Possibili alterazioni della droga: contaminazioni di batteri, insetti e animali

Ultima modifica 24.12.2015

Altre tipologie di aggressione - che denunciano scarsa attenzione nelle fasi post essiccamento, come norme igieniche ed ambientali (umidità) scadenti - sono quelle di origine batterica.

Vi sono poi possibili infestazioni da parte di insetti, dovute a condizioni non adeguate di trasporto, di conservazione (norme igieniche e di umidità) o alla presenza di larve e uova provenienti dal luogo di raccolta; quest'ultima evenienza può verificarsi quando i metodi di essiccamento vengono eseguiti a temperature basse e ben tollerate da tali uova.

Per ogni tipologia di contaminazione esistono tabelle indicanti il massimo grado di tollerabilità per ciascuna droga; alcuni agenti biologici possono quindi essere presenti, ma solo in quantità tali da non alterarne l'attività salutistica. Esistono inoltre delle illustrazioni che mostrano la droga aggredita dai vari agenti biologici, insieme alla descrizione delle tipologie microbiche a cui essa è suscettibile; tali schede mostrano, inoltre, come si presentano le larve o le uova degli insetti che la potrebbero aggredire, e spiegano come recuperala nel caso venga contaminata. Tutti questi elementi farmacognostici sono schedati e normativamente accettati nel saggio del controllo di qualità delle droghe.

Valutare la qualità di una droga significa prendere in considerazione anche quegli elementi che la rendono scadente dal punto di vista dell'utilizzo salutistico e ne determinano il non uso.

Le tavole numeriche ci dicono per determinati gruppi biologici qual è il limite di tollerabilità. Nel caso di batteri o microrganismi si misura la quantità di UNITA' FORMANTI COLONIA (UFC) PER GRAMMO DI DROGA; le unità formanti colonia sono utilizzate in microbiologia per contare la quantità di colonie microbiche che si vengono a formare in una piastra petri. Il saggio biologico consiste nel prelevare un grammo di droga, discioglierla in una determinata quantità di acqua o terreno, prelevare la soluzione e seminarla in una piastra petri; generalmente, dopo 8-16 ore saranno cresciuti tanti punti, colonie, che stanno avendo origine dalla rapida duplicazione dei microrganismi disseminati nel terreno. Dal momento che le unità facenti colonia si possono contare, è possibile determinare i limiti numerici che determinano la linea di confine tra l'uso officinale ed il non uso di quella droga.

Nel caso di elementi di contaminazione animale, come peli, bisogna determinare il tipo di animale, valutando se questo ha portato la droga ad uno scadimento più o meno eccessivo. Se questi peli sono di ratto (i container sono luoghi facilmente aggredibili dai roditori), oppure se ci sono residui della presenza di questi animali, la droga va immediatamente rigettata, indipendentemente dalle sue qualità fitochimiche; il fatto che una droga denunci presenza di roditori è già di per sé elemento che ne impedisce l'utilizzo per fini salutistici.

Esistono anche tabelle numeriche per determinare sostanze pericolose e nocive sulla droga; siamo quindi nelle condizioni di poter determinare con un saggio di tipo chimico la presenza/assenza o la presenza/quantità di sostanze che possono non solo denunciare una contaminazione della droga, ma anche il trascorso continuativo o di lavorazione della fonte, che ha determinato uno scadimento qualitativo della droga.

La presenza di metalli pesanti può caratterizzare la droga in modo negativo, perché indice di una coltivazione avvenuta in ambienti non particolarmente salubri, magari vicino ad un inceneritore o ad una strada molto trafficata. Considerando che tali elementi non possono essere completamente assenti nella droga, sono stati fissati, anche in questo caso, limiti che ne determinano l'uso o il non uso dal punto di vista farmaceutico. Anche la radioattività non deve superare determinati limiti; limiti che sono stati ampiamente superati nel disastro atomico di Chernobyl.



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