Ultima modifica 28.11.2018

GOMME: si caratterizzano per essere tutti essudati; sono sempre eteropolisaccaridi, ma di fatto sono definite gomme per via dell'origine singolare e particolare.

  1. Gomma arabica: ottenuta per incisione dal fusto di alberi africani appartenenti alla famiglia delle Leguminose e al genere Acacia e Acacia senegal. Esistono piantagioni coltivate nelle quali si incidono gli alberi, ottenendo questo essudato che si rapprende all'aria, dando una droga di colore giallo, giallo - ocra, con una superficie lucida e dura. Se posto in soluzione, tale essudato forma un colloide, variando la tensione superficiale dell'acqua. A seconda della loro concentrazione nella soluzione acquosa, queste gomme determinano varie condizioni colloidali e possono essere utilizzate nella formulazione di innumerevoli tipologie di prodotti. La gomma arabica è impiegata anche come presidio medico - chirurgico, come lubrificante di strumenti diagnostici per ispezioni corporee. Gli impieghi sul piano funzionale sono piuttosto ridotti, limitati per lo più al loro utilizzo come eccipienti. La gomma arabica e la gomma adragante sono presenti in pasticche aromatiche, per dare particolare consistenza alla compressa, ma anche per dare sensibilità al palato.
  2. Gomma adragante: molto simile alla gomma arabica, si ricava analogamente, sempre per incisione di un albero africano coltivato, l'Astragalus gumnifer, appartenente alla famiglia delle Leguminose.
  3. Gomma sterculia: derivata dall'incisione di piante sudafricane appartenenti al genere Sterculia.
  4. Gomma Guar: denominata gomma in modo improprio. Di fatto, il suo uso, molto simile a quello delle altre gomme, fa sì che - pur essendo un prodotto derivato dalla lavorazione dei semi di una pianta appartenente al genere Cyamopsis - venga denominata gomma. In realtà, comunque, la gomma guar è un prodotto polisaccaridico caratterizzato dalle emicellulose di parete delle cellule di questi semi.

Esistono anche gomme di origine biotecnologica; in questo caso colture batteriche, selezionate ed isolate, vengono allevate in terreni di coltura a cui è addizionato un substrato carboidratico. Questi microorganismi biotrasformano tale substrato producendo un etero polisaccaride. Quest'ultimo viene poi isolato dalla coltura attraverso un semplice procedimento; è infatti sufficiente aggiungere dell'alcol isopropilico e questi carboidrati precipitano. Essi si comportano né più né meno come gomme, solo che sono di derivazione biotecnologica; si tratta quindi del prodotto di una biotrasformazione microbica operata da un microorganismo, capace di produrre una gomma che magari in natura non esiste, ma che è ideale per determinate preparazioni erboristiche, dietistiche, cosmetiche e farmaceutiche. È l'esempio della GOMMA XANTHANA, dove un batterio appartenente al genere Xanthomonas, viene utilizzato a questo scopo. Questo batterio è stato selezionato per produrre una specifica tipologia di eteropolisaccaridi, che di fatto in soluzione acquosa si comportano come delle vere e proprie gomme.

Tutte queste gomme allo stato grezzo vengono commercializzate sotto forma di polvere, così è per lo psillio e per l'agar, anche se in taluni casi possono essere vendute in scaglie. La gomma arabica e quella adragante sono invece raccolte in frammenti di colore giallo - ocra e poi successivamente polverizzate.

 


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