Ultima modifica 09.03.2020

Il Ginkgo è considerato una droga a flavonoidi e adattogena, con valenza soprattutto geriatrica. Le foglie di quest'albero dioico, prevalentemente utilizzato a scopo ornamentale, vengono essiccate e sono ricche di flavonoidi. Altri composti associati che contribuiscono all'espressione erboristica del Ginkgo sono i sesquiterpeni con funzioni alcoliche.

 

emodina antrachinone aloe

Foglie di Ginkgo biloba

Le foglie che vengono utilizzate, sono spesso quelle della pianta Ginkgo maschio coltivata; gli esemplari femmina sono invece minori, perché sfavoriti dall'inconveniente di avere semi ricchi in acido butirrico, acido grasso a corta catena, quindi volatile, che emana cattivo odore nell'ambiente circostante. Le foglie sono caratterizzate dalla forma a ventaglio e dal tipico colore giallo, che insorge una volta che la clorofilla presente viene completamente degradata, lasciando i soli flavonoidi (flavus = giallo).

Il Ginkgo  è detto adattogeno geriatrico, perché solitamente i prodotti formulati sulla base di questa droga sono consigliati a persone anziane, che hanno difficoltà riguardanti la memoria; il Ginkgo, infatti, con i suoi flavonoidi, migliora la circolazione cerebrale. Non a caso, dunque, il Ginkgo è una droga capace di migliorare il microcircolo cerebrale, diminuendo, così, l'intensità di morte cellulare che caratterizza in modo intenso l'età avanzata delle persone. Il Ginkgo, oltre alla proprietà adattogena, vanta anche un'azione antitrombotica, cioè anti-aggregante piastrinica; riduce quindi la formazione di microtrombi, che favoriscono la necrosi delle cellule cerebrali (oggi patologia molto frequente tra le persone anziane).



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