Ultima modifica 25.02.2020
Informazioni su Tysabri - natalizumab fornite da EMEA

Che cos'è Tysabri?

Tysabri un concentrato che deve essere diluito per ottenere una soluzione per infusione (iniezione goccia a goccia in vena). Contiene il principio attivo natalizumab.

Per che cosa si usa Tysabri?

Tysabri si usa nel trattamento degli adulti affetti da sclerosi multipla (SM). È indicato per la cura della forma di SM nota come "recidivante-remittente", quando cioè il paziente soffre di attacchi neurologici (recidive), seguiti da periodi di recupero senza sintomi (remissioni). Il medicinale viene utilizzato nei seguenti casi:

elevata attività della malattia, nonostante la terapia con interferone-beta (un altro tipo di medicinale usato nella SM) oppuremalattia grave e in rapido peggioramento.

Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica.

Come si usa Tysabri?

Il trattamento con Tysabri deve essere iniziato e supervisionato da un medico con esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle malattie del sistema nervoso, che abbia facile accesso a una particolare apparecchiatura diagnostica: l'apparecchiatura per la risonanza magnetica (RM). Questa apparecchiatura permetterà al medico di controllare le alterazioni del cervello provocate dalla MS o la rara infezione cerebrale denominata leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML). Tysabri viene somministrato per infusione in un arco di tempo di un'ora ogni quattro settimane. Poiché l'infusione può scatenare una reazione allergica, il paziente deve essere monitorato sia durante l'infusione, sia nell'ora successiva. Se il paziente non mostra chiari segni di beneficio terapeutico dopo sei mesi, il medico dovrà valutare l'opportunità di proseguire la cura. Ai pazienti in cura con Tysabri deve essere distribuita una carta di allerta speciale, in cui siano sintetizzate le informazioni principali sulla sicurezza del medicinale. I pazienti devono far leggere la carta di allerta al proprio partner o a chi se ne prende cura, nonché agli altri medici che li hanno in cura, dato che essi potrebbero notare i sintomi della PLM di cui i pazienti non si rendono conto, come mutamenti di umore e del comportamento o alterazioni della parola.

Come agisce Tysabri?

Il principio attivo di Tysabri, natalizumab, è un anticorpo monoclonale. Un anticorpo monoclonale è un anticorpo (tipo di proteina) creato per riconoscere e legarsi a una struttura specifica (denominata antigene) presente su alcune cellule dell'organismo. Natalizumab è stato creato per legarsi ad una parte specifica di un'integrina, denominata _4_1 integrina, che è reperibile sulla superficie della maggior parte dei leucociti (i globuli bianchi del sangue, che intervengono nel processo infiammatorio).
La sclerosi multipla è una malattia dei nervi nella quale l'infiammazione distrugge la guaina protettiva che circonda le cellule nervose. Bloccando l'integrina, Natalizumab impedisce ai leucociti di raggiungere il cervello attraverso il sangue. In questo modo l'infiammazione viene ridotta, così come la lesione nervosa provocata dalla SM.

Quali studi sono stati svolti su Tysabri?

Gli effetti di Tysabri sono stati analizzati in modelli sperimentali prima di essere studiati sugli esseri umani. Due studi, durati entrambi due anni, hanno esaminato l'efficacia di Tysabri nella cura della SM. Uno studio ha messo a confronto Tysabri usato da solo (monoterapia) con un placebo (trattamento fittizio) su 942 pazienti. L'altro studio ha analizzato l'effetto prodotto dall'impiego di Tysabri in associazione con l'interferone beta-1a (un altro medicinale usato nella cura della SM) su 1.171 pazienti. Le principali misure dell'efficacia erano la riduzione del numero di recidive e le variazioni del livello di disabilità del paziente misurata in base a una scala standard (la Scala espansa per lo stato di disabilità).

Quali benefici ha mostrato Tysabri nel corso degli studi?

Nello studio in monoterapia Tysabri è risultato più efficace del placebo nel ridurre il numero di ricadute. Dopo un anno si è registrato un calo di circa due terzi del numero di attacchi di SM nei pazienti trattati con Tysabri rispetto ai pazienti trattati con il placebo. Tysabri si è rivelato più efficace del placebo anche per gli effetti invalidanti della SM: nell'arco di due anni, il rischio di progressione dell'invalidità è stato ridotto del 42% rispetto al gruppo trattato con placebo.
Nello studio complementare con interferon beta-1a, il rischio di peggioramento dell'invalidità e il numero di recidive sono stati ridotti. Tuttavia, il modo in cui lo studio è stato concepito non ha consentito di identificare chiaramente se tali risultati fossero dovuti al solo Tysabri o alla combinazione.

Quali sono i rischi associati a Tysabri?

I pazienti, i loro familiari, ed i medici devono essere al corrente del fatto che Tysabri può provocare infezioni, compresa la PML. La PML presenta sintomi simili a quelli di un attacco di SM e solitamente causa grave invalidità o decesso. In caso di sospetta PML, il dottore deve interrompere la cura fino a che non accerti che il paziente non è affetto dall'infezione. Negli studi condotti gli effetti collaterali più comuni di Tysabri (rilevati tra 1 e 10 pazienti su 100) sono state le infezioni del tratto urinario (infezioni degli organi attraverso cui fluisce l'urina), nasofaringite (infiammazione del naso e della gola), orticaria, mal di testa, vertigine, vomito, nausea (malessere), artralgia (dolori alle articolazioni), brividi, piressia (febbre) e stanchezza. Per la lista completa degli effetti collaterali rilevati con Tysabri, si rimanda al foglietto illustrativo. Circa il 6% dei pazienti che hanno partecipato agli studi hanno sviluppato anticorpi di lunga durata contro natalizumab, con un conseguente calo dell'efficacia del medicinale.
Tysabri non va usato nei pazienti che potrebbero essere ipersensibili (allergici) al natalizumab o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti. Il medicinale non deve essere somministrato ai pazienti affetti da PML o a rischio di infezione, compresi i pazienti che soffrono di un indebolimento del sistema
immunitario a causa di una malattia o di altri medicinali assunti nel quadro di una terapia in corso o già terminata. Inoltre Tysabri non deve essere somministrato contemporaneamente all'interferone beta o al glatiramer acetato (altri medicinali di lungo termine per la SM). Infine, va evitata la somministrazione ai pazienti affetti da tumore (a esclusione di un particolare tumore della pelle denominato "carcinoma a cellule basali") o ai pazienti di età inferiore ai 18 anni. Per l'elenco completo delle limitazioni si rimanda al foglietto illustrativo.

Perché è stato approvato Tysabri?

Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha concluso che l'efficacia di Tysabri nella cura della SM, in termini sia di ricadute sia di disabilità, è stata chiaramente dimostrata. Tuttavia per via del profilo di sicurezza del medicinale, il medicinale deve essere impiegato solo nei pazienti che ne hanno realmente bisogno. Il comitato ha deciso che i benefici di Tysabri sono maggiori dei suoi rischi come singola terapia modificante la malattia nella sclerosi multipla recidivante-remittente altamente attiva nei pazienti che non rispondono al trattamento con beta-Interferone o nei pazienti la cui malattia evolve rapidamente. Il comitato ha quindi raccomandato il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio.

Quali sono le misure prese per garantire l'uso sicuro di Tysabri?

La società produttrice di Tysabri garantisce che tutti i medici responsabili della prescrizione del medicinale riceveranno un pacchetto didattico contenente tutte le informazioni necessarie per assicurare l'impiego adeguato del medicinale e che tutti i pazienti verranno sottoposti ad attento monitoraggio.

Altre informazioni su Tysabri

Il 27 giugno 2006 la Commissione europea ha rilasciato alla Elan Pharma International Ltd un'autorizzazione all'immissione in commercio per Tysabri, valida in tutta l'Unione europea.
Per la versione completa della valutazione (EPAR) di Tysabri, cliccare qui.

Ultimo aggiornamento di questa sintesi: 11-2008


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