Farmaci per Curare la Piastrinopenia
Ultima modifica 19.09.2019

Definizione

La conta delle piastrine nel sangue è un parametro indicativo della capacità coagulativa ematica. La piastrinopenia (o trombocitopenia) delinea un quadro clinico caratterizzato da un numero di piastrine circolanti inferiore a 150.000 unità per mm3 di sangue, rilevato all'esame emocromocitometrico effettuato con almeno due anticoagulanti diversi. In un soggetto adulto in salute, la conta piastrinica ematica dovrebbe aggirarsi tra le 150.000 e le 400.000 unità per mm3.

Cause

La piastrinopenia può essere classificata in base alla causa scatenante:

  1. Da distruzione di trombociti → infezioni batteriche gravi, abuso di chemioterapici e antibiotici, patologie sistemiche
  2. Da consumo eccessivo di piastrine → carenza di vitamina B12 e B9, infezioni ricorrenti, anemia megaloblastica, eczema, coagulazione intravascolare disseminata
  3. Da sequestro di trombociti → cirrosi epatica

Sintomi

Quando i valori delle piastrine circolanti risultano sì bassi (tra 50.000 e 150.000 unità/mm3) ma non troppo, la piastrinopenia può risultare asintomatica. Quando i valori scendono considerevolmente, il paziente può lamentare sanguinamento, epitassi, ecchimosi, emorragie gastrointestinali e urinarie, menorragie, emorragie cerebrali.

  • Complicanze: sindrome emorragica piastrinica

Le informazioni sui Piastrinopenia - Farmaci per la Cura della Piastrinopenia non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Piastrinopenia - Farmaci per la Cura della Piastrinopenia.

Farmaci

La piastrinopenia di lieve entità - quando la conta delle piastrine è lievemente al di sotto del range di normalità (<150.000 unità/mm3) - non necessita di trattamenti o cure particolari, dato che la condizione tende a stabilizzarsi da sé, fatta eccezione, chiaramente, per i pazienti che lamentano sintomi di apprezzabile entità. Analogo discorso per la piastrinopenia gravidica: in molte donne in dolce attesa (circa il 10%) si osserva una sensibile alterazione della conta piastrinica che, generalmente, non comporta danni né alla madre né al bambino, e tende a ritornare nel range di normalità dopo la nascita del figlio.
Quando la piastrinopenia diviene importante, è necessario intervenire con una terapia farmacologica e/o con una trasfusione di sangue: l'approccio terapeutico - è bene ricordarlo - va intrapreso solo dopo aver identificato la causa scatenante. Per fare un esempio, la piastrinopenia può dipendere dalla somministrazione di alcune specialità farmacologiche: in questo caso, la prima misura da considerare è la sospensione del farmaco ed eventualmente la sua sostituzione con un altro.
Nei pazienti in cui la piastrinopenia provoca gravi emorragie, è possibile intervenire seguendo più approcci diversi:

  1. Somministrazione di farmaci glucocorticoidi per via orale o endovenosa (per contrastare l'emorragia)
  2. Somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa (per trattare la piastrinopenia dipendente da una reazione immunitaria anomala)
  3. Trasfusione di piastrine: riservata per i pazienti con evidente sanguinamento ed elevato rischio di emorragie
  4. Rimozione della milza: riservata ai casi estremi, in cui i farmaci non hanno riportato beneficio osservabile

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la piastrinopenia, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Corticosteroidi: risulta piuttosto complicato riportare una posologia precisa d'assunzione dei farmaci corticosteroidi per il trattamento della piastrinopenia, considerata la diversa risposta dei pazienti alle cure e l'intensità variabile dei sintomi. Le dosi di seguito riportate sono a carattere indicativo: consultare il medico prima di assumere il farmaco.

  • Prednisone (es. Deltacortene, Lodotra): indicativamente, assumere il farmaco alla dose di 20-60 mg al giorno, per le forme gravi di piastrinopenia. Il farmaco può essere assunto anche per il trattamento delle forme gravi di piastrinopenia in gravidanza: in tal caso, si consiglia indicativamente di assumere una dose di attivo pari a 1mg/kg di peso corporeo extragravidico. Il trattamento va mantenuto alla minima dose necessaria per scongiurare complicazioni emorragiche, vale a dire evitando che le piastrine scendano al di sotto del valore di 50.000 unità/mm3.
  • Desametasone (es. Decadron, Soldesam): il desametasone, per merito del proprio effetto antiemorragico, è indicato per bloccare le emorragie causate dalla piastrinopenia. Indicativamente, assumere il farmaco alla dose di 40 mg/dì per 4 giorni. Proseguire con 28 giorni di sospensione e ripetere il ciclo, rispettando le indicazioni prescritte dal medico.
  • Cortisone (es. Cortis Acet, Cortone): per la cura della piastrinopenia idiopatica (immune), si consiglia di assumere 25-300 mg di farmaco al giorno, per via orale o intramuscolare, frazionando il carico in una o due dosi.
  • Triamcinolone (es. Kenacort, Triamvirgi, Aftab): indicato per la piastrinopenia idiopatica alla dose di 16-60 mg al giorno.

La durata della terapia con i corticosteroidi varia da 5 a 6 mesi. Se la quantità di corticosteroidi richiesta dall'organismo è elevata, si può considerare la splenectomia, per fuggire agli effetti collaterali che comporterebbe una terapia a lungo termine con farmaci steroidei.

 

Terapia enzimatica:

  • Miglucerase (es. Cerezyme): trattasi di un farmaco indicato per la terapia enzimatica, laddove la piastrinopenia costituisce un sintomo caratteristico di patologie importanti come la sindrome di Gaucher. Non è possibile riportare un dosaggio indicativo, dato che la posologia precisa dev'essere personalizzata in base al paziente. Ad ogni modo, il farmaco è reperibile in polvere per concentrato (soluzione per infusione): sembra che alcuni pazienti rispondano positivamente assumendo 2,5 unità/kg, tre volte alla settimana, fino ad un massimo di 60U/kg una volta ogni 2 settimane. La durata della iniezione e.v. è di 1-2 ore. Il dosaggio va personalizzato per ogni paziente.

Somministrazionedi immunoglobuline ad alto dosaggio (in caso di mancata risposta ai cortisonici)

  • Gammaglobuline: immunoglobuline da somministrare ad alto dosaggio (per le forme gravi di piastrinopenia). Il farmaco esercita la propria attività terapeutica rallentando il processo di distruzione delle piastrine. Per la posologia, consultare il medico.
  • Immunoglobuline anti-Rh: la somministrazione di questi farmaci è indicata per i pazienti affetti da piastrinopenia refrattaria; avviene alla dose indicativa di 10-30 mcg/kg al giorno, per 1-3 gg consecutivi. Questo trattamento è indicato quasi esclusivamente ai pazienti Rh positivo

Farmaci immunosoppressori

  • Azatioprina (es. Azatiopirina, Immunoprin): farmaco immunosoppressore del sistema immunitario, indicato nel trattamento della piastrinopenia per ridurre la somministrazione di steroidi, i cui effetti collaterali nel lungo termine potrebbero essere piuttosto importanti; indicativamente, assumere l'azatioprina alla dose di 100 mg al giorno per 30 giorni, seguiti successivamente da 50 mg/die. Si osserva che i pazienti trattati con questo farmaco reagiscono in modo positivo nel 60% dei casi. Il farmaco, se assunto alle dosi indicate dal medico, non causa consistenti effetti collaterali.
  • Ciclofosfamide (es. Endoxan Baxter, flacone o compresse): è un agente alchilante ed immunosoppressore utilizzato anche in terapia per la cura della piastrinopenia autoimmune. La dose indicativa prevede di assumere il principio attivo alla dose di 50 mg al giorno; boli da 800-1000 mg e.v./3 settimane.
  • Ciclosporina (es. Sandimmun Neoral): farmaco di seconda linea per il trattamento delle piastrinopenie immunologiche. Si raccomanda di assumere 3mg/kg di farmaco al giorno; l'efficacia di questo farmaco è ancora dubbia.
  • Rituximab (es. MabThera): è un anticorpo monoclonale utilizzato in terapia per la cura della piastrinopenia a carattere immunologico. Per la posologia: consultare il medico.
  • Eltrombopag (es. Revolade): il farmaco è indicato per la cura della porpora trombocitopenica autoimmune, una variante della trombocitopenia in cui la carenza di trombociti è dovuta ad una distruzione periferica degli stessi. L'eltrombopag è  un agonista dei recettori della trombopoietina, farmaco che favorisce la formazione di piastrine: in altre parole, il farmaco aumenta la possibilità di aumentare la conta piastrinica riducendo il rischio di sanguinamento.

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