Ultima modifica 28.03.2019

Carciofo: Cynara scolymus, coltivato principalmente a scopi alimentari. La droga di questa pianta erbacea, bienne o perenne, è costituita dalle foglie, in particolare da quelle del primo anno.

CarciofoIl carciofo è utilizzato in formulazioni erboristiche digestive, depurative e aperitive. La droga si presenta come un fitocomplesso articolato; contiene innanzitutto flavonoidi, che esercitano un'attività molto simile quella del cardo mariano, ma ovviamente di più ridotta intensità, tant'è che il cardo mariano è una droga epatica, mentre il carciofo viene inserito tra le droghe aperitive, ad amari e digestive.

Il fitocomplesso del carciofo - oltre alla frazione flavonoidica - presenta anche una frazione detta ortodifenolica, costituita da acidi caffeoil - chinici. Un esempio è la cinarina, acido dicaffeoil - chinico, perché presenta due molecole di acido caffeico esterificate con una molecola di acido chinico. Queste molecole fanno parte del fitocomplesso del carciofo e si caratterizzano, similmente ai flavonoidi, dell'attività digestiva; grazie al loro sapore amaro, stimolano infatti la secrezione gastrica ed epatica. Il sapore amaro degli acidi dicaffeoil - chinici si coniuga con il sapore amaro dei composti sesquiterpenici lattonici: questi fanno sì che il carciofo sia riconosciuto come droga eupeptica. Assieme a queste quattro categorie di princìpi attivi, sono presenti anche acidi organici, come acidotartarico, malico e citrico, che stimolano la funzionalità tipicamente gastrica.



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