Ultima modifica 03.01.2020

Definizione

La schizofrenia è una patologia psichiatrica caratterizzata dall'incapacità dell'individuo che ne soffre di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Tale patologia interferisce anche con le capacità dei pazienti di comunicare, di gestire le emozioni, di pensare coerentemente e di dare giudizi.

Cause

Diverse sono le ipotesi su quali siano le cause scatenanti la schizofrenia. Ad ogni modo, si ritiene che questa malattia abbia un'eziologia multifattoriale. Fra i fattori che favoriscono l'insorgenza della malattia, ritroviamo: l'ereditarietà, gli stress ambientali, gli stress psicologici ed eventuali situazioni che possono essersi verificate durante il periodo della gestazione o durante il parto.

Sintomi

La sintomatologia tipica della schizofrenia può essere suddivisa in due gruppi: i sintomi positivi (o produttivi) e i sintomi negativi.
Fra i sintomi positivi, ricordiamo: deliri (di tipo persecutorio, di grandezza o di lettura del pensiero), allucinazioni soprattutto di tipo uditivo, comportamenti bizzarri e disordini del pensiero.
Fra i sintomi negativi, invece, troviamo: ritiro sociale, appiattimento emotivo, povertà del pensiero qualitativo e quantitativo.


Le informazioni sui Schizofrenia - Farmaci per la Cura della Schizofrenia non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Schizofrenia - Farmaci per la Cura della Schizofrenia.

Farmaci

Purtroppo, al momento non esistono dei veri e propri farmaci per la cura della schizofrenia. Il trattamento farmacologico che s'intraprende, pertanto, è finalizzato a ridurre i sintomi indotti dalla patologia. A tale scopo, ai pazienti affetti da schizofrenia vengono somministrati farmaci antipsicotici.
Al trattamento con i suddetti farmaci, inoltre, può essere affiancata una terapia psicosociale per aiutare i pazienti a comunicare e a relazionarsi con gli altri individui.


Farmaci Schizofrenia

Di seguito sono riportati alcuni farmaci antipsicotici impiegati nella terapia contro la schizofrenia ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Perfenazina

La perfenazina è un antipsicotico appartenente alla classe delle fenotiazine. Questo principio attivo agisce antagonizzando i recettori D2 per la dopamina, uno dei neurotrasmettitori che pare essere coinvolto nei meccanismi che stanno alla base dell'insorgenza della schizofrenia.
La perfenazina (Trilafon ®) è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse. La dose di farmaco abitualmente impiegata nei pazienti ambulatoriali (adulti e bambini con più di 12 anni di età) è di 8-16 mg due volte al dì.
Nei pazienti ospedalizzati, invece, la dose di farmaco utilizzata varia dagli 8 mg ai 32 mg, da assumersi due volte al giorno.

Aloperidolo

L'aloperidolo è un antipsicotico appartenente alla classe dei butirrofenoni. Più precisamente, ne è il capostipite.
Questo principio attivo agisce antagonizzando i recettori D2 della dopamina e possiede affinità anche per i recettori 5-HT2 per la serotonina.
L'aloperidolo (Haldol ®, Serenase ®) è disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte sia alla somministrazione per via orale, sia alla somministrazione per via intramuscolare e possiede indicazioni terapeutiche per il trattamento della schizofrenia acuta e cronica.
Quando impiegato nella fase acuta, solitamente, l'aloperidolo viene somministrato per via intramuscolare alla dose di 5 mg. L'iniezione deve essere ripetuta ogni ora fino a quando non si ottiene un adeguato controllo dei sintomi.
Quando utilizzato nella fase cronica, invece, la dose di aloperidolo abitualmente impiegata è di 1-3 mg, da somministrarsi per via orale 2-3 volte al dì.

Olanzapina

L'olanzapina è un antipsicotico atipico appartenente alla classe dei derivati benzazepinici. Questo principio attivo è un antagonista dei recettori D2 della dopamina e 5-HT2 della serotonina.
L'olanzapina (Olanzapina Teva ®, Zyprexa ®, Zalasta ®, Zypadhera ®, Zyprexa Velotab ®) è disponibile in formulazioni farmaceutiche che ne consentono la somministrazione per via orale e per via intramuscolare.
Quando somministrata per via orale, la dose di olanzapina abitualmente impiegata varia dai 5 mg fino ai 20 mg al giorno. Spetterà al medico stabilire la dose più adeguata per ogni singolo paziente.

Aripiprazolo

Anche l'aripiprazolo (Abilify ®, Abilify Maintena ®) è un antipsicotico atipico disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte sia alla somministrazione orale, sia alla somministrazione intramuscolare.
Per il trattamento della schizofrenia, la dose di aripiprazolo solitamente impiegata per via orale nei pazienti adulti è di 15 mg al dì, da assumersi preferibilmente la sera. Se il medico lo ritiene necessario, può aumentare la dose di farmaco somministrata fino a un massimo di 30 mg al giorno.
Per la somministrazione intramuscolare, invece, l'aripiprazolo è disponibile sotto forma di polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato. Il farmaco può essere somministrato per via intramuscolare solo da un medico o da un infermiere, alla dose di 400 mg al mese.
Fra una somministrazione e l'altra deve trascorrere un intervallo di tempo di almeno 26 giorni.
Inoltre, dopo la prima iniezione, l'aripiprazolo deve essere assunto per via orale per altri 14 giorni. Dopodiché, il medicinale verrà somministrato solo per via parenterale.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista