Fattori che influenzano la resa di alcune droghe

Ultima modifica 02.04.2019

Uva ursina: Arctostaphylos uva ursi, famiglia Ericacee; piccolo arbusto simile al mirtillo. Di questa pianta si utilizzano i chinoni, composti fenolici presenti nelle foglie, la cui concentrazione può variare fino a sei volte. I fattori che influenzano la concentrazione sono esogeni, come l'altitudine, ed endogeni come lo stadio di sviluppo. Le foglie dell'uva ursina devono essere raccolte prima della fioritura.
Prunus amygdalus: varietà amara, dove la concentrazione dell'amigdalina, glucoside cianogenetico che dà il sapore di mandorle amare, può variare di diverse centinaia di volte.
Menta: fattore fondamentale, per ottenere una resa in olio essenziale ottimale, è l'ibridazione; si utilizzano le foglie, raccolte poco prima della fioritura.
Salice: si utilizza la corteccia che contiene princìpi attivi di natura fenolica, i cosiddetti salicilati; la loro concentrazione può variare di decine di volte. I fattori che influenzano la qualità di questa droga sono prevalentemente di natura esogena, come il terreno di coltura e la piovosità (che influenza molto anche la liquirizia, che richiede climi prevalentemente secchi e temperati).
Liquirizia: Glycyrrhiza glabra, famiglia Leguminose, si utilizzano le radici e gli stoloni, anche qui la glicirrizzina - principio attivo che caratterizza la droga - , può variare di diverse decine di volte, quindi determinare sul mercato grande variabilità di qualità e costo, nonché un diverso impiego della droga.

 

La variabilità in termini di quantità di princìpi attivi è elevata per una pianta medicinale, quindi per una droga. I fattori che influenzano questa variabilità sono estremamente differenti; possono essere di natura endogena, esogena, artificiale o tecnica. Tale variabilità può essere ridotta per talune droghe, ma molto elevata per altre; quando è importante, si riflette inevitabilmente sulla qualità della droga e sull'ambito in cui essa viene impiegata. Tanto è maggiore e tanto più consistenti saranno le differenze del costo e della qualità di quella droga sul mercato.

Esempio specifico: Valeriana officinalis: famiglia Valerianacee, è una pianta erbacea perenne; la droga è costituita dal rizoma e dalle piccole radici che lo avvolgono, entrambi essiccati. I princìpi attivi, gli iridoidi, sono molecole con un anello lattonico (6 atomi di cui 5 di carbonio e 1 di ossigeno), a cui è legato un anello a cinque termini. Per la valeriana questi iridoidi sono detti valepotriati e ne caratterizzano la qualità come droga.

I valepotriati danno alla valeriana proprietà erboristiche di tipo ansiolitiche - sedative. I fattori che influenzano in modo determinante la quantità di valepotriati, sono :

- il tempo: la valeriana è una pianta perenne, e il rizoma è un organo perennante, che la pianta utilizza per accumulare i princìpi attivi e svernare (passare l'inverno). Questo significa che col passare del tempo, nell'arco di un anno e delle stagioni, si può valutare quanti princìpi si riscontrano all'interno della droga; se la pianta è perenne si dovrà valutare se raccogliere la parte che interesse in inverno, in primavera, in estate o in autunno.

La conoscenza della botanica ci porta a definire meglio la raccolta di questa droga; se è vero che essa è data dalla parte ipogea e che il rizoma è un organo di riserva e di accumulo, mi aspetto che il rizoma contenga la maggior quantità di princìpi attivi quando la pianta vi ha accumulato tali sostanze come riserva, ovvero in inverno. Non a caso, dunque, i periodi durante i quali si consiglia la raccolta sono l'inverno e la primavera precoce che precede la germinazione. La percentuale di valepotriati in questi periodi può variare considerevolmente per più del doppio. L'età, lo stadio ontogenetico ed il tempo balsamico (poco prima della germinazione) sono tutti elementi che influenzano la qualità di questa droga (la valeriana è una droga ad oli essenziali).
Con un altro esempio si può notare come la resa in olio essenziale di una droga possa variare moltissimo, anche di quattro o cinque volte, rispetto al momento migliore in cui si va raccogliere la parte di nostro interesse.



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