Ultima modifica 20.01.2020

Definizione

Col termine "retinite" si vuole indicare un qualsiasi tipo d'infiammazione che interessa la retina, indipendentemente dalla causa che l'ha generata.
Ad ogni modo, possiamo distinguere due principali forme di retinite: la retinite infettiva e la retinite pigmentosa.

Cause

La retinite infettiva è causata - come si può dedurre dal nome stesso - da infezioni, che possono essere di tipo batterico, virale o micotico.
La retinite pigmentosa, invece, è una forma ereditario-degenerativa alla base della quale sembrano esserci delle malformazioni a livello dei fotorecettori o della retina stessa.

Sintomi

I sintomi tipici della retinite batterica consistono nella riduzione della vista e nella formazione di microascessi. Nei casi più gravi, si può andare incontro anche alla distruzione della retina e alla sua sostituzione con tessuto cicatriziale che, a sua volta, può favorire il distacco della retina stessa.
Nella retinite virale, invece, si assiste alla formazione di focolai retinici bianchi circondati da emorragie che compromettono la visione. Inoltre, si possono manifestare dolore oculare, fotofobia e iperemia.
I sintomi della retinite micotica comprendono: lesioni retiniche biancastre e cristallino nebuloso, oppure infiltrati giallastri ed emorragie (in funzione del micete che ha provocato l'infezione), dolore oculare e grave compromissione della vista, fino ad arrivare alla cecità.
I pazienti affetti da retinite pigmentosa, invece, vanno incontro alla perdita del campo visivo periferico (visione "a tunnel") e presentano difficoltà nell'adattamento al buio. Nella maggioranza dei casi, la retinite pigmentosa porta alla cecità.


Le informazioni sui Retinite - Farmaci per la Cura della Retinite non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Retinite - Farmaci per la Cura della Retinite.

Farmaci

Il trattamento farmacologico della retinite dipende dalla causa che sta alla base dell'infiammazione.
Nel caso della retinite batterica, l'infezione può essere scatenata dal Mycobacterium tuberculosis, oppure dal Treponema pallidum. Pertanto, la terapia antibiotica sarà mirata a debellare questi microorganismi.

La retinite virale è provocata da infezioni sostenute da citomegalovirus appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae. Il trattamento farmacologico di questa forma di retinite prevede, quindi, l'impiego di farmaci antivirali.

Va ricordato, inoltre, che questo tipo d'infiammazione retinica è molto comune nei pazienti immunocompromessi, come, ad esempio, quelli affetti da AIDS.
La retinite micotica, invece, è causata perlopiù da infezioni sostenute da Candida albicans o da Aspergillus. In questi casi, quindi, è necessario intervenire con la somministrazione di farmaci antimicotici. Inoltre, per eliminare del tutto l'infezione, si può far ricorso anche alla vitrectomia.
Infine, per il trattamento della retinite pigmentosa, purtroppo, al momento non vi sono farmaci disponibili per curarla. Tuttavia, sembra che la somministrazione quotidiana di vitamina A palmitato possa rallentarne la progressione e ritardare la comparsa della cecità.


farmaci retinite

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la retinite ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Antibiotici

Gli antibiotici vengono impiegati quando la retinite è provocata da infezioni di tipo batterico. I principali responsabili delle suddette infezioni sono il Mycobacterium tubercolosis e il Treponema pallidum (gli stessi microorganismi responsabili, rispettivamente, della tubercolosi e della sifilide).
Fra i diversi principi attivi che si possono impiegare, ricordiamo:

  • Rifampicina (Rifadin ®): la rifampicina è un antibiotico appartenente alla classe delle rifamicine e impiegata contro le infezioni sostenute da micobatteri, come, appunto, il Mycobacterium tubercolosis.
    È un farmaco disponibile sia per la somministrazione orale, sia per quella parenterale. Quando somministrata per via orale, la dose di rifampicina solitamente impiegata varia dai 600 mg fino ai 1.200 mg al giorno, da assumersi in dosi frazionate. La quantità esatta di medicinale da assumersi verrà stabilita dal medico per ciascun paziente.
  • Doxiciclina (Bassado ®, Miraclin ®): la doxiciclina è un antibiotico appartenente alla classe delle tetracicline che può essere impiegata per contrastare le infezioni sostenute da Treponema pallidum. La dose di doxiciclina solitamente impiegata è di 100-200 mg al giorno, da assumersi per via orale. Ad ogni modo, sarà il medico a stabilire, per ciascun paziente, quanto farmaco assumere e per quanto tempo.

Antivirali

I farmaci antivirali vengono utilizzati per la cura della retinite provocata da virus, in particolar modo, da citomegalovirus.
Fra i diversi farmaci che si possono utilizzare, ricordiamo:

  • Ganciclovir (Citovirax ®): il ganciclovir è un antivirale con struttura chimica analoga a quella della desossiguanosina e agisce interferendo con la replicazione del DNA virale. È un farmaco disponibile per la somministrazione endovenosa. La dose di ganciclovir da somministrare deve essere stabilita dal medico in funzione del peso corporeo e delle condizioni di salute di ciascun paziente.
  • Foscarnet (Foscavir ®): il foscarnet è un antivirale con indicazioni terapeutiche specifiche per il trattamento delle retiniti da citomegalovirus in pazienti malati di AIDS. La dose di farmaco solitamente impiegata è di 20 mg/Kg di peso corporeo, da somministrarsi tramite un'infusione endovenosa della durata di 30-60 minuti. Qualora lo ritenga necessario, il medico può decidere di aumentare la suddetta dose di foscarnet somministrata.

Antimicotici

Quando la retinite è causata da infezioni micotiche (sostenute da Candida albicans o da Aspergillus), il medico può intervenire prescrivendo farmaci antimicotici.
Fra i diversi tipi di antifungini che si possono impiegare per contrastare i suddetti miceti, ricordiamo:

  • Amfotericina B (Abelcet ®): l'amfotericina B è un antifungino di origine naturale, isolato per la prima volta da colture di Streptomyces nodosus. È indicato sia per il trattamento delle infezioni sostenute da Candida, sia per il trattamento delle infezioni sostenute da Aspergillus. L'amfotericina B è disponibile per la somministrazione parenterale. La dosa di farmaco solitamente impiegata è di 5 mg/Kg di peso corporeo, da somministrarsi tramite un'unica infusione endovenosa.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista