Definizione
La malattia della rabbia rientra tre le zoonosi potenzialmente letali: qualora comparissero i sintomi della rabbia, la prognosi del paziente è quasi sicuramente infausta.
Cause
Il responsabile della rabbia è un virus a RNA, appartenente alla famiglia dei Rhabdoviridae e all'ordine dei Mononegavirales, che infetta animali domestici e selvatici; dato che il virus si nasconde nelle ghiandole salivari dell'animale infetto, la rabbia può essere trasmessa semplicemente tramite il morso. La trasmissione interumana non è stata documentata.
Sintomi
- Periodo di incubazione: assai variabile in base al soggetto colpito (nell'uomo, per esempio, varia dalle 3 alle 6 settimane)
- Fase sintomatica (nell'uomo): ansia, gola secca, mal di testa, febbricola, vomito.
- Ultima fase: forma spastica (alterazione del movimento, eccitazione, paura dell'acqua), forma furiosa (aritmia, delirio, foto/idrofobia, febbre), forma paralitica (coma e morte per asfissia)
Le informazioni sui Rabbia - Farmaci per la Cura della Rabbia non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Rabbia - Farmaci per la Cura della Rabbia.
Farmaci
Come già evidenziato, all'esordio dei primi sintomi, la probabilità di morte del soggetto colpito dalla rabbia risulta molto elevata. Per questo motivo, la vaccinazione (pre e post esposizione) è molto importante, consigliata in particolare per quelle persone ad alto rischio di esposizione (es. personale di laboratorio, veterinari e coltivatori a rischio di essere infettati da animali, soggetti a contatto con pipistrelli).
- Vaccinazione pre-esposizione (profilassi)
La vaccinazione (vaccino inattivato) consiste nella somministrazione di tre dosi di vaccino per via intramuscolare; per quei soggetti particolarmente a rischio d'infezione sono consigliati ulteriori vaccini di richiamo.
- Vaccinazione post-esposizione
Dopo un morso da un potenziale o sospetto animale affetto da rabbia, è bene correre immediatamente ai ripari ed assumere una dose di sieroglobuline (gammaglobuline antirabbia) nel giorno stesso del contagio. Ripetere il vaccino dopo 3-7-15-30 giorni (per un totale di 5 dosi in un mese). Le immunoglobuline antirabbiche devono essere somministrate nei soggetti non immunizzati, dopo un morso da animale potenzialmente infetto dal virus della rabbia.
Nel caso il soggetto fosse già stato vaccinato per la rabbia, sono necessarie solamente due vaccinazioni, rispettivamente dopo 3 e 6 giorni: in tale evenienza, non è indispensabile iniettare immunoglobuline specifiche.
La vaccinazione post-esposizione può essere effettuata anche nelle donne in gravidanza, dato che non è stato accertato alcun effetto teratogeno del vaccino contro la rabbia.