo motivo, la sua determinazione titolativa si traduce in una valutazione quantitativa e qualitativa dell'olio essenziale di eucalipto.


La determinazione del potere amaricante è riferita alle droghe ad amari; è un metodo che permette di estrapolare un valore numerico direttamente proporzionale al sapore amaro di una droga; il riferimento di base è dato dalla China, la quale funge da standard per il sapore amaro di tutte le altre droghe.


Infine, la determinazione dell'attività emolitica, è riferita esclusivamente alle droghe a saponine: centella asiatica, liquirizia, ipocastano, edera... Queste saponine hanno la capacità di far esplodere i globuli rossi; quindi, la determinazione della loro azione emolitica viene effettuata sulla base di una certa quantità di saponine presenti nella droga, che sarà rapportata alla loro capacità di far coagulare un dato volume di sangue di bue. Questo metodo ci fornisce un indice qualitativo delle saponine contenute nella droga, ma anche quantitativo; se una certa quantità di droga è in grado di reagire inducendo emolisi in un dato volume di sangue di bue, allora conterrà una determinata quantità di saponine.



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