Farmaci per la Cura del Tumore all'ovaio
Ultima modifica 15.02.2021

Definizione

Il tumore alle ovaie origina negli organi riproduttivi femminili (gonadi), deputati alla produzione delle cellule uovo. Si distinguono tre tipologie di tumori all'ovaio:

  1. Tumori dell'ovaio germinali: 5% delle neoplasie a carico dell'ovaio. Tumori tipici del periodo infantile e adolescenziale
  2. Tumori dell'ovaio epiteliali: 90% delle neoplasie ovariche. Originano a partire dalle cellule epiteliali dell'ovulo
  3. Tumori dell'ovaio stromali: 4% delle neoplasie a carico dell'ovaio. Originano dallo stroma delle gonadi.

Cause

Non esiste una causa ben precisa e univoca alla base del tumore alle ovaie; piuttosto, è possibile identificare i maggiori fattori di rischio implicati nell'esordio di questa complessa neoplasia maligna: età superiore ai 40 anni, infertilità (non associata ad anovulazione),  menarca precoce, menopausa tardiva, predisposizione genetica per tumore alle ovaie, al seno, storia pregressa di endometriosi, popolazione caucasica.

Sintomi

Purtroppo, il tumore alle ovaie non esordisce con sintomi particolari: quanto affermato rappresenta un serio problema per la diagnosi precoce del tumore, tant'è che le donne malate corrono il rischio che il tumore venga diagnosticato troppo tardi. Il cancro alle ovaie esordisce con sintomi comparabili a quelli delle lievi affezioni vescicali/intestinali: aerofagia, ciclo mestruale irregolare, diarrea, difficoltà della digestione, dispareunia, gonfiore addominale, nausea, tendenza ad urinare spesso.


Le informazioni sui Tumore all'ovaio - Farmaci per la Cura del Tumore all'ovaio non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Tumore all'ovaio - Farmaci per la Cura del Tumore all'ovaio.

Farmaci

La diagnosi precoce del tumore alle ovaie è essenziale per aumentare le probabilità di sopravvivenza alla donna malata; come abbiamo visto, la diagnosi precoce viene pesantemente ostacolata dall'asintomaticità – o comunque dall'aspecificità dei sintomi – legata all'esordio della malattia.
Non appena viene scoperto il tumore alle ovaie, la donna dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico nel più breve tempo possibile, indispensabile per consentire una stadiazione terapeutica. Chiaramente, il trattamento chirurgico sarà più o meno radicale, in base alla gravità del cancro.

 

Opzioni chirurgiche più o meno drastiche in base all'estensione della neoplasia:

 

Dopo l'intervento chirurgico, la donna malata di cancro viene generalmente curata con farmaci chemioterapici, al fine di distruggere eventuali cellule maligne, che non sono state prelevate durante l'intervento. La donna malata può avvalersi della chemioterapia anche nel caso di recidive.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci antitumorali maggiormente impiegate nella terapia contro il tumore alle ovaie, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

  • Carboplatino (es. Paraplatin, Carboplatino PFZ, Carboplatino TEVA) il farmaco chemioterapico viene impiegato per la cura del cancro alle ovaie in monoterapia, specie per le forme ricorrenti. La posologia consigliata è di 360 mg/m2  per via endovenosa, da ripetere nello stesso giorno ogni 4 settimane. È possibile somministrare il farmaco anche in associazione con il ciclofosfamide (es. Endoxan Baxter): in tal caso, la combinazione farmacologica è indicata per trattare il tumore alle ovaie in forma avanzata (carboplatino: 300 mg/m2 per via endovenosa, da ripetere nello stesso giorno ogni 4 settimane + ciclofosfamide: 600 mg/m2  per e.v., da ripetere ogni 4 settimane, nello stesso giorno, per 6 cicli).
  • Paclitaxel (es. Paxene, Abraxane) classe: taxani. Impiegato per il trattamento del tumore alle ovaie nello stadio avanzato, vale a dire quando le cellule malate si sono spinte oltre l'ovaio. Spesse volte, il farmaco è utilizzato in associazione al cisplatino. In genere, il farmaco viene assunto alla posologia di 175 mg/m2 e.v. (infusione di 3 ore), ogni 3 settimane, seguito da una dose di cisplatino; in alternativa, assumere 135 mg/m2 per 24 ore, ogni 3 settimane, seguito da cisplatino. Nel caso la paziente fosse già stata trattata con questi due farmaci per un vecchio tumore alle ovaie, si raccomanda di mantenere la stessa posologia appena descritta, evitando l'associazione con il cisplatino.
  • Doxorubicina (es. Adriblastina, Caelyx, Doxorubicina ACC, Myocet) il farmaco antitumorale viene generalmente prescritto per le pazienti affette da tumore alle ovaie in stadio avanzato, specie se sottoposte a cura con chemioterapici a base di platino, che non sono più in grado di espletare la propria attività terapeutica. Dose iniziale: 40-60 mg/ m2 e.v. ogni 3-4 settimane (affinché la malattia non peggiora).
  • Melfalan (es. Alkeran, compresse rivestite o soluzione iniettabile) il farmaco chemioterapico viene utilizzato per il trattamento del tumore alle ovaie (in particolare per le tipologie epiteliali), alla posologia di 0,2 mg/kg al dì per 5 giorni, in dosi singole, ripetute ogni 4-5 settimane.
  • Bevacizumab (Avastin) la dose raccomandata per il cancro alle ovaie è 15 mg per chilo di peso corporeo ogni 3 settimane.
  • Topotecan (Topotecan Teva, Topotecan actavis, Potactasol, Hycamtin, Topotecan hospira) particolarmente indicato per il trattamento del tumore alle ovaie nello stadio metastico, dopo il fallimento di altri chemioterapici. Si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 1,5mg/m2 per infusione endovenosa di 30 minuti, per 5 giorni consecutivi. Ripetere il ciclo ogni 21 giorni (contando dal giorno d'inizio dell'assunzione del farmaco). In assenza di progressione tumorale, sono necessari solitamente 4 cicli di terapia.
  • Cisplatino (es. Cisplatino ACC, Platamine, Pronto Platamine)si raccomanda di assumere 100 mg/ m2 e.v. ogni 4 settimane, per lo stadio metastatico del tumore alle ovaie. È possibile assumere una dose di 75-100 mg/m2 in associazione con altri chemioterapici quali ciclofosfamide. Il farmaco è indicato anche in caso di tumore circoscritto alle ovaie: la posologia è 60-90 mg/m2 in due litri di soluzione di cloruro di sodio 0,9%, per via intraperitoneale.

Per la prevenzione delle forme allergiche, prima di iniziare la cura con i chemioterapici, le pazienti affette da tumore alle ovaie vengono generalmente trattate con corticosteroidi ed antiallergici. Inoltre, dato che i chemioterapici tendono a provocare acidità di stomaco, le pazienti possono assumere farmaci antiacidi (antagonisti H2).

 

In caso di accertato cancro alle ovaie, è possibile avvalersi della radioterapia, anche se il suo impiego è spesso limitato alle metastasi ossee e linfonodali, a finalità esclusivamente palliative.